1° Forum di Astronomia Amatoriale Italiano

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Autore Messaggio
MessaggioInviato: lunedì 30 gennaio 2017, 11:23 
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Iscritto il: martedì 6 maggio 2008, 11:59
Messaggi: 9269
Località: San Francesco al Campo [TO]
Tipo di Astrofilo: Visualista e Fotografo
Bel lavoro Edoardo ma soprattutto bella analisi.

MauroSky ha scritto:
in effetti sono in pochi ad usare il vicino IR , mi viene in mente Fulvio Mete , mi pare Simone Martina
Sì Mauro, io riprendo spesso in IR ma sempre pose monocromatiche di galassie. Devo provare una composizione in falsi colori ma non ho l'H-beta.

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Simone Martina
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MessaggioInviato: lunedì 30 gennaio 2017, 12:43 
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Iscritto il: lunedì 9 marzo 2009, 13:44
Messaggi: 6525
Tipo di Astrofilo: Visualista e Fotografo
Ottimo Edo! :clap:

come sempre spunti interessanti e di livello, non amo particolarmente le composizioni NB come resa colore ma vedere dettagli/particolari insoliti è sempre un piacere!

continua cosí :thumbup: :thumbup:

EDIT: metto un link interessante che ho fra i bookmark da tempo, sarebbe interessante replicare il sistema di "slider" per la visualizzazione dianamica :oops:
http://brunomerin.com/slider/m16.html

ecco M42...trovata! :D
http://webbtelescope.org/infrared/star_ ... s_of_Orion

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Cieli sereni, Elio.
visita il mio sito di Astrofotografia reflex


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MessaggioInviato: lunedì 30 gennaio 2017, 14:57 
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Iscritto il: sabato 20 settembre 2008, 9:31
Messaggi: 13044
Località: San Romualdo - Ravenna
Tipo di Astrofilo: Fotografo
Esperimento interessante!
astroedo ha scritto:
Il decremento di Balmer dipende da molti fattori, tra cui la temperatura degli elettroni all'interno della nebulosa e il reddening dovuto alla polvere interstellare.

Cosa intendi per temperatura degli elettroni?

Cristina

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MessaggioInviato: lunedì 30 gennaio 2017, 15:16 
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Iscritto il: lunedì 17 luglio 2006, 9:05
Messaggi: 199
Tipo di Astrofilo: Fotografo
astroedo ha scritto:
Ciao a tutti, non scrivo frequentemente sul forum anche se lo leggo spesso.
Oggi vorrei presentarvi il mio ultimo lavoro, anche se un pochino strano :)

un test con un filtro IR pass Baader

Si tratta di una immagini in falsi colori della Grande Nebulosa di Orione, ottenuto col mio setup da Castenedolo:
Il telescopio è un William Optics FLT 110 Triplet APO con un riduttore di focale 0.8x su una 10micron GM1000 HPS.
Il CCD è un vecchio XV Camera SBIG ST del 2000.
Tutte le esposizioni sono state fatte senza autoguida.

L'immagine è una simil-Hubble Palette

Il canale rosso è mappato sull'immagine IR (filtro Baader Planetarium IR-Pass> 685 nm)
Il canale verde è mappato sull'immagine H alfa (Baader Planetarium 7nm)
Il canale blu è mappato ad sull'immagine H beta (Baader Planetarium 8,5 nm)

A mio parere questa immagine è molto interessante perché mostra questo oggetto super inflazionato in un modo nuovo per un dilettante.

Le tonalità dal giallo al bruno-rossastro evidenziano le zone polverose, dove l'emissione IR domina sulle emissioni a banda stretta dell'idrogeno.
Le tonalità dal verde al blu, seguono invece le variazioni del rapporto Halpha/ Hbeta (Decremento di Balmer).

La seconda immagine è una composizione della prima immagine con una mappa del decremento Balmer (non corretto per il reddening interstellare) ottenuto dal rapporto tra le due immagini a banda stretta.
In realtà si tratta solo di una stima approssimativa del rapporto reale tra le righe spettrali dell'idrogeno perché il filtro Ha ha una banda passante molto ampia, ma può essere comunque interessante.
Il decremento di Balmer dipende da molti fattori, tra cui la temperatura degli elettroni all'interno della nebulosa e il reddening dovuto alla polvere interstellare.

