Cita:
Buongiorno Fulvio,
premettendo tutto il rispetto che porto alla tua persona, alla tua esperienza ed a tutto l'impegno che profondi per l'astrofilia e per questo forum, però mi permetterei di darti una tiratina d'orecchio.
fulvio mete ha scritto:
Cita:
L'unica cosa che ancora mi è difficile "digerire" è l'uso dei 550 contro i 507 nanometri, anche se ne capisco la ratio.
Cita:
Secondo me i 550 nm derivano dal fatto che nell'osservazione delle stelle doppie normalmente si apprezzano i colori delle stelle. Quindi la visione è in questo caso fotopica
Si, perchè a 550 nm c'è il picco di sensibilità dell'occhio umano nella visione diurna (fotopica).
Se tu avessi fatto il piccolo sforzo di leggere tutti i post di questo argomento (non soltanto gli ultimi) avresti visto che le informazioni che porti in questo tuo intervento facevano parte del primo post:
Beh, penso di poter esprimere un parere
Cita:
bardix ha scritto:
Però 550 micron (o meglio 555, secondo alcune nuove misure) è la massima sensibilità dell'occhio umano alla luce diurna (visone fotopica) dovuta ai coni, ...
anche se ho sbagliato scrivendo micron al posto di nanometri.
Certo, errore plausibile
Cita:
Quello che invece non ho capito è questo:
Come Raf584 (ma anche altri autori) affermano
Raf584 ha scritto:
Il limite di Dawes è puramente empirico, ....
Solo a posteriori si vede che corrisponde a una certa percentuale del limite di Rayleigh, e agli osservatori di stelle doppie va bene così perché per loro il limite di Rayleigh è troppo tollerante.
il limite di Dawes sarebbe tout-cour pari a 120/D ottenuto esclusivamente in modo empirico.
Tu dici che
fulvio mete ha scritto:
Sicuramente: lambda è parte delle formule, sia di Raleigh che di Dawes.
e quindi, contrariamente a quanto sopra, tale limite non è empirico ma deriva dalla formula
1.025 * 550 * 0.206/D che, svolgendo, sarebbe pari a 116/D
come nella pagina che avevo linkato (
http://www.cityastronomy.com/rez-mag-contrast.htm).
In questa stessa pagina, poi, si affermano entrambe le cose, sia che il limite di Dawes sia empirico sia che sia una percentuale (pari a 100*1.015/1.22 = 84%) di quello di Rayleigh ...
Concordo con quanto Raf ha detto, (spero di non sbagliarmi altrimenti le mie orecchie si allungano troppo) le formule di Raleigh e di Dawes sono distinte, ma quest'ultima è empirica in quanto basata su un gran numero di osservazioni di stelle doppie, che poi sia una percentuale di quella di Raleigh secondo me è una conseguenza casuale.Forse sono stato male interpretato, nel senso che, anche se la formula di Dawes non cita espressamente lambda, essa è stata tuttavia concepita in condizioni osservative con lambda intorno ai 550 nm, quindi non prescinde totalmente da lambda.
Cita:
Acclarato che il limite di Dawes è 4,56/D con D espresso in inches (pollici), la sua equivalenza per un diametro espresso in millimetri è (4,56*25,4)/D e cioé:
115,824 / D
ovvero empirica tout-court, e senza nessuna considerazione per la lunghezza d'onda della luce !
Personalmente considero questo un punto fermo.
Si, ma forse questo è il punto debole della formula di Dawes, concepita sulla base di osservazioni visuali e quindi per lambda nella regione verde-gialla dello spettro, che a mio avviso può dare risultati falsati nelle osservazioni CCD nelle regioni UV e IR.Per inciso, non credo che in ottica si possa mai prescindere dalla lunghezza d'onda della luce.