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MessaggioInviato: domenica 11 settembre 2016, 20:11 
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Iscritto il: mercoledì 8 novembre 2006, 12:24
Messaggi: 640
Località: Castano Primo (MI)
Tipo di Astrofilo: Visualista e Fotografo
Osservazione del 2 Settembre 2016 da Saint Barthelemy
Nottata tra i classici del cielo autunnale


Finalmente arriva un weekend di novilunio con le previsioni buone e visto che sono libero da impegni che normalmente si addensano all’orizzonte con la stessa puntualità delle perturbazioni preparo la mia quarta uscita con il dobson: sono passati 4 mesi dall’ultima uscita di Bogli. In un primo momento pensavo di ritornare ancora sugli Appennini ma visto che il mio compagno di avventura rinuncia, le previsioni per lui non era sufficientemente positive, mi dirigo in direzione di Saint Barthelemy dopo si svolge la 25° edizione del famoso star-party. Parto da casa e dopo una sosta per rilegare delle schede che ho appena stampato, Fiches personnelles d’observation du ciel - Michel Nicole, mi dirigo verso la Val d’Aosta.
Arrivo verso le ore 18 di venerdì pomeriggio al campo sportivo che risulta già ben affollato e passo a salutare velocemente i miei compagni di avventure che sono già arrivati (Lorenzo, Luigi, Giosuè e tanti altri). L’affollamento per un visualista secondo me è eccessivo quindi decido di salire fino a Porliod. Scarto anche il bel piazzale del Passet in quanto vedo del movimento all’’interno del ristorante quindi scendo nell’altrettanto ampio ma più chiuso parcheggio dell’area Pique nique: non avvisto altri astrofili.
La mia scelta di rimanere solo è dettata principalmente dal fatto che devo provare con calma diverse novità del mio setup. Dall’ultima uscita ho aggiunto: oculare ES100 9mm, Barlow ES 2X 2”, Filtri OIII da 2” e 31.8, Filtro UHC 31.8”. Tranne OIII da 2” che è stato comprato nuovo tutti gli altri vengono tutti da Astrosell. Ho preso anche una tenda della Quechua che dovrebbe essere particolarmente adatta a riposare dopo le nottate di osservazione (a detta del produttore questa nuova tenda si mantiene buia e fresca anche sotto il sole). Altra novità importante è che ho un’autovettura nuova ed è la prima volta che è utilizzata a trasportare il mio dobson da 40cm. Trovare la sistemazione ideale dell’attrezzatura ha ovviamente richiesto un po' di tempo prima di partire. Per la mia Auris ho costruito anche un ripiano di legno per consultare in posizione comoda libri e atlanti prendendo spunto dal sito di Davide Pistritto. Questo è stato anche testato a casa…
Mentre cala la notte guardo il cielo con preoccupazione in quanto ci sono ancora parecchi veli che hanno occupato il cielo per tutto il giorno. Primo oggetto che punto con il cielo ancora chiaro è la classica doppia Albireo seguito da Marte, Saturno e M4 già bassi nel cielo di SudOvest. Pochi dettagli sui pianeti a causa della turbolenza e dallo specchio non ancora stabilizzato termicamente. Finalmente si sta avvicinando la notte astronomica (21:52) e il desiderio di testare la mia nuova bomba a mano (ES 9mm da 100 gradi) su un oggetto di prim'ordine: Grande Ammasso di Ercole. Il puntamento l’ho fatto solo il telrad senza rifinirlo con il cercatore e al centro dell’oculare 14mm c’è subito la galassietta NGC6207 (Visual 11,7 / Surface Brightness 13.0 Dim 3.0’x1.3’ GA in Ercole) che appare con il centro quasi puntiforme e più luminoso delle aree estere. Resto poco su questo oggetto perchè M13 (5.8 17’ Globulare in Ercole) distante meno di mezzo grado mi attira irresistibilmente. Eccolo che fa già bella figura a 129x ma esplode letteralmente quando salgo con il 9mm a 200x: che spettacolo. Lo ammiro almeno 5 minuti a bocca aperta. Le stelle sono finissime e diventano fittissime nel centro. Provo a salire fino a 367x ma non mi convince, scendo a 225x con il LVW 8mm e questo si conferma ottimo nei globulari per la secchezza dell’immagine pur avendo “solo” 65° di FOV .
