Localita F.lla Lavardet (Vigo di Cadore) Lat. N 46.501° Long. E 12.628°
Alt. 1553m circa
Tem. -8°C /-12°C (percepita -15°C)
Vento da NNW 1/2kn Umidita relativa(meteoblue) 35%
Seeing II/III Antoniadi
Bortle 2 (SQM 21.5-21.7)
Fase lunare 0%
Strumento C11 XLT su SW az eq 6 pro
Oculari 40mm /30mm 55°Long Perng da 2’’, 28mm 82° Kunming United-Optics da 2’’(rimarchiato Tecknosky)
25mm/20mm/17mm/12.5mm 55°Long Perng 1 ¼” su torretta revolver Baader Qturret
Il potente anticiclone che quest’ anno continua a imperversare sull’Italia settentrionale, mi offre l’ennesima e indimenticabile esperienza osservativa invernale sulle alpi nord orientali:
Bel tempo, assenza quasi totale di neve, temperature relativamente miti (per il periodo ),luna nuova e quasi 12h di totale oscurità. Cosa chiedere di piu’?Un sito buio, lontano da quelle ….odiate e onnipresenti LUCI dei vicini e non.
IntroduzioneParto, in ricognizione, alla ricerca di un buon posto almeno 6 giorni prima(Dec.23). Vado in auto da solo sull’altopiano di Razzo, ma questa volta provenendo dalla Carnia (150km)e non dal Cadore(175km). So che esistono degli angoli ancor più bui della casera omonima all’altopiano o della sella Ciampigotto, anche perché sfortunatamente per noi astrofili, per le festività i vari rifugi sul passo sono aperti e ovviamente, maledettamente illuminati.
Alle 19:15 circa dopo aver risalito la Val Pesarina arrivo all’ incrocio con la dismessa SS465 poi declassata SP465 che, dagli anni 90’, è chiusa! La strada(ex)viene utilizzata anche come sentiero per il trekking di 12 giorni( Alta Via delle Dolomiti #6 “Dalle sorgenti del Piave a Vittorio Veneto”).E’ in questo contesto che ne sono venuto a conoscenza.
Il buio qui è totale! Un rilevamento SQM-L fatto lì lì su due piedi ,mi da 21.30.Ottimo!Lo segno nel taccuino.
Ritorno sulla SP465 aperta al traffico(solo 3km) e dopo 4 km di SP619 sono a Casera Razzo.
Altri tre e sono alla sella Ciampigotto.
E qui è tutto illuminato!Non si può osservare come io vorrei.Me ne vado!
Per ritornare a casa prendo la SP33 in Veneto ma che diventa SP73(la stessa strada) in F.V.G. La rotabile, costeggiando a nord la piana di Razzo porta scendendo, nella valle di Sauris. Durante i primi km (a 1800m circa di altezza) tra le varie curve, ci sono alcune piazzole da utilizzare come siti osservativi con orizzonte a sud , est e ovest molto basso(10° o meno) .Qui misuro SQM-L 21.26 e 21.24,ma sono le 8 di sera.
Dopo due ore di macchina ,di cui almeno una di tornanti, sono di nuovo a casa.
Serata alla F.lla LavardetDicembre 29 2016 ore 13:00 si parte per Casera Razzo dove poi mi troverò, come da accordi, con Mauro (MauroSky).Due rotte convergenti ,lui dal Cadore io dalla Carnia. In due ore eccoci davanti alla casera. Un veloce saluto e gli racconto le mie esperienze durante il sopraluogo fatto lì 6 giorni prima. Esclusi a priori Il Rif. Fabbro e la sella Ciampigotto, ci dirigiamo verso le piazzole sulla SP33/73. Una è veramente ottima e di primo acchito quasi la scegliamo come posizione definitiva per la serata ma…….qui ci sono già -6°C(alle 15:10)e non c’è ridosso ai venti intensi provenienti da NNW che si incanalano nell’altopiano e scendono poi verso la valle di Sauris. Si cambia! Posto alternativo? La F.lla Lavardet a 5 km da lì. In circa 5 minuti la raggiungiamo.
