Massimo Costa ha scritto:
Sì, peccato che il suddetto fulmine ha beccato (di nuovo) la mia nascente postazione remota bruciando modem 3G e tutti gli alimentatori. Forse ha beccato anche l'SQM ma devo ancora controllare. Il PC laptop si è salvato, ma il suo alimentatore no.
Ora, lasciando stare l'idea di installare un vero parafulmine, operazione che, leggendo qui e là, mi è sembrata molto dispendiosa ed anche inutile se non fatta da personale esperto, vorrei sapere se qualcuno di voi ha avuto problemi simili e come li ha risolti.
Ho visto in rete che esistono dei moduli scaricatori di sovratensione da mettere a monte sul quadro elettrico, ma possono essere di classe 1 o 2 (ma anche 3) ed io sono abbastanza profano nella materia. Mi è sembrato di capire che il fulmine diretto lo reggono solo quelli di classe 1, mentre le sovratensioni di minore ampiezza, quelli di classe 2. Tutti costano cifre nell'ordine delle varie centinaia di euro, per cui sarebbe meglio saperne di più prima di fare qualunque passo.
Se avete qualche informazione in merito, vi ringrazio fin d'ora.
Ciao, Max
La protezione tipo parafulmine è sempre la soluzione migliore ( e tutte le altre funzionano solo se prima di tutto c'è questa) quando l'altezza dell'edificio da proteggere è prevalente rispetto alle eventuali costruzioni circostanti, oppure è prevalente rispetto all'altezza del suolo circostante.
Quelle scariche elettriche sono di milioni di volt in pochi millisecondi, e non ci sono interruttori che possono sopportarle, se all'intorno non ci sono altre "guglie" o "gabbie di faraday" formate da funi di guardia, a scaricare al suolo a loro volta, parte di quelle correnti enormi dirette, ma anche quelle causate dalle enormi differenze di potenziale che si instaurano a ridosso della resistenza del terreno al suolo.
Per esempio, Una persona che abbia la sfortuna di fare un passo con scarpe non isolate vicino al punto di interramento di un cavo di parafulmine mentre si scarica un fulmine, potrebbe morire folgorata dalla corrente "di passo" che nasce sul piede più vicino all'interramento del cavo, e che scorre attraversando le gambe e disperdendosi al suolo sull'altro piede (vedi "tensione di passo").
In montagna poi è assai difficile anche la sola realizzazione di una buona presa di terra, che bisogna costruire artificialmente con una buca di carbone e reti di dispersione in essa annegate, perchè la roccia è un cattivissimo conduttore.
Invece in ambiente cittadino, per proteggere le proprie apparecchiature elettroniche che non possono essere spente, può limitare il danno il montaggio di un interruttore differenziale a riarmo automatico che,
se non viene colpito dalla corrente diretta del fulmine ,(altrimenti esploderebbe come qualunque altro aggeggio elettrico che non può sopportare correnti di qualche milione di amper) sente la sovratensione e scatta, riarmandosi e chiudendosi tranquillamente un minuto dopo, cioè nonappena eseguito automaticamente un controllo di assenza di un eventuale corto circuito a valle, ridando corrente all'impianto prima interrotto (...e riattivando ad esempio alle utenze di casa, se lo scatto avviene per un temporale durante le ferie).
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