Termino di osservare questo ammasso alle 22:00. SQM segna 21.27 e +9C (ho lasciato termometro/igrometro a casa e mi devo affidare al buiometro anche per la temperatura).
Anche se già basse decido di osservare prima che tramontino M8, M20,M21 ancora mai puntate da quando ho il dobson.
La Laguna M8 appare ampia con il 30mm ma poco contrastata, cambio oculari ma salendo di ingrandimenti perde di interesse. Ritornando con il 30mm questa volta montando UHC-E la visione ritorna soddisfacente per l’aumento generale del contrasto. Su M20 e il vicino ammasso M21 non ci dedico molto. Sono da rivedere l’anno prossimo in condizioni migliori meglio se da un posto se con una latitudine minore della VdA.
Ora mi aspetta un altro cult questa volta ben alto nel cielo: M27 (7.4 8’x5,7’ PL in Volpetta). La visione è già appagante senza filtro con la forma della clessidra che mostra le prime irregolarità, le anse laterali sono chiaramente più deboli e sembrano che non si chiudano completamente. Monto per la prima volta OIII sul 9mm e rimango per la seconda volta a bocca aperta. Le differenze di luminosità delle zone centrali spariscono quasi completamente ma le orecchie laterali esplodono raggiungendo una larghezza ben maggiore dell’altezza della clessidra verticale. Affascinante.
Vedo parecchie stelle che si sovrappongono alla nebulosa. Decido quindi di togliere il filtro e fare uno schizzo veloce sul brogliaccio: almeno 7 stelle + quella centrale.
Ben felice sono giunte le ore 22:45, SQM 21.25 +10°C.
Non lontano c’è l’altrettanto famosa planetaria M57 (8.8 86”x62” PL in Lira). A 200x appare più grande di quanto me l’aspettassi ma niente stella centrale. Appare ben contrastata senza alcun bisogno di filtro. A 5’ tento la vicinissima galassia IC1296. Individuo le 5 stelle che la circondano (tra 11.0 e 13.9) ma non la galassia. Direi che 40cm sono ancora pochi per questo oggetto visto che ha una luminosità superficiale di 15,4
Voglio provare per bene il nuovo OIII 2” della ES quindi si va sicuro: Nebulosa Velo
Inizio però senza filtro con il 30mm puntando 52 Cyg. Eccola che appare al primo colpo. Scandaglio velocemente la zona e vedo tutti i quattro componenti principali.
Ore 23:33 SQM 21.37-21.40 +10°C
Ma lo spettacolo si infiammo quando metto i filtro. Seguire il filamento di NGC6960 (70’x6’ Residuo di supernova in Cigno) è emozionante. Mi ha particolarmente colpito il doppio cambio di direzione a Nord di 52 Cyg che si stagliava per bene sul fondo cielo. Mi sposto a est e appare questa volta la più debole NGC6974 (Pickering’s Triangle) che se si segue verso sud diventa diventa sottile e frastagliata fino a quasi due gradi. Ritorno in alto ed ecco la NGC6979 la più piccola e la meno attraente delle quattro sezioni del Velo. Infine la NGC6995: questa è quella più ricca di particolari con tutti quei filamenti. Provo una pazzia e metto il 50mm ma la gigante pupilla di uscita da 10mm non mi permette di vedere molto. Invece con il 9mm ritorna una spettacolo: nonostante il campo di 30’ bisogna muovere tantissimo il tele per vederla tutta ma i filamenti appaiono ancora più nitidi. Meriterebbe una visione di ore questo intricato sistemi di nebulose. Diciamo chiaramente che i soldi spesi per questo filtro sono stati ampiamente ripagati solo da questa prima visione.
