Non credo di andare OT dicendo che, per avere un'idea dell'incertezza e delle perplessità che c'è in scienza con riguardo a questi fenomeni definiti "oscuri" (dark matter e dark energy), basta considerare che gli scienziati stanno cominciando a valutare l'ipotesi che la gravità possa essere anche repulsiva.
Si ritiene che lo scontro tra materia ed antimateria dia luogo a questo effetto repulsivo.
La notizia è del giugno 2015 (quindi abbastanza recente), ma come al solito occorrono nuove verifiche.
http://www.media.inaf.it/2015/06/14/gra ... n-e-detto/Riporto qualche passaggio saliente, ma l'articolo dice molto altro.
«Se la gravità repulsiva tra materia-antimateria sarà confermata, una scoperta del genere potrebbe rappresentare certamente una conquista storica piena di conseguenze. Ad esempio, così come è stato sottolineato da diversi autori, e come detto sopra, essa potrebbe spiegare i grandi misteri della fisica moderna quali l’energia oscura, la materia oscura e l’assenza di antimateria. Di fatto, la formulazione convenzionale della teoria di Einstein viene meno quando si devono interpretare alcune osservazioni astrofisiche e cosmologiche, come le curve di rotazione galattiche, il lensing gravitazionale degli ammassi di galassie e il tasso di espansione dell’Universo. Di fatto, l’esistenza delle componenti oscure è stata introdotta proprio per spiegare queste inconsistenze, anche se le misure dirette della materia oscura sono state finora alquanto elusive e il valore misurato dell’energia oscura risulta 10120 volte più piccolo rispetto al valore atteso, un fatto che rappresenta la discrepanza più grande e più imbarazzante della fisica moderna.
D’altra parte, sono stati sviluppati alcuni modelli che implicano effetti di gravità repulsiva per spiegare i dati osservativi senza tener conto della materia oscura e dell’energia oscura. In altre parole, basta “estendere” le possibili dinamiche della relatività generale per ottenere gli stessi effetti di “massa mancante” (materia oscura) ed espansione accelerata (energia oscura). Infatti, un modo di tener conto di queste discrepanze è proprio quello di assumere che l’interazione gravitazionale materia-antimateria sia repulsiva, il che sembra essere consistente con la relatività generale nell’ipotesi secondo cui esista una regione “negativa” dello spaziotempo attorno a un buco nero di Kerr dove “vive” l’antimateria. Alcuni modelli cosmologici che si basano su questa assunzione permettono di descrivere consistentemente i dati osservativi delle supernovae Ia senza richiedere la presenza di una costante cosmologica. In questo scenario, l’Universo assumerebbe una perfetta simmetria tra materia e antimateria, che sarebbero tenute separate dalla loro repulsione gravitazionale, un fatto che permetterebbe di spiegare l’espansione cosmica accelerata risolvendo contemporaneamente anche il problema dell’assenza di antimateria. Inoltre, le coppie virtuali particelle-antiparticelle, che emergono nel vuoto quantistico, sarebbero considerate dei dipoli gravitazionali. Ciò porterebbe ad una situazione dinamica simile a quella newtoniana modificata che descrive bene le curve di rotazione galattiche senza la necessità di introdurre la materia oscura. In questo caso, però, la natura del campo gravitazionale non sarebbe puramente di tipo tensoriale ma potrebbe avere altri “modi” di
tipo scalare che spiegherebbero il fenomeno.»
Questo il commento del prof. Capozziello:
«Se l’ipotesi della gravità repulsiva fosse confermata, non occorrerebbe considerare particelle esotiche oltre il modello standard, per spiegare le cosiddette componenti oscure che troverebbero la loro giustificazione tramite il campo gravitazionale e l’antimateria», spiega a Media INAF Salvatore Capozziello, INFN – Università di Napoli “Federico II” e Presidente della Società Italiana di Relatività Generale e Fisica della Gravitazione. «Nel caso dello spaziotempo di Kerr, è il caso di dire che tali zone a distanza negative (e anche a tempo immaginario) sono pienamente in accordo con la geometrodinamica così come prevista dalla relatività generale. In ogni caso, sono spesso state considerate alla stregua di curiosità matematiche, ben lontane dallo spazio tempo fisico. E’ famosa la soluzione di Goedel che ottenne una metrica a simmetria cilindrica dove il tempo è circolare. E’ ben noto l’aneddoto per il quale Goedel ‘regalo’ ad Einstein questa soluzione per il suo settantesimo compleanno. Per quanto riguarda l’eventuale correlazione tra la teoria CPT e il campo gravitazionale, dovremmo capire se esistono altri gradi di libertà del campo gravitazionale che possano essere riletti dal punto di vista dell’invarianza CPT. Questo è ben difficile, assumendo la pura relatività generale, poiché in tale teoria l’interazione tra materia ordinaria e gravità è minimale. In questo senso, l’esistenza sperimentale di gravità negative potrebbe essere riletta come una ‘estensione’ della relatività generale. Va detto anche che il teorema CPT non è stato formulato considerando effetti gravitazionali, quindi questo aprirebbe nuove possibilità».
Insomma una ipotesi “alternativa” in contrasto con l’attuale modello cosmologico standard poiché eliminerebbe la necessità di ricorrere alle componenti oscure, che dovrà essere verificata sperimentalmente soprattutto in termini del comportamento gravitazionale dell’antimateria.