Cito un articolo a firma di due fisici dell'INFN (Babusci e Mascolo).
l'articolo lo trovate qui:
http://edu.lnf.infn.it/wp-content/uploa ... 01-LNF.pdfRiporto i punti salienti dell'articolo.
Ognuno tragga da esso le conclusioni che crede.
<<4.1.1 EPR secondo la Meccanica Quantistica
Nella versione di Bohm dell’esperimento EPR (Einstein - Podolski - Rosen), ciascun fotone viene creato in una sovrapposizione di stati di V e O. La misura della polarizzazione di uno dei fotoni determina il collasso della sua funzione d’onda su tutto lo spazio.
Se, ad esempio, la polarizzazione del fotone di destra risulta essere O, si azzera all’istante la polarizzazione alternativa V. Dato che il collasso avviene ovunque, interessa anche il punto in cui si trova il fotone che si muove verso sinistra: si azzera la componente V della sua funzione donda. Malgrado la distanza tra i due fotoni, la funzione d’onda del fotone che si muove verso sinistra risente istantaneamente di qualsiasi cambiamento in quella del fotone che si muove verso destra.
Secondo la Meccanica Quantistica, dunque, questa variazione istantanea della funzione d’onda causa un’influenza che si trasmette a velocit`a superiore a quella della luce. Siamo costretti ad ammettere che l’ipotesi del collasso, sebbene molto utile per giustificare i risultati sperimentali, è impossibile da dedurre dall’apparato matematico della teoria: `e un processo che deve essere introdotto come ipotesi aggiuntiva. Questa strategia solleva non pochi dubbi.
Infatti, com’`e possibile che quando eseguiamo una misura su un elettrone in un acceleratore come DAFNE ne azzeriamo istantaneamente la funzione d’onda sulla Luna? Certamente quando troviamo l’elettrone in DAFNE sappiamo che questo non pu`o trovarsi sulla Luna, ma con quali meccanismi ciò avviene? In che modo la parte della funzione d’onda che si trova sulla Luna “apprende” che deve azzerarsi all’istante.
E lecito chiedersi: com’è possibile che il collasso avvenga istantaneamente? Non `e un’idea in conflitto con la Relatività Speciale?
Se le funzioni d’onda fossero come le onde d’acqua, la risposta sarebbe indubbiamente positiva.
Ma, obiettano da Copenhagen, le funzioni d’onda non sono come onde d’acqua. Anche se descrive la materia, la funzione d’onda non è un’entità materiale e, quindi, la barriera imposta dalla velocità della luce non agisce.
Se la funzione d’onda collassa in DAFNE, un osservatore sulla Luna non riuscirà, con probabilità uguale a uno, a rivelare l’elettrone. Niente sulla Luna indica la variazione improvvisa della funzione d’onda associata con la rivelazione dell’elettrone in DAFNE. Fintanto che l’elettrone non si sposterà
con velocità maggiore di quella della luce, non si avrà alcun conflitto con la Relatività Speciale.
4.1.2 EPR (Einstein, Polosky, Rosen) e la Relatività Speciale
Torniamo al nostro esperimento EPR. Quando si misura la polarizzazione dei due fotoni, tra questi non viene scambiata alcuna informazione. Per ogni fotone che giunge al polaroid cè un’uguale probabilità che esso lo oltrepassi o meno, per cui il risultato dell’esperimento sono due sequenze, una per ciascun
rivelatore, di 0 e 1. Non `e assolutamente possibile prevedere l’esito di una misura: in queste due serie casuali di dati non `e nascosta alcuna informazione di sorta, ma sono identiche e di ci`o ce ne accorgiamo solo confrontandole. E il confronto deve essere necessariamente fatto con mezzi convenzionali (telefono, fax, e-mail), ovvero più lenti della luce.
Quindi, sebbene sembra che la misura della polarizzazione di un fotone influenzi istantaneamente quella dell’altro, nessuna informazione viene scambiata tra i due: la Relatività Speciale è salva.
(
Questo è quello che sostengono Einstein, Podolski e Rosen - n.d.r.)
Si tratta di un argomento soddisfacente? Per molti, sì.
Altri, invece, hanno la sensazione che ci sia ben altro sotto. Resta il fatto che due particelle distinte, soggette alla casualità della Meccanica Quantistica, si mantengono in un certo qual modo in contatto,
legate tra loro, tanto che qualsiasi cosa faccia la prima, la seconda la imita.