Allegato:
#3 SS465 declassata e poi dismessa.JPG [ 344.85 KiB | Osservato 4058 volte ]
Stesso freddo ma totale assenza di vento, o quasi.
La visuale da questo sito non è proprio da manuale ,perché occlusa a Nord fino ai 30° dai bastioni della Creta di Mimoias (2320m).
Allegato:
#3 Luci del primo pomeriggio sulle crode della Creta di Mimoias 2350m(versante Sud) .JPG [ 241.5 KiB | Osservato 4058 volte ]
Verso Sud accessibile dai 20° in su, perchè limitato dai Colli Cervera 1999m, Cavallo 1726m e dalla profonda e impenetrabile selva di conifere che si estende tutto intorno.
Allegato:
#5 Versante S con il colle Cervera 1999m sulla sx dalla F.lla Lavardet .JPG [ 244.13 KiB | Osservato 4058 volte ]
A Est e Ovest orizzonte ottimo almeno dai 18°in su, esclusi uno o due abeti che rompono i………..Ma sono poca roba in fin dei conti. E’ come se ci trovassimo dentro a un catino nero. Con queste condizioni si crea uno scudo all’IL maggiore rispetto a Casera Razzo che ,benchè minimo è sempre presente anche sull’altopiano per colpa dei paesi di Santo Stefano di Cadore, Campolongo e San Pietro di Cadore .
Ore 15:20 Iniziamo a famigliarizzare con il nuovo sito e cercare dove sistemare i nostri strumenti. Controlliamo più volte i vari orizzonti N-E-S-W e i possibili ostacoli che potrebbero disturbare l’acquisizione fotografica del telescopio di Mauro nel corso della notte.
Ore 16:20 Trovati i punti ideali iniziamo lo stazionamento degli strumenti, del generatore e delle vetture. Io mi posiziono nell’angolo cieco rispetto al C8 del mio collega, evitando cosi possibili sgradite interferenze con le sue operazioni di astrofotografia.
Ore 20:00 circa Siamo nel buio astronomico e quello che si vede, anzi, non si vede è già spiazzante. Chiamo di corsa Mauro e riusciamo a immortalare nel suo telefonino le nostre condizioni osservative per la serata. Non ci sono parole!
Allegato:
#0F.lla Lavardet ore 20circa - .jpg [ 81.22 KiB | Osservato 4058 volte ]
Purtroppo la serata sarà costellata da una moltitudine di problemi tecnici dati dalla mia inesperienza con il nuovo set-up e di Mauro, con i vari nuovi sw installati sul pc.
Senza programma brancolo letteralmente…….. nel buio a naso all’insù. Che spettacolo!
Da buon neofita, come tale mi reputo, non mi stanco mai di osservare i vari oggetti astronomici più famosi e luminosi, nei quali trovo sempre nuovi dettagli da osservare, specialmente in condizioni eccezionali come quelle qui trovate. Quindi, inizio la mia serata con……..
……
M42 Giusto per scherzate dico a Mauro di tirare fuori l’ombrello , perchè quelle nuvole che vedevo all’oculare e si addensano sulla nebulosa sembravano cosi vicine e minacciose da poterle toccare. Al suo dire che, non l’aveva mai vista così, gli ho creduto perché anch’io mai l’avevo vista in quella maniera!
M43 Da sempre occultata dallo splendore della sua vicina, ora si mostra in una moltitudine di stupendi dettagli.