Il Velo ovviamente non si vedeva nel cercatore da 60mm a 9x ma quando ho messo il filtro OIII da 31.8 è comparsa subito anche con un ottica così piccola: wow!
Ore 23:55 con occhi piena di gioia è ora di andare a cercare oggetti più inusuali. Dalla mie schede osservative prendo “The gem of the Milky Way” Celestial Sampler p122 - Sky&Telescope 09/2003 p96.
Il tour inizia con uno dei più belli ammassi aperti visibili dall’emisfero nord: M11 (AP 5.8 14’ Ammasso in Scudo, Wild Duck Cluster). Ancora pelle d’oca ma anche in questo caso non è dettata dalla temperatura. In un campo ricchissimo di stelle, siamo vicini alla Nube dello Scudo, ecco il nostro ammasso che si presenta dominato da una stella molto più luminosa delle altre e da parecchie zone dove le stelle mancano del tutto. Proprio per il ricco campo che lo circonda preferisco il minimo ingrandimento. Con ingrandimenti intermedi (129x) perde di fascino che riacquista parzialmente mettendo prima il 9mm e poi 8mm.
Nel frattempo nel parcheggio arrivano i 4 ciclisti di MTB che avevo visto partire verso l’ora del tramonto in direzione del Rifugio Magià. Dopo aver trascorso la serata a mangiare e bere sono ritornati nel buio utilizzando le frontali, per fortuna molto gentilmente le spengono mentre si avvicinano al parcheggio. Dopo essersi cambiati e aver caricato le bici si comincia a chiaccherare. Iniziano a complimentarmi per la musica che sto ascoltano (in quel momento c’è l’album Pulse dei Pink Floyd), gli rispondo che non posso chiedere di meglio mentre osservo sotto un bel cielo. Incomincia un piacevole dialogo dove indosso le vesti di divulgatore: prima con il laser mostro le principali stelle e costellazioni estive/autunnali. Poi li invito a guardare nel telescopio prima M11 e in seguito mi risposto su M13 prima che sparisca dietro gli alberi. Prima di congedarci mi dicono che il cielo sopra era migliore e in effetti mi accorgo che c’è stato un leggero peggioramento, forse stanno passando dei veli leggeri in questo momento. Inoltre mi accordo che le scatoline dei filtri sono bagnate. Da ora in poi per evitare problemi di condensa gli accessori non utilizzati staranno nella valigetta con il coperchio chiuso. Controllo con la frontale le ottiche che risultano per fortuna ben pulite.
Rimango ancora solo-soletto e proseguo con il mio tour. Colgo il suggerimento della scheda di Michele Nicole dedicata a M11 mi sposto di 49’ a NW per osservare Basel1 (9’ AP in Scudo). Ritornando su M11 salgo di un grado per NGC6704 (9.2 5’ AP in Scudo). Sono due ammassi aperti che fanno una magra figura se paragonati all’ammasso dell’anitra selvatica.
Prossimo oggetto NGC6664 (7.8 16’ AP in Scudo). Questo oggetto allungato ma non ricco di stelle è facilmente individuabile perché distante 20’ da Alfa Sct. Muovendomi a est incontro prima Delta Sct e poi M26 (8.0 14’ AP in Scudo) anche questo non particolarmente fiorente.
Infine si va sull’oramai basso NGC6712 (8.1 7’ AP in Scudo) che rileva una distribuzione irregolare con il 14mm .
Sono giunte le ore 1:14, temperatura +9°C
Ora si cambia decisamente zona e via nel Pegaso che sta passando al meridiano. Punto NGC7331 (9.7 13.5 10.5’x3.7’ GA Sb I-II in Pegaso). Si mostra ben allungata con diverse irregolarità delle bande oscure che attraversano. Le dimensioni sono discrete ma mentalmente me l’aspettavo più grande. Compaiono intorno alcune galassiette e con l’aiuto di una scheda osservativa individuo dalla parte opposta delle bande la NGC7335 (13.6 13.2 1.3’x0.6’ GA S0-a in Pegaso), affiancata da un lato da NGC7336 (14.6 13.2 1’x0.4’ GA S in Pegaso) e dall’altro ma più distante la NGC7337 (14.6 14.4 1.1’x0.9’ GA in SBa in Pegaso) che appare quasi sovrapposta ad una stella di 11.8 Riguardando a casa gli appunti mi sono chiesto perchè non ho visto e non ho cercato anche la non lontana NGC7340 (13.9 13.3 0.9’x0.6’ GA E in Pegaso). Ritornerò su questo gruppo solo per togliermi questo dubbio.
