Vorrei ricordare che la formula (empirica) "Argentieri" riguarda l'ingrandimento ottimale, NON massimo, che il professore e scienziato ha trovato utilizzando strumentazione presente nei sette osservatori dove è stato, quindi (anche quella da 4 cm) erano in luoghi "controllati" (in zone scelte, con ambienti termostatati e con strumenti scelti ed in perfette condizioni, insomma, un osservatorio astronomico), dalla sua descrizione dice che "tutte le condizioni al contorno sono state ottimizzate e che gli strumenti utilizzati sono quindi limitati solo dalla diffrazione", qui posso intendere che questo passo stesse a significare che Argentieri ha fatto le sue prove nelle migliori condizioni possibili e con strumenti certificati, non credo che lo intedesse in senso assoluto (strehl ratio = 1), senza contare che (ripeto) si tratta di
ingrandimento ottimale (quello che appunto secondo lui è il miglior compromesso tra prestazioni ottiche, pupilla d'uscita, fisiologia dell'occhio, ecc e quindi il miglior compromesso del pacchetto "strumento-occhio-cervello", non parla affatto di ingrandimenti massimi), di conseguenza dedo secondo me hai tirato fuori tutta la questione partendo da premesse sbagliate, questa regola infatti è relativa a P.U. intorno ad 1 mm, come vedi dal grafico si parla di P.U. inferiori ad 1 mm fino a diametri di 190 mm e superiori oltre questi diametri (P.U. pari od inferiori a 0,5 mm li trovi per diametri inferiori a 47 mm

).
Sono convinto che le differenze tra un perfettissimo TEC 140 a circa 165x ed un buon 140 ED cinese allo stesso ingrandimento non le riuscirebbe a cogliere praticamente nessuno, per farlo si dovrebbero pompare ingrandimenti ben piu alti.