Falco251 ha scritto:
casi in cui, tendenzialmente, il dolo non c'è, ma l'ignoranza di determinate norme (per quanto non giustificabile) porta a situazioni che si riescono comunque a risolvere facendo presente il problema.
Ci son casi del genere, in cui approcciando direttamente in modo elegante, rispettoso e circostanziato il titolare responsabile di una realtà che ha un impianto di illuminazione esterna si riesce
1) a creare un minimo di educata empatia di base, per cui chi ti riceve non ti percepisce direttamente solo come "controparte", come persona che soltanto
invece di occuparsi dei casi suoi arriva lì a crearti una grana, anzi! Se ci sai fare (bisogna avere discrete capacità "politiche") riesci a porti in termini di
"c'è una legge che prevede sanzioni, diffide ad adempiere e termini ultimativi, ma è una legge assai poco nota, perciò in prima battuta mi sembra giusto informarti della situazione in modo che tu sia in grado nel modo più indolore possibile di adeguarti" e allora puoi ottenere tanto, ed anche rispetto
2) ad essere addirittura oggetto di richieste di consigli sui come sia meglio agire. Va da sé che va superato lo scoglio, quasi ovvio, di essere considerato quando capiscono il problema come uno che... vuole venderti la sua soluzione, in quanto interessato economicamente all'adeguamento.
Ma non sempre è così. C'è chi, avendo potuto fare quel che voleva per anni anche dopo l'entrata in vigore della legge, proprio quando sa che la legge (nel caso del Lazio, esempio) è del 2000, che il suo regolamento di attuazione è del 2005 e che dal 2005 al 2016 nessuno gli ha contestato nulla, decide scientemente di non prenderti sul serio.
A quel punto la situazione è più complessa: se hai a che fare col direttore gesuita laico di un'elegante scuola privata cattolica e gli dici "come preferisce, io debbo passare la segnalazione, non mi occuperò più direttamente io della cosa, mi duole" lascerai una traccia di antipatia personale, probabilmente, ma non manderà verosimilmente qualche bidello o qualche suora a rigarti la fiancata della macchina... come non lo farà il Direttore di un Centro Commerciale.
Ma se ti sei interfacciato col titolare di una rivendita di autocarri usati in periferia, che pochi anni prima gestiva una sala scommesse e prima ancora faceva il grossista di pesce ai Mercati Generali... bé, il rischio di una visone un po' diversa delle "noie" che si troverà ad affrontare, ed il rischio di personalizzazione
(il mio problema non è la Legge sull'IL, il problema è QUEL rompiscatole che si è messo in mezzo) può in casi limite presentarsi. E allora se ti dice
malemalemale qualche rischio, se ci si espone in modo troppo diretto e personale, si può correre.
Perciò un minimo di filtro mentale sulle modalità migliori di azione va attuato.
Nei casi dubbi, una strategia a mio avviso prudente e premiante può essere che l'astrofilo o meglio ancora l'Associazione di astrofili di boh, Sermoneta faccia l'esposto alla Polizia Locale e p.c. all'Osservatorio competente come ente di monitoraggio... relativa a un impianto molto inquinante che sta vicino Tuscania, avendo ricevuto le informazioni e le foto... dagli astrofili di Tuscania.
E viceversa. Facile affermare che
nell'ambito di una azione di controllo sul territorio, come previsto dalla Legge (almeno quella del Lazio)
si è notato il disturbo luminoso proveniente da... che è stato identificato come generato da.... in località.... all'indirizzo... e che sembra afferire alla Ditta (opp. scuola/supermercato/edificio pubblico/parcheggio/negozio/altro) Tal dei Tali.
Ci si incrocia i dati, e le azioni.
Così senza arrivare ad interfacciarsi con veri poco di buono, non rischi neppure che l'astrofilo di Verbania, attivo nel contrasto dell'IL, risulti latore dell'esposto contro la concessionaria di automobili VW, nel cui parcheggio ci son tre torri faro "folli"... e dalla quale abitualmente porta a fare il tagliando della Polo della moglie (per dire) cosa che può essere effettivamente imbarazzante.