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Autore Messaggio
 Oggetto del messaggio: Re: Una formula che non conoscevo
MessaggioInviato: lunedì 10 ottobre 2016, 14:03 
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Iscritto il: lunedì 13 febbraio 2006, 9:53
Messaggi: 14845
Tipo di Astrofilo: Visualista e Fotografo
Certo che serve! Serve a rinverdire lo scontro fra piccoli rifrattori e grandi riflettori :D

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{andreaconsole.altervista.org}¦ Ballscope 300/1500 DIY "John Holmes"


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 Oggetto del messaggio: Re: Una formula che non conoscevo
MessaggioInviato: lunedì 10 ottobre 2016, 14:07 
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Iscritto il: martedì 3 gennaio 2012, 5:56
Messaggi: 721
Località: Roma
Tipo di Astrofilo: Visualista
Appunto :rotfl:

Però è vera...


Non è vero Fabio, per un rifelttore da 140mm quella del Ferreri da 250x mentre per un rifrattore ne da 330x
Se ricordi ne parlammo già questa estate.

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Strehl number for my Tec is engraved on the internal rim of the first diffraction ring

Osservo con:

Rifrattore TEC140 APO su T-REX e treppiede Zeiss / EQ6-R
Zeiss Silvarem 6x30, Konus Japan 10x42, Fujinon 16x70
Lunt sl35hsa
ES 18mm 82°, Baader GO 5mm, Ortho UO 4mm, Ethos SX 4,7mm 110°, Swarovski zoom 7.7-23.1mm, Vixen LVW 3,5, Meade #140 barlow lens


Ultima modifica di Angelo Cutolo il lunedì 10 ottobre 2016, 20:50, modificato 1 volta in totale.
Uniti post consecutivi.


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 Oggetto del messaggio: Re: Una formula che non conoscevo
MessaggioInviato: lunedì 10 ottobre 2016, 14:19 
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Iscritto il: mercoledì 15 ottobre 2008, 17:01
Messaggi: 20265
Località: Firenze
Tipo di Astrofilo: Visualista e Fotografo
Se applico la formula (max = 88 * (Diametro - 3) ^0.5) al mio TS65Q ottengo 164,6x come ingrandimento massimo, che ho verificato essere un ingrandimento che può sostenere perfettamente, avendo osservato sia Giove che Saturno col mini rifrattorino (420 mm di focale) a 168x con un oculare 2,5 mm con grande soddisfazione. Invece col mio Meade 12" ACF col cappero che ho potuto usare i 461 ingrandimenti che la formula prometterebbe... Può darsi, anzi ne sono sicuro, che se vado sull'altopiano del Cile ce la possa fare... I 300 ingrandimenti non sono mai riuscito a superarli con nessun strumento (stelle doppie a parte).

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Ciò che non ha termine non ha figura alcunaLeonardo da Vinci


Ultima modifica di fabio_bocci il lunedì 10 ottobre 2016, 14:20, modificato 1 volta in totale.

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 Oggetto del messaggio: Re: Una formula che non conoscevo
MessaggioInviato: lunedì 10 ottobre 2016, 14:19 
Grazie "ragazzi",

delle informazioni e delle opinioni che avete postato, un po' di chiarezza (in proposito della formula) comincia a trasparire.

In effetti avere un valore per l'ingrandimento massimo (dato, palesemente, non assoluto ma solo indicativo) di un OTA è un po' come conoscere il "rapporto focale critico" di un oculare: non è che passato quel limite la qualità ottica crolli, ma credo sia utile sapere da quale valore la qualità incominci con evidenza a degradarsi.

Per "deformazione professionale" (informatico in un ente di ricerca) preferisco maneggiare dati esatti, ma si sa, tutto cio che è legato all'essere umano è sempre e solo un opinione indicativa. :P


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 Oggetto del messaggio: Re: Una formula che non conoscevo
MessaggioInviato: lunedì 10 ottobre 2016, 14:23 
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Iscritto il: mercoledì 15 ottobre 2008, 17:01
Messaggi: 20265
Località: Firenze
Tipo di Astrofilo: Visualista e Fotografo
Comunque il diametro in mm per due non è un valore del tutto empirico, ma si può dedurre dal potere separatore del telescopio (limite di Dawes) e dal potere separatore dell'occhio umano. Questo ultimo dato è quello che ha più margine di soggettività, dato che non siamo tutti uguali. Non mi fate fare il calcolo, Daniele Gasparri lo ha riportato da qualche parte.

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 Oggetto del messaggio: Re: Una formula che non conoscevo
MessaggioInviato: lunedì 10 ottobre 2016, 15:18 
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Iscritto il: mercoledì 17 ottobre 2007, 11:38
Messaggi: 11259
Comunque qualsiasi cosa che riguarda l'osservazione ad occhio nudo non puo essere che empirica quindi son sempre formule da prendere con le pinze è derivate solo da esperienze personali o mediate di tanti astrofili.

