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 Oggetto del messaggio: Re: Una formula che non conoscevo
MessaggioInviato: giovedì 13 ottobre 2016, 13:19 
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Iscritto il: lunedì 13 febbraio 2006, 9:53
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dedo ha scritto:
Ho compreso benissimo, sto dicendo un'altra cosa. Sto dicendo che sotto un seeing perfetto le differenze non le vedi, sotto un seeing meno che ottimale si. Più il seeing peggiora e più tali differenze spariscono finchè entrambi non daranno una immagine completamente illegibile

Stai dicendo che c'e' una specie di situazione a campana? Del tipo, al peggiorare del seeing, hai prima nessuna differenza, poi differenza avvertibile, poi di nuovo nessuna differenza? Spero che non la pensi davvero cosi', ti ho mostrato che la differenza cala in maniera strettamente monotona :crazy:

dedo ha scritto:
Per le obiezioni: se è stato posto 0.80, ed anche qui sono diverse pagine che ho detto che può variare da individuo ad individuo, non mi sembra verosimile che possa spaziare da 0.70 ad 1. 0.80 rappresenterà certamente un limite minore il limite massimo non lo conosce nessuno credo ma quante persone potranno mai arrivare a .95? Credo sia stato preso un limite medio e abbastanza realistico.
Fatto sta che con sr [seeing] =1 secondo quella spiegazione, sial il limite 0.8 o 0.99 le differenze sull'immagine non le vedi tra due tubi di uguale diametro ma di differente qualità entrambi compresi in quella forchetta tra il limite e 1.

Non mi interessa cercare il numero piu' bello e giusto da inserire in una convenzione. Una convenzione e' una convenzione. L'errore nasce quando cominci ad usare una convenzione dentro dei calcoli. Ribadisco per la centesima volta:
Cita:
...se non vedi la differenza fra 0.95 e 0.80 non la vedi neanche fra 0.80 e 0.65.

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 Oggetto del messaggio: Re: Una formula che non conoscevo
MessaggioInviato: giovedì 13 ottobre 2016, 13:51 
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Iscritto il: martedì 3 gennaio 2012, 5:56
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Non è una situazione a campana, passi da 0 al sr[seeing=1] a 100 con sr[seeing]=99.99 a scendere.
Ricordati sempre che non stiamo considerando tutte le componenti del seeing per cui ad un certo punto, al di là di questo discorso dove stiamo prendendo in considerazione solamente la luce che viene deviata verso gli anelli senza alcuna deformazione, la perdita di risoluzione rende tutto sfuocato e basta.

Vero, l'errore nasce quando usi una convenzione nei calcoli. Ma quella convenzione una sua validità deve averla altrimenti non ha alcun senso.

Tra l'altro rileggevo ora quel testo che ti avevo riportato su telescope-optics dove tu dici che pure esso ammette di non prendere in considerazione molti fattori come la acuità visiva. Ebbene, prendendo in considerazione l'acuità visiva il valore dato a quella correzione si abbasserebbe ulteriormente, non si alza. Il limite quindi potrebbe scendere a 0.70 e non salire verso 0.90 e pure questo mi sembra significativo

This consideration, however, assumes no change in eye acuity. In reality, both resolution and contrast sensitivity are significantly lower in the mesopic mode. As a result, the lowest acceptable level of optical quality is also lower.

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 Oggetto del messaggio: Re: Una formula che non conoscevo
MessaggioInviato: giovedì 13 ottobre 2016, 13:59 
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Iscritto il: lunedì 13 febbraio 2006, 9:53
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dedo ha scritto:
Non è una situazione a campana, passi da 0 al sr[seeing=1] a 100 con sr[seeing]=99.99 a scendere.

E' a campana nel senso che prima non vedi differenze, poi le vedi, poi non le vedi di nuovo. Almeno cosi' mi pare di aver capito che la pensi. Ecco, questa cosa non ha senso.

dedo ha scritto:
Vero, l'errore nasce quando usi una convenzione nei calcoli. Ma quella convenzione una sua validità deve averla altrimenti non ha alcun senso.

