Non so se ciò può essere utile. Ai tempi, collegando la SBIG ST-4 alla G11 Gemini, all'inizio semplicemente non succedeva nulla. I due sistemi sembravano ignorarsi tranquillamente, tanto che non si riusciva nemmeno a portare a termine la procedura di calibrazione. Alla fine scoprii che la cattiva qualità dei contatti dei relè dell'autoguida non andava d'accordo con la "sensibilità" dell'ingresso del Gemini. La transizione aperto/chiuso del circuito avveniva in maniera troppo "sporca" ed ingannava il computer di puntamento che, nel dubbio, ignorava il comando.
Per ovviare all'inconveniente, René Goerlich mi inviò prontamente una versione modificata del firmware. Dopo questo aggiornamento, la situazione migliorò di molto, i sistemi cominciarono a dialogare anche se i risultati non erano mai come avrebbero dovuto. Il Gemini continuava a segnalare spesso errori di autoguida e la ST-4 ad avvertire col suo cicalino la perdita della stella di guida.
Quando mi ero ormai deciso a sostituire i relè con un tipo di maggiore qualità, mi venne l'idea di sostituire i relè meccanici con dei fotomos optoelettronici dotati di un driver mosfet di potenza. I vantaggi sono nei tempi di transizione molto bassi, un decimo o meno di un corrispettivo meccanico, nella assenza dei rimbalzi delle lamelle ed in un altissimo isolamento dato dall'accoppiamento ottico. Proprio quello che, almeno teoricamente, ci voleva.
L'unico problema era il contenitore e la piedinatura, molto diversi da quelli dei relè originali. Avrei potuto prendere degli zoccoli della stessa misura ed eseguire un montaggio più accurato ma, per la fretta di vedere se funzionavano, li montai come vedete nella foto e ci rimasero per anni. Anzi, credo che chi comprò la mai ST4 ce li abbia ancora montati.
Per la precisione, come componente utilizzai il modello AQV 251 della NAIS - Matsushita. Una volta identificati i piedini, il montaggio fu banale. Spero che la foto ed il disegno diano una indicazione univoca di come lo feci. Come vedete dal semplice schema, sul positivo del controllo va solo messa in serie una piccola resistenza da 4.7 Kohm.
Il procedimento per verificare la funzionalità della modifica è, anch'esso, semplicissimo. Con un tester settato sulla posizione "ohm" collegate un puntale al piedino 5 (il comune) del connettore telefonico e l'altro, di seguito, ad ognuno degli altri quattro piedini (4 = -X, 3 = -Y, 2 = +Y, 1 = +X). Premendo il giusto comando manuale di spostamento della ST-4 (una delle quattro frecce, intendo) il circuito dovrebbe chiudersi e mostrare al tester resistenza praticamente zero.
Da lì in poi, il sistema cominciò a funzionare a dovere ed i messaggi di "Autoguider Error" praticamente sparirono. Quindi, pensata per i sistemi Gemini, non è escluso che questa modifica possa risolvere problemi di cattivo contatto anche in altre montature. In teoria dovrebbe far funzionare meglio la ST-4 in ogni caso e mettere definitivamente al riparo dalla possibilità di malfunzionamento dei relè: i fotorelè sono infatti garantiti per più di dieci miliardi di operazioni. In ogni caso, si tratta di una modifica assolutamente reversibile: volendo, basta sfilare i componenti dagli zoccoli e tutto torna come prima.
M.
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L'AQV251.
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Lo schema di montaggio.
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La ST4 dopo la modifica.