Confrontando le due immagini è facile vedere una correlazione tra le aree polverose e un più alto rapporto Balmer (dovuto probabilmente al fenomeno del reddening), ma è anche evidente che esistono strutture non correlateper cui è necessario una spiegazione diversa.
I pixel bianchi e neri rappresentano valori fuori scala nelle aree dell'immagine in cui il rapporto segnale/rumore è insufficiente.

L'elaborazione è stata effettuata totalmente in PixInsight

Su Astrobin trovate tutti i dettali tecnici e, soprattutto, le immagini a piena risoluzione.
http://www.astrobin.com/281812/


Ciao, lasciando da parte l'immagine e sulla sua "gradevolezza" sui colori.. la tua spiegazione mi lascia sorgere alcuni dubbi... Mettiamo quindi alcuni punti fermi del discorso..
a) l'estinzione della radiazione (quello che tu chiami reddening) è evidentemente funzione della lunghezza d'onda. L'infrarosso pertanto è meno influenzato dalle polveri e quindi permetterebbe di visualizzare strutture o meglio stelle nascoste dalle polveri. Ma il filtro IR pass che hai usato su quale frequenza è da 685 nm? In genere questi filtri IR pass (usualmente utilizzati nel planetario) sono sostanzialmente per l'infrarosso vicino. Quindi quello che vedi con un filtro IR normale (e una normale ccd) è sostanzialmente la prosecuzione dello spettro continuo nell’IR. Per “vedere” le polveri ti servirebbe almeno un IR medio… e ben altra attrezzatura purtroppo.
b) il decremento di balmer non è il rapporto fra Ha/Hb, ma l'andamento degradante dei rapporti fra le varie coppie di transizione delle righe di Balmer. Tuttavia il rapporto fra l'emissione della radiazione in Ha rispetto quella in Hb è fissata dalla popolazione e temperatura del gas (non la temperatura degli elettroni). Logicamente è più probabile avere emissione in Ha che in Hb, poichè la transizione energetica più alta è meno frequente di quelle a valore energetico più basso. Proprio poichè questo rapporto è ben calcolabile, viene usata come metro di misurazione del decadimento dello spettro causato dalle polveri.

Ora le note dolenti…. Per fare una valutazione corretta di quanto hai detto .. bisognerebbe lavorare con uno spettrografo… ma anche volendo usare un approccio “spanometrico” tutto il tuo discorso si perde purtroppo nel fatto che non hai tarato ne filtri, ne risposta del sensore! Infatti i sensori CCD hanno una diversa risposta spettrale alle varie frequenze, e questo andrebbe tenuto conto, così come della risposta spettrale dei filtri, per avere almeno qualche cosa che abbia un valore scientifico di analisi.
Basta ad esempio che sotto pix.. hai fatto uno stretch diverso fra i due canali quando hai aggiustato i colori dell’immagine), o uscendo dal lineare, che purtroppo si vanno a far benedire tutti i tuoi ottimi intendimenti…

.. scusa se posso essere sembrato rude
m.

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MessaggioInviato: lunedì 30 gennaio 2017, 17:51 
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Beh dai, è naturale che si tratti di un esperimento didattico non rigoroso! La calibrazione per la qe la fai facilmente, quella sui filtri è già più complicata, ma qualche approssimazione può essere accettabile dopo tutto.

Relativamente all'ir, anche un ir pass 685 permette di vedere un pò di più attraverso la nebulosa. Non buchi le polveri di sicuro come filtri ir a lunghezze d'onda nell'ordine di alcuni micron (e avresti bisogno di telescopi speciali), ma è pur sempre una visione differente!

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Mauro Narduzzi
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MessaggioInviato: lunedì 30 gennaio 2017, 18:05 
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cfm2004 ha scritto:
Esperimento interessante!
astroedo ha scritto:
Il decremento di Balmer dipende da molti fattori, tra cui la temperatura degli elettroni all'interno della nebulosa e il reddening dovuto alla polvere interstellare.

Cosa intendi per temperatura degli elettroni?

Cristina


La temperatura degli elettroni è una grandezza fisica legata alla Energia cinetica degli elettroni nel plasma.

Maggiore è l'energia cinetica maggiore è la "temperatura" questo vale per qualsiasi corpo.

se ti interessa dai un occhio qui

https://www.ifp.cnr.it/cose-il-plasma/i ... anguage=en

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Edoardo Luca Radice
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MessaggioInviato: lunedì 30 gennaio 2017, 18:07 
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Località: San Francesco al Campo [TO]
Tipo di Astrofilo: Visualista e Fotografo
Sono pienamente d'accordo con Mauro.