Magari un senso ce l'ha (ma cambiategli il nome, cribbio), ma comunque non puoi impiegarla per fare calcoli nel modo in cui stai (se non ho capito male) facendo.
Immagina di avere una successione di colori molto simili fra loro. a due a due potresti non notare la differenza ma fra il primo e l'ultimo si'. Ora, tu il secondo della lista che ti pare uguale al primo lo definisci "primo" e dici che quello e' il limite della perfezione. Peccato che quando confronti "primo" e terzo ti appaiono uguali allo stesso modo. E piu' si fa buio, piu' entrambi sembrano uguali al vero primo, anzi, pure il quarto e il quinto diventano indistinguibili dal primo.

Non so se ti ho mai fatto notare che
Cita:
...se non vedi la differenza fra 0.95 e 0.80 non la vedi neanche fra 0.80 e 0.65.

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 Oggetto del messaggio: Re: Una formula che non conoscevo
MessaggioInviato: giovedì 13 ottobre 2016, 14:57 
dedo ha scritto:
4) Si posta un Roddier in cui si dimostra che il proprio telescopio ha una Strehl ratio = 1


Un test report inverosimile, vero? Come vedi anche nei test interferometrici si può barare. Ma non più inverosoimile delle tue affermazioni. Ho preso spunto dalla tua firma:"Strehl number for my Tec is engraved on the internal rim of the first diffraction ring"che probabilmente è un motto pubblicitario, ma del quale tu a giudicare dalle tue affermazioni in questa discussione e in altre precedenti sembri essere convinto al punto da ritenere che l'alta qualità di un telescopio possa sopperire all'inferiore potere risolutivo rispetto a telescopi di maggiore apertura. E pieghi le leggi fisiche o le interpreti in modo tale da farle combacciare con le tue convinzioni, nonostante tutte le spiegazioni che ti vengono date. Contento tu.. :facepalm:


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 Oggetto del messaggio: Re: Una formula che non conoscevo
MessaggioInviato: giovedì 13 ottobre 2016, 14:58 
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Ma questo limite, c'è o non c'è????

Se c'è non ha alcuna importanza quanto valga. Esso rappresenta la soglia di visibilità di una differenza rispetto al 100%. Tutto quello che è compreso tra quel limite ed 1 varrà 100.
Non ti piace che sia una delle componenti del seeing ad abbassare l'sr delle due ottiche sotto quel limite? Sarà l'atmosfera, sarà qualsiasi altra cosa...
Se invece quel limite non esiste me ne farò una ragione. Ho capito che per definizione il limite di diffrazione dovrebbe essere 1 ma di fatto, lo è?

Renato C ha scritto:
dedo ha scritto:
4) Si posta un Roddier in cui si dimostra che il proprio telescopio ha una Strehl ratio = 1

Un test report inverosimile, vero? Come vedi anche nei test interferometrici si può barare. Ma non più inverosoimile delle tue affermazioni. Ho preso spunto dalla tua firma:"Strehl number for my Tec is engraved on the internal rim of the first diffraction ring"che probabilmente è un motto pubblicitario, ma del quale tu a giudicare dalle tue affermazioni in questa discussione e in altre precedenti sembri essere convinto al punto da ritenere che l'alta qualità di un telescopio possa sopperire all'inferiore potere risolutivo rispetto a telescopi di maggiore apertura. E pieghi le leggi fisiche o le interpreti in modo tale da farle combacciare con le tue convinzioni, nonostante tutte le spiegazioni che ti vengono date. Contento tu.. :facepalm:


Battuta vecchia Renato, ma capisco che quando non si hanno argomentazioni o non si saappia argomentare ci si attacchi anche a batture ridicole.
Se poi dici di averlo fatto apposta a postare un test fasullo è ancor più ridicolo. Se non sapevi entrare in discussione potevi astenerti.

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Ultima modifica di Angelo Cutolo il giovedì 13 ottobre 2016, 20:04, modificato 1 volta in totale.
Uniti post consecutivi.


