Con un pò di delusione, purtroppo bisogna constatare che il lander dell'Agenzia spaziale europea si è perso. Dal comunicato di oggi emerge che i motori che avrebbero dovuto rallentare la discesa, abbiano funzionato solo per tre secondi, invece dei 30 secondi. Non si può parlare di maledizione di Marte, ma di mancanza di esperienza, visto che anche gli errori (e soprattutto quelli) concorrono a formare l'esperienza e la necessaria conoscenza. Altre volte, in altre missioni perse, forse si è fatto troppo affidamento sull'effetto frenante dell'atmosfera di Marte, che però è molto rarefatta. Nel nostro caso, stando ai primi commenti, mi sembra che il problema sia stata la sottovalutazione della polvere marziana, che probabilmente, alzata dai motori, ha indotto in inganno il sistema radar di rilevamento dell'altezza. Se infatti il computer ha smesso di azionare i razzi, o questi si sono rotti, oppure il sistema di rilevamento ha fatto cilecca, come dicevo. Vabbè era un test, però vedere un lander europeo, con tecnoligia italiana sul pianeta rosso, dava pure un pò di orgoglio.
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