Ora non resta che spostarmi solo di mezzo grado per il Quintetto di Stephan. Tentai l’osservazione nella mia prima uscita assoluta con il dobson ma senza esperienza, sotto un cielo da circa 21.15, con il solo aiuto di Uranometria non lo trovai per niente. Mi è servito da lezione e da allora mi sono attrezzato diversamente. Infatti con i giusti mezzi questo celebre ammasso è individuato abbastanza agevolmente nel mio strumento. La NGC7320 (13.6 14.0 2.2’x1.1’ GA Sc in Pegaso) è la più grande del quintetto e insieme alla coppia NGC7318A (GA E2/P in Pegaso) e NGC7318B occupano la parte centrale del gruppo. Simmetricamente si trovano a NE la NGC7319 (13.8 14.5 1.7’x1.3’ GA SB in Pegaso) mentre a SW l’ultimo componente NGC7317 (13.9 14.1 1.1’x1.1’ GA E2 in Pegaso). Questa in un primo tempo sembra la componente di una doppia ma con un minimo sforzo tradisce l’aspetto non stellare di un componente in quanto ci si accorge che una delle due non è puntiforme come l’altra.
Altra zona del cielo e mi sposto nel Cefeo per osservare una famosa coppia caratterizzata da una natura completamente diversa: NGC6939 (7.8 7’ AP in Cefeo) e NGC6946 (9.1 14.1 11.5’x9.8’ GA SC I in Cefeo). Il primo è un largo ammasso in un ricco campo stellare distante 3860 AL. Il secondo oggetto è una classica spirale che ha ospitato molte supernove, da qui il nome di Fireworks Galaxy. Resta nello stesso campo del 30mm ma dista 10milioni di AL (2600 volte il “vicino” ammasso aperto). Appare di dimensioni generose ma non stacca mai molto dal fondo cielo a bassi ingrandimenti. A ripensarci mi mangio le mani di non aver cambiato oculare per scurire il fondo cielo per far risaltare la forma spiraleggiante che si intuisce anche a 47x.
Non lontano si va a fare un salto in Cassiopea per NGC281 (25’x30’ AP con Nebulosità in Cassiopea). Nel 30mm senza filtro si intuisce ma senza staccare molto, la situazione progredisce con UHC-E mentre con OIII è sicuramente la migliore. Nebulosità larga quanto la Luna piena, alzando gli ingrandimenti con il 14mm si deteriora la visione perchè la nebulosità si perde nel campo.
Ore 3:33, SQM-L 21.45-21.50 Temp +8°C
Ora si va in Andromeda che ha da dopo lasciato lo zenit permette una gestione meno complicata della montatura altazimutale per la NGC7662 (8.3 32”x28” Blue Snowball Nebula - PL in Andromeda). Questa planetaria dal colore verde-blu regge particolarmente bene gli alti ingrandimenti. Per la prima volta monto sul già grande 9mm da 100° la Barlow Telecentrica da 2”. Di primo sguardo mi impressiona questo trenino di accessori nel portaoculari del dobson: 1350 gr che e sporge quasi 30 cm dal tubo, e certamente nel caso di oggetti più bassi dovrò assolutamente aumentare i 2 Kg contrappesi che attualmente adotto. Tornando alla planetaria resta un oggetto interessante con il bordo più luminoso del centro con una struttura non omegenea. Tento anche con OIII che migliora il già ottimo stacco dal cielo ma resta l’impressione di perdere i dettagli della planetaria.
Fiducioso per quanto osservato fino ad ora prendo la scheda “Pretty Pegasus Pair” - Going Deep, Sky&Telescope 11/2011 p63) per osservare la coppia NGC 7332 (11.2 12.7 4.1’x1.1’ GA S0 in Pegaso) e NGC 7339 (12.5 13.3 3.0’x0.7’ GA Sb-c in Pegaso). Partendo da Lamda Peg con il Telrad la zona è purtroppo a cavallo di due schede del Triatlas. Ispeziono la zona con il cercatore da 60mm ma non mi ritrovo tra carta e oculare. Ritento almeno 3 volte: niente. Non viene in aiuto neanche il nuovo SkySafari 5 installato su Smartphone. Alla fine mi arrendo e registro la prima sconfitta ,spero semplicemente dovuta alla stanchezza che a quest ora si fa sentire.
