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Autore Messaggio
MessaggioInviato: giovedì 18 maggio 2017, 17:56 
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Iscritto il: lunedì 13 febbraio 2006, 9:53
Messaggi: 14850
Tipo di Astrofilo: Visualista e Fotografo
non si puo' invertirlo senza conoscerlo, eh?

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{andreaconsole.altervista.org}¦ Ballscope 300/1500 DIY "John Holmes"


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MessaggioInviato: giovedì 18 maggio 2017, 18:05 
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Iscritto il: lunedì 10 ottobre 2011, 13:57
Messaggi: 267
cristiano c. ha scritto:
GTBL ha scritto:
L'esempio di elenoir, che si riferisce ad un avambraccio di tipo non puramente ideale (in uno puramente ideale il movimento sarebbe limitato dalla velocità del suono, ossia dell'interazione, in uno reale sarebbe limitato dalle caratteristiche fisiologiche), ma inesistente, mi porta a parlare di un esempio reale di apparente moto superluminale.
Supponiamo di trovarci in riva al mare, con cielo coperto da nubi altissime, ad esempio cirrostrati sui 10 km di quota, e di avere in mano una torcia di potenza adeguata, sì da riuscire ad illuminare le nubi. Se si muove il polso con velocità sufficiente, il disco illuminato sulle nubi si muove a velocità superluminale. Tuttavia, non è una trasmissione superluminale (particelle illuminate in sequenza non comunicano tra loro per effetto del fascio in arrivo, anche se potrebbe accadere qualcosa, ad esempio una reazione chimica, per effetto del fascio stesso se di potenza adeguata). Certo, forse non è elementare trovare una torcia adeguata che possa essere tenuta in mano, ma l'effetto è reale e potrebbe essere attuato.
Entanglement quantistico come fenomeno di polso?

Per farlo dovresti passare da illuminare un polo , all altro in meno di un venticinquesimo di secondo

In realtà ho fatto i conti e avevo anche modificato il post, ma forse non ho poi attivato le modifiche, visto che è rimasto quello di prima.
Per avere un fascio superluminale in un punto a 60° dalla verticale locale occorre che la velocità angolare in quella posizione sia almeno 1.5x10^4 s^(-1). Pare che una persona allenata (polso allenato? Meglio non fare commenti visto che ci sono signore sul forum!) possa effettivamente raggiungere una tale velocità. Comunque, un sistema più realistico potrebbe essere una leva su cui è fissata la torcia, da muovere con un calcio violento dato all'altro estremo.


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MessaggioInviato: giovedì 18 maggio 2017, 18:57 
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Iscritto il: lunedì 6 marzo 2017, 16:45
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Tipo di Astrofilo: Visualista
GTBL ha scritto:
Comunque, un sistema più realistico potrebbe essere una leva su cui è fissata la torcia, da muovere con un calcio violento dato all'altro estremo.


Innanzitutto ti ringrazio per l'interesse mostrato alla discussione con la manifestazione dell'intenzione di coinvolgere un esperto di entanglement.

Ho sottolineato, nelle tue parole, l'espressione "più realistico" perché questo è il punto: quando si parla di fenomeni "virtuali" bisogna ragionare in astratto, cioè senza necessariamente richiamare un fenomeno fisico a noi conosciuto.

Quando Rubbia parla di fotoni virtuali scambiati tra due cariche elettriche negative, che sarebbero i responsabili della repulsione delle due particelle alla stessa stregua di come i sassi lanciati da una barca all'altra farebbero allontanare, per il "rinculo del sasso" (parole di Rubbia), le due barche, bisogna fare un'operazione di astrazione mentale per comprendere le sue parole, perché le particelle virtuali non hanno massa, e quindi mai potrebbero creare lo stesso effetto dello scambio di sassi tra le barche, però è un'immagine che, sia pur con un po' di sforzo concettuale, può essere accettata.

Il problema è l'attrazione gravitazionale.

Come può lo scambio di particelle virtuali ("gravitoni virtuali" Rubbia li chiama) determinare l'attrazione tra le due masse?

Ci sono i "piratoni" virtuali, che tirano i gravitoni virtuali scambiati tra i corpi, a cui sono legate delle protuberanze lunghe come delle funi, i "funoni", alla cui estremità sono legate altre particelle a forma di rampino, i "rampinoni"?

Diventa un'operazione concettuale un po' più complessa, ed infatti Rubbia, nel video, si guarda bene dall'illustrare un'immagine che possa spiegare come possa lo scambio di particelle virtuali determinare l'attrazione gravitazionale.

