cristiano c. ha scritto:
lennyus ha scritto:
Un'altra volta i GPS?
Scusa ma non leggi quello che scrivo?
Hi scritto un papiello prima sui GPS e tu mi chiedi ancora la stessa cosa?
perché non mi hai risposto , come lo spieghi tu ,con le formule , il tempo differente sui satelliti gps?
lennyus ha scritto:
ma anche che la velocità della luce non sia una costante, pur restando il fatto che si tratta comunque di una costante in concreto, per cui le equazioni che non tollerano differenze tra i due membri, non dovrebbero subire modifiche.
tu scrivi che è costante senza esserlo,
è costante o non lo è
Se tu ti degnassi di leggere i miei post, ma vedo che non lo fai, vedrai che ho postato un link dove si legge che sui GPS l'orologio va AVANTI rispetto a quello sulla terra. Sai che cosa significa che va AVANTI? Se non lo sai te lo dico io, significa che va più veloce, tant'è che devono essere messi indietro, quindi è l'esatto opposto rispetto a quello che teorizza Einstein, secondo il quale sul satellite, che viaggia ad altissima velocità, l'orologio dovrebbe rallentare. Se vai a leggere quello che ho scritto è meglio.
Pj1989 ha scritto:
Allora ti giro la frittata. Se io vedo la luce muoversi a 10'000km/s, per me, calcolatrice alla mano, le equazioni di Maxwell non tornano
È certo che la formula darebbe un errore, ma è un caso che non si potrà mai realizzare.
Le osservazioni vengono fatte dalla Terra che si muove di moto circolare attorno al Sole e di moto circolare, assieme al sistema solare, attorno al centro della via lattea.
Bene.
Quando si osserva una stella o qualsiasi altro corpo luminoso cosa accade. Se noi cominciamo ad osservare una stella della via lattea in un momento T, da un determinato punto A dell'orbita del sistema solare attorno al centro della via lattea, vedremo la luce emessa dalla stella nel momento T in un momento T1. La vedremo però non quando siamo ancora in A, perché nel frattempo che la luce arriva fino a noi, ci saremo spostati, assieme a tutto il sistema solare, nel punto B dell'orbita di quest'ultimo.
In B però non vedremo lo stesso raggio di luce r che è partito quando stavamo in A, ma vedremo un altro raggio di luce r1 partito insieme all'altro, ma diretto esattamente nel punto dove noi ci stavamo drigendo, cioè B.
La luce emessa dai corpi celesti luminosi, infatti, è emessa a 360 gradi, quindi, in uno stesso istante, partono infiniti raggi di luce, che coprono tutto lo spazio circostante alla stella, a 360 gradi.
Ne consegue che, il raggio r1 arriva a colpirci in B con la stessa velocità con cui il raggio r ci avrebbe raggiunto se fossimo rimasti fermi in A, semplicemente perché la posizione in A, è perfettamente equivalente a quella in B con riferimento al fenomeno luminoso, essendo il raggio r1 che ci colpisce in B il sosia perfetto del raggio r che ci avrebbe colpito in A, e che è partito nello stesso momento in cui è partito r, ma con direzione verso B, per cui, se la nostra distanza dalla fonte luminosa non cambia, la velocità della luce che percepiremo in B sarà perfettamente identica a quella che avremmo percepito se fossimo stati fermi in A.
Cosa diversa sarebbe se fosse lo stesso raggio r, emesso nel momento iniziale dell'osservazione, ad inseguirci in B.
In tal caso vedremmo il raggio r viaggiare ad una velocità inferiore rispetto a quella della luce, perché ci staremmo spostando lateralmente rispetto alla fonte di emissione, quindi il raggio sarebbe costretto ad inseguirci.
Ma ovviamente questa è solo un'ipotesi teorica che non accade nella realtà.
Ecco perché, nelle osservazioni fatte dalla Terra la luce sembra muoversi con velocità costante, in quanto non è mai lo stesso raggio di luce.
Ovviamente se tra i due punti dell'osservazione, c'è una differenza con riguardo alla distanza dalla fonte luminosa, e questo cambiamento è avvenuto ad altissima velocità, allora vedremo degli errori nella formula di Maxwell.
A maggior ragione ciò accadrebbe se, con una sonda diretta verso il Sole, ci muovessimo verso la luce, e nella stessa direzione del raggio r, quello che cioè è partito nel momento in cui noi abbiamo cominciato l'osservazione.
Se il Sole fosse fermo, noi vedremmo, nel tempo T1, lo stesso raggio di luce r che è partito quando noi abbiamo cominciato l'osservazione, ma ad una velocità maggiore di quella che avremmo percepito se fossimo rimasti sulla superficie terrestre, perché non ci stiamo muovendo attorno al Sole, ma verso di esso, quindi la velocità nostra si aggiungerà a quella della luce.
Il problema è che la velocità delle sonde è sempre troppo piccola per notare differenza di velocità della luce apprezzabili.