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 Oggetto del messaggio: Re: Una formula che non conoscevo
MessaggioInviato: giovedì 13 ottobre 2016, 15:04 
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Andrea,
ho provato a far passare il concetto suggerendolo, ho provato a scriverlo in stampatello, ho provato a farti simulazione e a presentarti calcoli, ho provato a farti "i disegnini"... a questo punto sospetto fortemente che tu mi stia prendendo in giro. Per questo motivo non procedero' oltre in questa discussione che, come puoi notare, ormai da troppo tempo interessa solo te e me.
E' stata come detto una buona occasione per approfondire alcuni concetti, ma, ormai da diverse pagine, il dibattito continua a ruotare su se stesso in maniera assolutamente improduttiva.
Non perdo tempo io e non ne faccio perdere a te.
Salut

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 Oggetto del messaggio: Re: Una formula che non conoscevo
MessaggioInviato: giovedì 13 ottobre 2016, 15:12 
dedo ha scritto:
Battuta vecchia Renato, ma capisco che quando non si hanno argomentazioni o non si saappia argomentare ci si attacchi anche a batture ridicole.
Se poi dici di averlo fatto apposta a postare un test fasullo è ancor più ridicolo. Se non sapevi entrare in discussione potevi astenerti.

Battute? Non c'è peggior sordo.. da 13 pagine stai dicendo cose inverosimili, e tutti te lo stanno ripetendo in tutte le lingue.
Mi astengo senz'altro.
Ciao ciao.


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 Oggetto del messaggio: Re: Una formula che non conoscevo
MessaggioInviato: giovedì 13 ottobre 2016, 15:41 
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andreaconsole ha scritto:
ho provato a scriverlo in stampatello, ho provato a farti simulazione e a presentarti calcoli, ho provato a farti "i disegnini"... a questo punto sospetto fortemente che tu mi stia prendendo in giro
Io pure...

andreaconsole ha scritto:
E' stata come detto una buona occasione per approfondire alcuni concetti, ma, ormai da diverse pagine, il dibattito continua a ruotare su se stesso in maniera assolutamente improduttiva.
Non perdo tempo io e non ne faccio perdere a te.
Grazie lo stesso Andrea.

Renato C ha scritto:
Mi astengo senz'altro.
Meno male


Del resto, è senz'altro più comodo NON rischiare di imparare o capire qualcosa di nuovo che impegnarsi in discussioni impopolari...

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Ultima modifica di Angelo Cutolo il giovedì 13 ottobre 2016, 20:11, modificato 3 volte in totale.
Sistemati quote. Mi raccomando facciamo attenzione a chiudere bene i quote e soprattutto ad "intestarli" all'utente giusto, altrimenti non si capisce chi ha scritto cosa.


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 Oggetto del messaggio: Re: Una formula che non conoscevo
MessaggioInviato: giovedì 13 ottobre 2016, 20:20 
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dedo cerca di capire, il Console ce l'ha messa veramente tutta (ed anche io nel mio piccolo e diversi altri) per spiegare concetti che dal punto di vista fisico e ottico sono rigorosi e per alcuni addirittura lapalissiani e non solo una volta, ma diverse volte, potrai quindi comprendere che dopo un po una persona possa pensare che quanto ha scritto con impegno (e magari andandosi a rivedere qualche testo per essere sicuro) e perdendoci del tempo, che le sue siano parole scritte al vento e che quindi non valga la pena andare avanti.

Magari tra un po di tempo a mente fredda rileggi queste pagine (saltando ovviamente le parti con le battutine, gli alterchi, ecc) e magari parte (o tutti) i concetti qui espressi ti saranno piu chiari. :wink:

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 Oggetto del messaggio: Re: Una formula che non conoscevo
MessaggioInviato: venerdì 14 ottobre 2016, 8:19 
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Angelo, ti ringrazio per gli interventi pacati. Non credo di aver detto nulla di sbagliato, forse fuori dal senso comune si ma ciò non significa che non sia valido.

Nel set di immagini qui sotto a me sembra proprio che nella coppia sottostante in cui è stato aggiunto il seeing la differenza sia molto più ovvia tra i due telescopi simulati....e stando a quanto avete asserito fin'ora non dovrebbe essere così o sbaglio?
Ho sbagliato io su Aberrator? Può darsi...

Allegato:
seeing.JPG
seeing.JPG [ 38.79 KiB | Osservato 2504 volte ]

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