Pj1989 ha scritto:
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CodeCogsEqn (1).gif
lennyus ha scritto:
Si professore, ho capito perfettamente che Maxwell non ha dato per presupposto neppure la costanza di fatto della velocità della luce, ma voglio dire che, nei fatti, la sua formula regge (nel senso che i calcoli tornano sempre) perché, ripeto, pur se sottraessimo la velocità dell'osservatore, non cambierebbe nulla, attesa l'enorme ed incommensurabile differenza tra velocità delle onde elettromagnetiche (pari a quella della luce), e quella dell'osservatore.
Oddio...
1+1 non è "circa" 2. Una equazione non torna anche se "cambiamo, ma poco, uno dei termini".
Qui siamo nella filosofia...
Cerco di dirtelo meglio. Usando le equazioni di Maxwell e risolvendole nella condizione di assenza di cariche e di correnti, si ottiene una equazione nella forma,
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CodeCogsEqn.gif
questa è una "equazione delle onde". Non onde elettromagnetiche, ONDE. Per esempio l'equazione delle onde in un cavo è
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CodeCogsEqn (1).gif
ora... se vuoi ti imposto la soluzione, ma ti basti sapere che questa equazione differenziale ammette una soluzione del tipo
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dove v è la celocità di propagazione di un'onda con forma gamma_1, SE E SOLO SE v=T/m.
In maniera analoga, l'equazione di maxwell ammette soluzione SE E SOLO SE l'onda si propaga ad una velocità
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Questa è una identità matematica. Non è approssimata, a meno che tu non metta in dubbio pure le equazioni di Maxwell.
Ora, Einstein fece una osservazione:
"Le onde solitamente si muovono in un mezzo. Le onde acustiche si muovono in un fluido o in un solido per esempio. Se quel mezzo è in movimento, la velocità del mezzo si sommerà alla velocità dell'onda. In altre parole, se in macchina vado ai 100Km/h e pizzico una corda di chitarra, la chitarra si muove insieme a me, quindi l'onda sarà stazionaria nel mezzo in movimento.
Le onde elettromagnetiche non hanno bisogno di un mezzo per diffondersi, ma si diffondono nel vuoto. Ci furono 50 anni di dibattiti per confutare l'esistenza dell'etere, ma alla fine ci riuscirono. Ora, il vuoto non "si muove". Quindi se io mi muovo in mezzo al vuoto, non ha senso chiedersi se il vuoto si muove alla mia velocità oppure no. Il vuoto è vuoto. Non sto parlando di "quasi vuoto", "circa vuoto", ma VUOTO.
Da questa osservazione Einstein capì che la luce doveva muoversi alla stessa velocità per tutti gli osservatori. Non fu una "ipotesi" che si sognò un giorno, ma è validata da precise equazioni.
Non so cos'altro dire. Se trovi una falla in una di queste equazioni evidenziala e illustrala. Non limitarti a ipotizzarla e ti giuro che ti ascolto.
Ma sinceramente non vedo un nesso di necessaria consequenzialità tra vuoto dello spazio e costanza della velocità della luce.
Il fatto che lo spazio sia vuoto, al limite, può significare che la velocità della luce non sia modificata dallo spazio, che appunto è vuoto, ma non può significare anche che la velocità della luce non vari al variare della velocità dell'osservatore.
L'osservatore è una cosa diversa dal vuoto. Il vuoto può restare fermo, ma l'osservatore può, come la luce, muoversi nel vuoto e questo dovrebbe comportare, secondo le nozioni di comune esperienza, la necessaria modifica della velocità della luce, per l'osservatore ovviamente, non per lo spazio, in relazione al quale la luce viaggia sempre a 300.000 km/sec.
L'auto viaggia a 100 km/h, ma rispetto a chi?
L'auto viaggia a 100 km/h rispetto al punto di partenza, rispetto al suolo che calpesta, rispetto all'aria che attraversa, rispetto ai cartelli stradali posti ai lati della strada (bucati da pallettoni da caccia, se stai in Sardegna...), ma se io sto in un'altra macchina e viaggio a 50 km/h, vedrò l'auto sorpassarmi a 50 km/h, anche se, per l'aria in cui ci stiamo muovendo entrambe le macchine, l'auto che mi sorpassa va a 100 km/h.
E questo non può non valere anche per la luce, che fa parte del creato, è un elemento come tutti gli altri, e non può essere dotata di proprietà soprannaturali, tali da far curvare lo spazio e fermare il tempo per consentirle di arrivare prima.
Ma a parte le battute, dire che la velocità della luce è indipendente dalla velocità dell'osservatore, significa dire che è infinita.
Solo una velocità infinita può apparire costante: per quanto io mi sforzi di andare veloce, non c'è nulla da fare, tra me e lei c'è sempre lo stesso ed incolmabile divario, infinito.
Ma se conveniamo, credo tutti, sul fatto che la velocità della luce sia finita, come è stato provato e quantificato, non si può arrivare a sostenere che sia costante, e se c'è qualche esperimento che sembra confermarlo, noi ne dobbiamo dubitare, come fece Troisi con la Madonna che piangeva, esigendo che il quadro rida, non che semplicemente trasudi acqua al posto degli occhi, perché la trasudazione del legno può essere dovuta ad un improvviso cambio di temperatura della chiesa...