Ciò sembra la prova lampante che qualcosa più veloce della luce è in grado di agire tra loro, quella azione a distanza che tanto infastidiva Einstein.Chi ha ragione? Non esiste consenso sulla risposta. Secondo alcuni fisici e filosofi occorre rivedere l’intero dibattito, a loro giudizio fino adesso basato su presupposti sbagliati. Secondo alcuni il vero cuore della questione non è tanto che la luce imponga un limite alla velocità di propagazione dell’informazione,
quanto il secondo postulato della Relatività Speciale, ovvero che la velocità della luce sia qualcosa su cui tutti gli osservatori, indipendentemente dal loro stato di moto, concordano. Essi sottolineano che, al momento, non c'è consenso unanime sul fatto che realmente disponiamo di una descrizione pienamente convincente del processo di misura che sia invariante per trasformazioni di Lorentz. Secondo questa linea di pensiero, nel momento in cui si riuscisse a elaborare questa descrizione, sparirebbe qualunque conflitto con la Relatività Speciale.
......
La violazione della disuguaglianza di Bell osservata negli esperimenti, sta a significare che nessuna teoria a variabili nascoste (senza un’esplicita o implicita, spiacevole, “azione a distanza”) può riprodurre la realtà sperimentale.
Sebbene Einstein avrebbe certamente preferito una teoria a variabili nascoste per il mondo microscopico, avrebbe sicuramente rifiutato di accettare l’esistenza di un’azione a distanza.
Gli esperimenti di Aspect dimostrano che un’azione svolta in un certo luogo può, in certe condizioni, essere correlata a un evento che si svolge a distanza senza che ci sia contatto tra questi due luoghi. Sebbene sconcertante (Einstein lo definì sovrannaturale), il fenomeno è coerente con le leggi della Meccanica Quantistica e, infatti, fu previsto teoricamente ben prima dell’avvento delle tecnologie necessarie per verificarlo sperimentalmente. Teoria ed esperimento corroborano la conclusione che l’Universo ammette l’esistenza di interconnessioni non-locali: qualcosa che accade qui può essere correlato con qualcosa che accade laggiù, anche se non c'e nulla che si sposti da qui a lì, anche se non c'è abbastanza tempo perchè la luce si propaghi tra i due punti.
Questo significa che lo spazio non può più essere concepito come in passato:
qualunque sia la distanza interposta, essa non garantisce che i due corpi siano distinti, dato che per la Meccanica Quantistica tra i due potrebbe esserci
una sorta di legame.
Secondo la teoria quantistica, la connessione può permanere anche se le due particelle si trovano agli estremi opposti dell’Universo. Dal punto di vista della loro correlazione
è come se fossero l’una accanto all’altra:
lo spazio tra loro non conta. Queste correlazioni sono di natura diversa da quelle classiche: le correlazioni quantistiche si riferiscono a “guanti quantistici”, ovvero, guanti che “scelgono” casualmente se essere destro o sinistro e, nonostante ciò, lavorano in coppia: se uno “sceglie” di essere destro, l’altro è, immancabilmente, sinistro.>>
Vi invito soffermarvi su quest'ultima frase: <<
qualunque sia la distanza interposta, essa non garantisce che i due corpi siano distinti, dato che per la Meccanica Quantistica tra i due potrebbe esserci
una sorta di legame. Secondo la teoria quantistica, la connessione può permanere anche se le due particelle si trovano agli estremi opposti dell’Universo. Dal punto di vista della loro correlazione
è come se fossero l’una accanto all’altra:
lo spazio tra loro non conta>>
che ricalca esattamente quanto detto da me qualche post più sopra, quando ho scritto:
elenoir ha scritto:
Nessuno discute che la velocità della luce sia insuperabile.
Ma qui si tratta di una cosa diversa: c'è un legame invisibile che lega le due particelle che fa venir meno il concetto di velocità di trasmissione dell'informazione.
Se due corpi sono legati in un tutt'uno diventa improprio parlare di velocità di trasmissione dell'informazione, perché di ciò si può parlare solo se i due corpi sono materialmente separati l'uno dall'altro, mentre il legame fa in modo di unificare i due corpi in un tutt'uno.
e quando ho scritto:
elenoir ha scritto:
Se fosse un'informazione dovrebbe esser trasferita, ma se fosse così impiegherebbe un certo tempo per viaggiare da una particella all'altra. Non è un'informazione quella dice che all'altra particella di cambiare spin, ma le due particelle è come se fossero un tutt'uno, almeno questa è la mia opinione.