Ecco perché io dico che per giustificare l'attrazione gravitazionale è più appropriato, per spiegare meglio il fenomeno, parlare di legamento virtuale contraibile: la contrazione del legamento virtuale fa avvicinare i corpi.

Essi diventano un tutt'uno tramite il legamento, si fondono, come le due particelle entangled sono fuse tra loro col legamento virtuale di cui si parla nell'articolo.

Io non conoscevo questo fenomeno dell'entanglement, ma quando qualche mese fa lessi che le due particelle entangled si comportano come se fossero un tutt'uno, notai subito questa fortissima analogia con la mia idea di attrazione gravitazionale.


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MessaggioInviato: giovedì 18 maggio 2017, 19:07 
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Iscritto il: lunedì 10 ottobre 2011, 13:57
Messaggi: 267
Chi l'ha detto che le particelle virtuali non hanno massa?
Dirò di più: i fotoni virtuali hanno massa NON NULLA, pur avendo un fotone reale massa nulla!


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MessaggioInviato: giovedì 18 maggio 2017, 19:10 
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Iscritto il: lunedì 6 marzo 2017, 16:45
Messaggi: 89
Tipo di Astrofilo: Visualista
GTBL ha scritto:
Chi l'ha detto che le particelle virtuali non hanno massa?
Dirò di più: i fotoni virtuali hanno massa NON NULLA, pur avendo un fotone reale massa nulla!


Vabbè il fotone virtuale ha massa, pur avendo il fotone reale massa nulla (non ho neanche voglia di capire come questo sia possibile, lasciamo stare...).

Resta comunque il problema di capire come possa spiegarsi l'attrazione gravitazionale con lo scambio di gravitoni virtuali.


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MessaggioInviato: giovedì 18 maggio 2017, 19:19 
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Iscritto il: lunedì 10 ottobre 2011, 13:57
Messaggi: 267
Ecco una pagina altamente divulgativa, in cui un fisico risponde ad un giovanissimo lettore: http://www.fnal.gov/pub/science/inquiri ... ons_1.html

Balzerà subito all'occhio come ciò si possa trasferire, in modo simile, ai mediatori di altre interazioni a larga scala.


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MessaggioInviato: giovedì 18 maggio 2017, 19:28 
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Iscritto il: lunedì 6 marzo 2017, 16:45
Messaggi: 89
Tipo di Astrofilo: Visualista
Scusa, ma io se non capisco alla perfezione ciò che leggo, non posso poi replicare.

Magari tu conosci l'inglese alla perfezione, io ne ho solo una conoscenza a livello scolastico.

Se magari mi fai una sintesi in italiano, ne possiamo discutere in seguito...


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MessaggioInviato: giovedì 18 maggio 2017, 19:48 
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Iscritto il: lunedì 10 ottobre 2011, 13:57
Messaggi: 267
E' il motivo per il quale non ho mai messo link: o sono articoli scientifici in abbonamento, o sono altri siti, ma sempre in inglese.
Non so se ci sono siti in italiano.

Ci sarebbero, in italiano, i miei appunti di lezione di Istituzioni di Fisica Nucleare e Subnucleare, in cui alcune pagine sono dedicate all'argomento, ma il discorso partirebbe subito per la tangente (e sono a 250 km dai miei appunti, da cui un'oggettiva difficoltà a farne una scansione).

Non ho tempo di fare stasera un riassunto; tuttavia, per comprendere il significato dello scritto basta un inglese piuttosto elementare.
Qualcuno riesce a trovare uno scritto in italiano sull'argomento e che sia elementare? Concorso aperto!


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MessaggioInviato: giovedì 18 maggio 2017, 19:57 
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Iscritto il: lunedì 6 marzo 2017, 16:45
Messaggi: 89
Tipo di Astrofilo: Visualista
Basta che sia in italiano, non occorre che sia anche "elementare" (sono perfettamente in grado di capire l'italiano in ogni sua forma), l'importante è che non sia un'altra lingua, perché ho notato che se tento di tradurre qualche frase scritta in lingua straniera sollevi una questione anche sulla correttezza della traduzione....

Quindi meglio l'italiano, così riduciamo i problemi ermeneutici al minimo...


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MessaggioInviato: giovedì 18 maggio 2017, 20:13 
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Iscritto il: mercoledì 8 febbraio 2006, 16:41
Messaggi: 23657
Magari bastasse capire l'italiano per capire la fisica...

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qa'plà!
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