Salve a tutti , è molto tempo che non scrivo e non posto immagini, in quanto sto pensando ad un radicale cambiamento di setup. Tuttavia resto un osservatore molto attento degli argomenti che piu' mi interessano, ed in particolare le riprese planetarie. Tutti voi avrete notato le fantastiche immagini Gioviane riprese da Damian Peach in collaborazione col Chilescope Team. Per chi non sapesse di cosa si parli, invito a googlare Chilescope e Peach e vedere cosa esce fuori. Roba veramente di altissimo livello, credo le piu' dettagliate immagini "amatoriali" di Giove mai riprese. Qui' sta il punto. Amatoriali? A questo punto direi di no. Si tratta di altro, a mio avviso. Questa cosa mi lascia un po' l'amaro in bocca, perchè sto riscontrando le stesse meccaniche che tanti anni fa mi spinsero ad abbandonare le riprese deep sky. Non so voi ma io mi sento, in tutto e per tutto, un astrofilo. A me PIACE stare sotto il cielo di notte ad osservare e riprendere gli astri. Mi piace mettere a punto il MIO strumento, al massimo delle mie ( e sue ) potenzialità, mi piace attendere con ansia la serata buona, mi piace ottimizzare al massimo le fasi di acquisizione ed elaborazione per cercare di limare il massimo , per raschiare il fondo del barile. Mi piace sentire l'eccitazione diventare realtà quando finalmente, dopo tanti sacrifici, riesci ad ottenere quanto non avresti mai sperato. Mi piace l'ansia di quando finalmente becchi la serata giusta e vai nel pallone per l'eccitazione , e non sai da dove cominciare. Insomma, credo che il 99% di voi queste sensazioni le conosce bene, quindi inutile descriverle ulteriormente. Ecco credo che la strada intrapresa da Damian non rispecchi tutto questo. Rischia di creare "assuefazione" al dettaglio impossibile negli osservatori esterni senza considerare le condizioni di ripresa. Ricordo che Peach ( o chiunque si colleghi in remoto al Chilescope , non so a questo punto con quale costo) riprende di giorno, comodamente seduto sul divano di casa sua, collegandosi in remoto ad un telescopio NON AMATORIALE del diametro di 1 metro ( ! ) , posto in uno dei posti col seeing migliore al mondo e cioè il deserto del Cile. Quindi un telescopio non suo , che non ha ottimizzato lui, che non può collimare o curarne la termica, e soprattutto un telescopio non amatoriale. Praticamente puo' solo mettere a fuoco e decidere quale filtro utilizzare tra quelli PRESENTI nella ruota portafiltri. Il vero lavoro a questo punto consiste nell'elaborazione dei filmati e delle immagini risultanti. Ecco....che senso ha tutto questo? Dove stiamo andando? Quale sarà il prossimo "step"? Tanto vale allora scaricarsi le immagini dell'hubble ed elaborare quelle. E c'è anche chi lo fa nel deep ad esempio ( e ci prende pure gli APOD ). Che senso hanno allora tutti i sacrifici che facciamo, le notti passati al freddo e all'umidità in attesa del momento giusto, le litigate con mogli e affini per il tempo e le risorse impiegate, gli investimenti economici e psicologici.....che senso ha tutto questo se poi c'è chi prende APOD e riconoscimenti senza neanche avere il telescopio? Credo sia opportuno a questo punto mettere un punto e virgola e raccontare bene cosa si sta facendo. Io e tanti altri come me facciamo una cosa, chi si collega a Osservatori professionali spaziali o terrestri e ne elabora le immagini (o ne acquisisce i filmati, con routine parzialmente pre-impostate) fa un'altra cosa. Ed è bene comunicare che quindi i risultati dei due "sport" non possono essere confrontati. So bene che non è intenzione ne di Peach ne' del suo Team fare dei confronti, ma è inevitabile che sorgano nella testa di un qualunque utente/appassionato che veda le (stupende) immagini. E' inevitabile. Chiunque si è un minimo impegnato/sbattuto inevitabilmente avrà pensato "madoooo che robaaaa!! E quando cavolo ci riesco io a fare robe anche solo lontanamente paragonabili dal balcone di casa mia col mio SC da 12" . Sfido chiunque a non aver pensato almeno per un attimo a una cosa del genere, guardando le immagini del Chilescope. In realtà spesso lo abbiamo pensato anche guardando le immagini di Peach col c14 da barbados, ma cazzo....è diverso. Prima era un modello da seguire, da imitare. Uno poteva dire "Fantastico, ma cazzo se becco la serata giusta posso provarci pure io a fare una cosa simile". Poi il 99% delle volte non ci riusciamo , però è un traguardo , una meta che ci proponiamo con speranza e tanta passione e voglia di fare. Ora invece no. E' un'altra cosa. Ed è bene secondo me dirlo , altrimenti si crea nell'utente medio una falsa aspettativa. Scusate il piccolo sfogo, cieli sereni a tutti Emanuele
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