Io non sono proprio dell'idea che il visualista sia "pigro e non ha voglia impegnarsi" mentre il fotografo "si fa il mazzo e vuole condividere", sono generalizzazioni che hanno poco senso e che, essendo appunto generalizzazioni, mettono tutto dentro categorie preimpostate nelle propria testa, ma non è detto che gli altri astrofili vogliano rientrare o possano rientrare in queste categorie.
Faccio degli esempi. Un visualista come il galassiere, che ha osservato più di 20.000 oggetti del profondo cielo, è "pigro e non ha voglia di impegnarsi"? Non credo proprio

CI vuole una preparazione, un'organizzazione, una dedizione e una fatica per portare avanti un'opera così immensa, che penso sia proprio l'opposto della definizione che si vuole dare al visualista.
Altro esempio più piccolo. Io osservo pianeti e compilo la scheda uai, segnandomi colori e facendo stime di intensità. Quanti fotografi di pianeti quando fanno foto studiano quello che hanno fotografato?
Insomma, l'astrofilia è una passione infinita, che abbraccia così tanti campi e così tanti modi di approcciarsi che è limitativo dare categorie "morali" su chi è più meritorio. Ognuno ha il suo modo di vivere l'astronomia, rispettabilissimo qualunque esso sia, dal semplice passatempo, alla passione più smodata, alla ricerca amatoriale, che può cambiare nel corso del tempo per un verso o per un altro.
Cieli sereni,
Kapp