Aggiungo inoltre una considerazione di pancia: è lodevole l'impegno nell'esplorare nuove strade invece di produrre copie identiche dei soliti soggetti di anno in anno.

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Simone Martina
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MessaggioInviato: lunedì 30 gennaio 2017, 18:09 
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ngc5432 ha scritto:
astroedo ha scritto:
.............................
Su Astrobin trovate tutti i dettali tecnici e, soprattutto, le immagini a piena risoluzione.
http://www.astrobin.com/281812/


Ciao, lasciando da parte l'immagine e sulla sua "gradevolezza" sui colori.. la tua spiegazione mi lascia sorgere alcuni dubbi... Mettiamo quindi alcuni punti fermi del discorso..
a) l'estinzione della radiazione (quello che tu chiami reddening) è evidentemente funzione della lunghezza d'onda. L'infrarosso pertanto è meno influenzato dalle polveri e quindi permetterebbe di visualizzare strutture o meglio stelle nascoste dalle polveri. Ma il filtro IR pass che hai usato su quale frequenza è da 685 nm? In genere questi filtri IR pass (usualmente utilizzati nel planetario) sono sostanzialmente per l'infrarosso vicino. Quindi quello che vedi con un filtro IR normale (e una normale ccd) è sostanzialmente la prosecuzione dello spettro continuo nell’IR. Per “vedere” le polveri ti servirebbe almeno un IR medio… e ben altra attrezzatura purtroppo.
b) il decremento di balmer non è il rapporto fra Ha/Hb, ma l'andamento degradante dei rapporti fra le varie coppie di transizione delle righe di Balmer. Tuttavia il rapporto fra l'emissione della radiazione in Ha rispetto quella in Hb è fissata dalla popolazione e temperatura del gas (non la temperatura degli elettroni). Logicamente è più probabile avere emissione in Ha che in Hb, poichè la transizione energetica più alta è meno frequente di quelle a valore energetico più basso. Proprio poichè questo rapporto è ben calcolabile, viene usata come metro di misurazione del decadimento dello spettro causato dalle polveri.

Ora le note dolenti…. Per fare una valutazione corretta di quanto hai detto .. bisognerebbe lavorare con uno spettrografo… ma anche volendo usare un approccio “spanometrico” tutto il tuo discorso si perde purtroppo nel fatto che non hai tarato ne filtri, ne risposta del sensore! Infatti i sensori CCD hanno una diversa risposta spettrale alle varie frequenze, e questo andrebbe tenuto conto, così come della risposta spettrale dei filtri, per avere almeno qualche cosa che abbia un valore scientifico di analisi.
Basta ad esempio che sotto pix.. hai fatto uno stretch diverso fra i due canali quando hai aggiustato i colori dell’immagine), o uscendo dal lineare, che purtroppo si vanno a far benedire tutti i tuoi ottimi intendimenti…

.. scusa se posso essere sembrato rude
m.


Ciao, non sei stato affatto rude, ma puntuale e hai sottolineato dei punti assolutamente condivisibili.
Ti rispondo punto per punto.

Sul discorso IR hai ragione, purtroppo il mio sensore ha un'efficienza quantica ridicola con i filtri nel medio infrarosso, l'uso dell'IR vicino (o meglio deep red :D ) è legato a questo, la lunghezza d'onda maggiore di 685 nm esclude comunque una buona parte delle righe di emissione più intense e la banda larga assicura l'ingresso dell'emissione continua.

Il reddening (si chiama così, non è una mia invenzione) è appunto dipendente dalla lunghezza d'onda e va a modificare i rapporti tra le righe di emissione.

Modifica quindi anche il rapporto Ha/Hb facendolo aumentare oltre il valore teorico dato dalle condizioni all'interno della nebulosa (che già di per se non è costante dal momento che la nebulosa non è isoterma).

Ovviamente quella che faccio io è una stima, non una misura (come ho scritto nel post) proprio per i problemi che tu hai sottolineato.

Lasciando perdere l'immagine a sinistra che, come hai detto tu è stata strechata in maniera non lineare in stile Hubble Palette, e quindi ha solo un valore poco più che estetico, l'immagine a destra è assolutamente lineare.

Le due immagini (Halfa e Hbeta) sono state calibrate, prima della divisione, oltre che per Flat dark e bias, anche per la diversa risposta spettrale del sensore (l'efficienza quantica nel blu è decisamente maggiore di quella nel rosso), e per la trasmissività dei filtri.