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 Oggetto del messaggio: Re: Una formula che non conoscevo
MessaggioInviato: lunedì 10 ottobre 2016, 15:38 
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Iscritto il: mercoledì 15 ottobre 2008, 17:01
Messaggi: 20265
Località: Firenze
Tipo di Astrofilo: Visualista e Fotografo
Per dirne una, qualche mese fa volevo osservare la Luna col mio Rumak 180/1800. Il seeing era discreto ed ho pensato di vedere se potevo osservare la rima nella Vallis Alpes, difficilissima da vedere con un telescopio di questo diametro. Metto la torretta e un paio di Flat Field 12mm. Con la torretta la focale di questo tubo aumenta a 2100mm, quindi mi aspettavo 176 ingrandimenti. Dopo aver messo bene a fuoco mi stupisco perchè la Vallis Alpes fosse molto grande, molto di più di quanto non mi aspettassi. Anche Plato era enorme. Allora mi sono accorto che non avevo rimosso la barlow 3,6x che usavo per osservare il sole con la torretta e stavo osservando ad oltre 600 ingrandimenti! Per forza si vedeva grande! L'immagine non era per nulla sfocata ed apparentemente nitida. Si capisce che non si vedeva nulla in più di quello che si sarebbe potuto vedere con i 340 ingrandimenti della formula di prima, il massimo che il telescopio poteva offrire. Infatti, rimossa la Barlow ho visto più piccolo, ma sempre gli stessi particolari, e la rima non l'ho vista lo stesso!
Quindi potrei dire che col mio 180/1800 ho osservato a oltre 600x, ma sarebbe una sciocchezza, l'immagine era "vuota", perchè oltre la risoluzione del telescopio.

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 Oggetto del messaggio: Re: Una formula che non conoscevo
MessaggioInviato: lunedì 10 ottobre 2016, 21:03 
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Iscritto il: sabato 11 febbraio 2006, 12:43
Messaggi: 16143
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fabio_bocci ha scritto:
Quella formula l'ho aggiunta all'elenco che ho in una pagina di tabellone elettronico per ricordarla ed usarla qualche volta.

Fatto la stessa cosa e messo tutto in un grafico (per diametri fino a 410 mm) per pura accademia.
Allegato:
Ingrandimenti telescopi.jpg
Ingrandimenti telescopi.jpg [ 454.23 KiB | Osservato 2680 volte ]

Si nota subito una cosa, la formula oggetto di questo 3D (che nel grafico è definita semplicemente "empirica") e quelle di Ferreri per le lenti NON sono valide per diametri fino a 3 cm, mentre quella di Ferreri per gli specchi NON è valida per diametri fino ad 1 cm, solo da questo si dovrebbe capire che sono empiriche, visto che una formula con velleità "fisiche" dovrebbe essere valida per qualsiasi diametro. :mrgreen:

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Newton: Barile 400/1830 mm; Obice 200/1650 mm; Bidoncino 114/1300 mm solarizzato. •• Rifrattori: Nano apo 80/480 mm; Milo acro 76/1400 mm; 60ino acro 60/700 mm. •• Catadiottrici: C8 xlt. •• Binocoli: Docter Aspectem 40x80 ED, William Optics 22x70 ED, Vixen Ultima 8x56, Nikon Action EX 16x50, Canon 10x30 IS II, Vortex Vanquish 8x26, Ibis Horus 5x25, Pentax Papilio 6,5x21, Orion 2x54.


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 Oggetto del messaggio: Re: Una formula che non conoscevo
MessaggioInviato: martedì 11 ottobre 2016, 8:00 
Di sette curve che hai tracciato, l'unica di cui non conosco la formula è quella che hai chiamato "ingrandimanto ottimale (Argentieri)": potresti esplicitarla, giusto per curiosità di "accademia" ?

Oppure, perché non posti tutto il file di Excell ?
fabio_bocci ha scritto:
Quindi potrei dire che col mio 180/1800 ho osservato a oltre 600x, ma sarebbe una sciocchezza, l'immagine era "vuota", perchè oltre la risoluzione del telescopio.

Ma come, solo 600x ? C'è qualcuno che qualche post quì sopra ha dichiarato di essere arrivato a 916x :wink:


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 Oggetto del messaggio: Re: Una formula che non conoscevo
MessaggioInviato: martedì 11 ottobre 2016, 8:42 
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Iscritto il: lunedì 6 luglio 2009, 19:38
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Località: via stella Anzio
Certo e confermo , con il 35 cm collimato e in temperatura, con seeing stimato intorno 1"
C'è chi cerca il massimo dal suo strumento e chi si accontenta

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e ho visto i raggi b balenare nel buio


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