M35 Non si poteva nemmeno osservare da quanto luminoso era! Infatti, il mio target era
NGC2158. Con la sua mag vis. (complessiva)di 8.6^ mi interessava molto, dato che da casa con il mio piccolo ETX125 Meade e un, direi ottimo SQM cittadino di 20.04, a 76x e 95x ,lo osservavo come un indistinto e tenue batuffolo di luce. Ma qui, in queste condizioni a soli 70x con il C11, era tutto risolto in stelle, come se fosse un vero ammasso globulare tipo M79.Spettacolare!Le stelle di 10^mag e 11^mag erano abbaglianti, attorniate da un infinito numero di stelle “distinte” di 12^,13^ o forse addirittura di 14^mag. Osservato la notte successiva dal parco delle Dolomiti friulane a 580m di altezza e un SQM di 21.30,con lo stesso telescopio ai medesimi ingrandimenti ,perdeva in tutti i sensi, anche se si presentava sempre con singole stelle ma meno luminose. La differenza rispetto alla sera precedente era comunque drammatica. Pure Mauro ne è rimasto colpito per la differenza, anche perché il sito nel parco è uno dei migliori da noi “precedentemente” provato.
NGC2392 Eskimo Nebula Infinita! La stella centrale era di un’intensità da me mai vista prima. La nebulosità esterna non finiva più, con l’anello interno più luminoso. Forse per colpa del seeing , non ho distinto altri particolari più fini .E’ rimasta impressa pure a Mauro al punto che ,la serata successiva, ne parlavamo ancora.
Come accennato prima, la notte prosegue piena d’imprevisti: la mia poca dimestichezza con la montatura , l’allineamento mai preciso e Mauro con i nuovi sw del pc sono stati per noi un vero Calvario. E mentre il freddo si fa più pungente ,il buio diventa profondo.
Allegato:
#2 F.lla Lavardet ore 1 30 circa -.jpg [ 87.97 KiB | Osservato 4058 volte ]
Più e più volte il mio SQM-L misura valori superiori a 21.55 e valori a N che arrivano a 21.63 21.65. I valori peggiori a S si stabilizzano a 21.50. Alla fine ci rifugiamo nelle auto per ripararci dal freddo, che percepito, doveva essere attorno ai -15°C.
Oltre a un cielo incredibile, una cosa che non avevo mai provato prima, era quella di non riuscire a distinguere le sagome dei telescopi da una distanza di meno di dieci metri e per il buio così intenso, potevo vederne solamente la luce tenue delle pulsantiere .
Ore 2:00 Con Orione sulla via del tramonto (per il nostro sito) e tutto quel ben di Dio che si porta dietro, ora a farla da padrone è la costellazione del Leone e le sue galassie.
M65 e
M66 Bellissime tutte e due all’interno dell’oculare da 40mm con un po’ più di 47 primi di RFOV .Della prima si distingueva bene la banda nebulosa nella spirale. Della seconda l’irregolarità luminosa dell’ellisse. Mauro ne rimane basito.
M95 M96 e
M105 Non mi hanno impressionato, credo per colpa del freddo, che non mi dava la possibilità di concentrarmi all’oculare. E così sono tornato sulle due precedenti galassie, ma battendo i denti. E mi sono perso pure NGC3628 per il freddo!
Alla fine, con le luci dell’alba all’orizzonte, provo ad osservare Giove.
Allegato:
# ore 6.15 alba.JPG [ 160.63 KiB | Osservato 4058 volte ]
Ha ha ha ha! Impossibile l’osservazione per la turbolenza. Ribolliva tutto quanto! Si distinguevano a malapena la NEb e la SEb! Anche Mauro è rimasto molto deluso da questa pessima visione.
Basta! Chiudo la serata che è mattina, ma avendo perso, a fasi alterne, almeno quattro ore chiuso in macchina a riscaldarmi per il freddo.
Comunque mi sono rifatto la stessa sera con un carniere di oggetti ben più cospicuo dato che, Mauro e il sottoscritto, scesi da F.lla Lavardet, ci siamo riorganizzati e siamo andati a osservare/fotografare nel parco delle Dolomiti friulane fino all'alba del giorno dopo.
Ma questa è un’altra storia.