Si sta mettendo insieme nella discussione di tutto e di più.
Huniseth, quel che ha fatto nascere una sorta di contestazione nei confronti dei tuoi interventi è il fatto che hai definito pigri i visualisti.
Dal mio piccolo, ho provato a dimostrarti che molti visualisti non sono per nulla pigri, non vorrei però che quel che ho scritto fosse preso come una mia invettiva contro i fotografi, cosa che non mi sogno neanche di fare. Ognuno occupa il proprio tempo libero secondo il proprio gusto.
Tutto il discorso sulla realtà o meno della rappresentazione fotografica o disegnata ( o anche descritta a parole) e sull'uso del documento, disegnato o fotografato, per la ricerca scientifica, è un argomento piuttosto complesso, che secondo me non si può banalizzare dicendo la fotografia è reale e scientifica, mentre l'osservazione visuale no. Fino alle moderne tecniche fotografiche digitali, l'astronomia ( e tante altre scienze) si sono basate su osservazioni visuali della realtà. Questo risulta evidente leggendo qualsiasi testo che parli della storia delle scoperte. Qualche esempio lo posso elencare:
The Planet Saturn, di Alexander;
The Giant Planet Jupiter, di Roger;
Galileo's Planet: Observing Jupiter Before Photography, di Hockey;
Planets and Perception: Telescopic Views and Interpretations, 1609-1909, di Sheehan.
Ma anche, nel nostro piccolo mondo amatoriale, la ricerca è stata svolta attraverso sia l'osservazione visuale sia quella fotografica, basta andare a scaricarsi i report annuali della sezione pianeti uai:
http://pianeti.uai.it/index.php/Report_UAIE' chiaro che oggi, la tecnica digitale consente una precisione della raccolta di informazioni che prima o non si poteva ottenere, oppure si otteneva dalla media di tantissime osservazioni, però questo non giustifica l'insulto di dare dei pigri agli astrofili che vogliono ancora fare del visuale nel proprio hobby.
Spero di aver scritto correttamente e in modo comprensibile il mio pensiero.
Kapp