Ovviamente mi sono dovuto attenere ai dati forniti dal produttore, ma questo calcolo è stato fatto.

l'operazione matematica sulle immagini lineari è stata (Ha-Background Halfa)/(Hb-Background Beta)
All'immagine in bianco e nero così ottenuta ho applicato linearmente una palette policromatica in modo da evidenziare meglio le differenza che sull'immagine in bianco e nero si perdono.

I punti deboli comunque ci sono, la strumentazione non è certo "scientific grade", poi la valutazione del background è stata fatta prondendo un are "senza nebulosa" ma come sai questa zona è piena di nebulosità e quindi è difficile stabilire un buon background.
Poi l'efficienza quantica è stata stimata sa un grafico con un'incertezza che rasenta il 2%.
Infine non so quanto i miei filtri siano "centrati" e trasparenti (mi devo fidare del sig. Baader).

Nonostante tutti questi problemi credo che il risultato sia comunque interessante.

Concludo citando questo articolo, quasi illeggibile, che però riporta decrementi di Balmer della coppia Halfa/Hbeta dello stesso ordine di grandezza trovato nel mio esperimento da due soldi.

http://articles.adsabs.harvard.edu//ful ... 3.000.html


Ti ringrazio per le tue annotazioni che stimolano sicuramente a ripensare l'esperimento per cercare di migliorarlo.

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Edoardo Luca Radice
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Ultima modifica di astroedo il lunedì 30 gennaio 2017, 19:20, modificato 1 volta in totale.

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Iscritto il: domenica 27 giugno 2010, 7:25
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Ottimo Edo! :clap:

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EDIT: metto un link interessante che ho fra i bookmark da tempo, sarebbe interessante replicare il sistema di "slider" per la visualizzazione dianamica :oops:
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ecco M42...trovata! :D
http://webbtelescope.org/infrared/star_ ... s_of_Orion


Grazie Elio!
I link sono interessantissimi, in effetti al Eagle era nel mirino quest'estate, ma il meteo e i cazzi non mi hanno permesso di riprenderla, sarà per questa estate.

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Edoardo Luca Radice
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MessaggioInviato: lunedì 30 gennaio 2017, 19:38 
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ciao,
sperimentare va bene... ma credo che le considerazioni che fai siano errate... La butto li, almeno come ho capito funzioni il calcolo dell'assorbimento per verificare dove siano le zone "pulvirolenti", e non penso si possa fare così facilmente.

Immagino che il sistema dovrebbe, una volta avute due immagini in Ha e Hb calibrate ed allineati gli "zeri" delgli istogrammi, riuscire con pixelmat di pix ad ottenere il rapporto fra Ha/Hb, normalizzando il valore ottenuto rispetto quello di riferimento di un rapporto incrementale di 2.8/1.0, assunto per una temperatura di 10^4 °K.
Ad esempio così:
((imgHa/imgHb-2.8) / (med(imgHa)/med(imgHb)-2.8))*K

dove img Ha è il pixel in Ha, imghb quello in Hb, 2.8 il rapporto "stechiometrico" di Ha/Hb, normalizzato per il valore medio del segnale sull'immagine e K solo un fattore di moltiplicazione se i numeri in uscita sono molto piccoli.

Se le cose sono fatte bene, dovresti trovare un fondocielo uniforme, prossimo a zero nelle zone dove non ci sia polvere e quindi il rapporto sia esattamente pari a quello teorico. Un valore superiore allo zero del rapporto dovrebbe indicare dove si riceve un segnale più sbilanciato verso l'Ha rispetto quanto si dovrebbe trovare in Hb.
Come riferimento potrebbe essere usato il segnale in infrarosso, ma solo sulle stelle! Infatti dove compare una stella luminosa in IR che non appare in luce bianca, allora è indicazione che in quel punto c'è una forte estinzione.

Un altro piccolo appunto... udite udite! :rotfl: la banda di emissione Ha.. non è di un atomo di idrogeno ionizzato!! ma della transizione dall'orbitale 3 al 2 dell'elettrone già "catturato" da un nucleo di idrogeno (vedi qui https://en.wikipedia.org/wiki/Hydrogen_ ... itions.svg ) quindi la temperatura, non può essere riferita agli elettroni... ma a quella del gas "eccitato" ... :matusa:

ciao
Mario

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