A questo punto un po’ deluso mi rifugio in un tour veloce senza pretese prima che l’aurora prenda il sopravvento (la fine della notte astronomica è alle 5:07): M33 (GA in Triangolo), M31 (3.6 13.6 190’x62’ GA SA (s)b II in Andromeda), M32 (8.3 12.6 8.7’x6.5’ GA cE2), M110 (8.2 14.1 21.9’x11.0’ GA E5 Pec), M45 ( AP in Toro), h+χ Per ( AP in Perseo) per terminare con M42, M43 (NE in Orione) quando ad est il cielo è oramai chiaro.
Fine osservazioni alle 5:25.
Ripongo gli accessori principali e copro il telescopio sotto il sacco di Osvald. Mi corico nella mia tendina pochi minuti prima delle 6:00. Ho sempre fatto fatica a riposare in situazioni come questa (orari insoliti, letto non mio, luce, etc) di conseguenza non dormo più di 3 ore. Quando mi alzo e incomincio a fare una frugale colazione il piazzale si popola di diversi escursionisti. Smonto il telescopio con addosso le solite occhiate stralunate dei non astrofili quando si trovano davanti uno strumento astronomico, restano poche però le persone che si spingono a domandarmi qualcosa. Scendo al campo sportivo di SB per salutare gli amici e farmi raccontare la loro serata. Con Lorenzo ci siamo scambiati diversi messaggi durante la notte per confrontare le letture del SQM. Prima di partire faccio un’osservazione solare con un imponente rifrattore Zen da 15cm f/15 dotato di prisma di Herschel, filtro Continuum e torretta binoculare. Pur essendo nascosta da uno strato di veli la visione della nostra stella che finalmente ospitava un gruppo di macchie di discreta dimensione (AR2585) era da perdere la mascella. A detta dell’astrofilo bergamasco proprietario dello strumento le potenzialità erano ben maggiori. A questo punto non oso immaginare ….
Tiriamole somme di questa uscita.
E’ da tantissimo tempo che compio un’osservazione senza altri astrofili: resta sempre una strana esperienza passare la notte isolato sotto il firmamento. Sono soddisfatto dei nuovi acquisti, di come miglioro ogni volta la logistica anche delle piccole cose che sono però indispensabili (ripiano dell’auto, utilizzo delle mappe e delle schede osservative, torce frontali e da tavolo rosse, valigetta porta oculari etc). Per la ventola montata sotto il primario che tengo accesa tutta la notte sembra che abbia finalmente trovato la sistemazione ottimale del pacco batterie senza intralciare i movimenti del tubone.
Ho effettuato per la prima volta un cambio radicale della tecnica osservativa. In passato ho utilizzato l’occhio sinistro chiudendo il destro. La mia vista è però migliore nell’occhio dx che non ho mai utilizzato molto perché non riesco a strizzare quello sx. Mi sono quindi dotato di una morbida fascia lana merinos da escursionismo nata per essere utilizzata come paraorecchie che invece indossata in diagonale la uso per coprire l’occhio sx quando sono all’oculare mentre la sollevo leggermente quando devo leggere le schede e le mappe, prendere appunti, etc. con una resa complessiva migliorata.
Che cosa devo migliorare ancora: aumentare la potenza dei led delle luci da tavolo in quanto sono troppo deboli, migliorare la soluzione dei contrappesi per renderli più adattabili alle diverse combinazioni di oculare e altezza della zona inquadrata. Il resto direi che ci siamo quasi anche se tutto ovviamente è perfettibile. Ovviamente non dimentico che mi manca ancora molto esperienza visto che si tratta della mia quarta uscita assoluta da visualista. Per questo ho già controllato il calendario per organizzare le prossime in attesa dei prossime uscite…

Alessandro Gambaro


Riepilogo:
GA - Galassie 15
GL - Globulari 03
AP - Ammasssi Aperti 11
PL - Planetarie 03
NB - Nebulose 09
Stelle Doppie 01
Pianeti 02
------------------------------------------
Totale 44

Temperatura:
Min 8°C - Max 10°C (da SQM)

Umidità
Non rilevata

SQM-L allo Zenith
Min 21.21 - Max 21.50

Attrezzatura:
Dobson RP-Astro Phoenix 16” (40cm f/4.5)
GSO SuperView 30mm 70° 47x FOV 70’ PU 6.7mm
ES82 14mm 82° 129x FOV 38,3’ PU 3,1mm
ES100 9mm 100° 200x FOV 30,0’ PU 2,0mm
Vixen LVW 8mm 65° 225x FOV 17’ PU 1.8mm
Speers Waler 4.9mm 82° 367x FOV 0.22°13’ PU 1,1mm
Astronomik UHC-E 31.8 & 2”; Astronomik OIII 31.8; Explore Scientific OIII 2”
Pocket Sky Atlas; TriAtlas C-Set; Fiches personnelles d’observation du ciel - Michel Nicole;
www.ngcicproject.org/



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Ultima modifica di davidem27 il mercoledì 21 settembre 2016, 12:53, modificato 6 volte in totale.
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MessaggioInviato: lunedì 12 settembre 2016, 12:01 
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Complimenti per il gran report molto particolareggiato, me lo sono salvato. :wink:

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Il Cielo a domicilio
AstroMirasole

Newton: Barile 400/1830 mm; Obice 200/1650 mm; Bidoncino 114/1300 mm solarizzato. •• Rifrattori: Nano apo 80/480 mm; Milo acro 76/1400 mm; 60ino acro 60/700 mm. •• Catadiottrici: C8 xlt. •• Binocoli: Docter Aspectem 40x80 ED, William Optics 22x70 ED, Vixen Ultima 8x56, Nikon Action EX 16x50, Canon 10x30 IS II, Vortex Vanquish 8x26, Ibis Horus 5x25, Pentax Papilio 6,5x21, Orion 2x54.


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:ook: :clap: :please: :clap: :ook:

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Costanzo
"Una cosa ho imparato nella mia lunga vita: che tutta la nostra scienza è primitiva e infantile
eppure è la cosa più preziosa che abbiamo" (A. Einstein).


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Iscritto il: martedì 6 settembre 2016, 11:06
Messaggi: 8
Località: Milano
Gran bel report!

Cita:
E’ da tantissimo tempo che compio un’osservazione senza altri astrofili: resta sempre una strana esperienza passare la notte isolato sotto il firmamento.

Bellissimo... Esperienza che ancora non ho fatto, ma che spero accada presto... Sola sotto il cielo autunnale o invernale! :D :look:

Ciao!

Alessia

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Stargzalex - Visualista & spettroscopista. Dobson f/6 200mm. Web: http://alexstargazing.net, blog: http://almaak.wordpress.com


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Iscritto il: martedì 21 febbraio 2006, 18:47
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Località: Villa C. (MI)
Tipo di Astrofilo: Visualista
Report incredibile così come è la quantità di oggetti osservati.
Ah, ben ritrovato! Ci saremo visto una 15ina di anni fa' almeno :shock:

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Roberto Porta - photallica v. 2.0

"Le stelle non sbagliano e non si guastano" (G. Gualini)


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MessaggioInviato: lunedì 19 settembre 2016, 9:58 
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Iscritto il: mercoledì 8 novembre 2006, 12:24
Messaggi: 640
Località: Castano Primo (MI)
Tipo di Astrofilo: Visualista e Fotografo
Ciao a tutti e grazie dei commenti.
L'osservazione in solitaria è ovviamente diversa da quella effettuata in compagnia. Non è meglio o peggio.
Come tutte le cose ci sono i pro e i contro.
Come numeri di oggetti a maggio avevo anche fatto un bottino maggiore arrivando a 67 oggetti, il Virgo Cluster aveva ovviamente pesato parecchio.

X Roberto, certo che mi ricordo quando ci si vedeva (alle conferenze di Tradate e Legnano mi pare)

Un saluto a tutti

Ale


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MessaggioInviato: lunedì 19 settembre 2016, 12:35 
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Iscritto il: venerdì 23 giugno 2006, 13:32
Messaggi: 4798
Località: Canossa (RE)
Tipo di Astrofilo: Visualista
Report bellissimo e anche le foto sono carine. Mi sembra un setup molto comodo per poter leggere tutte queste mappe. Complimenti!!! :clap:

Ciaooo!

Peter

_________________
18" f/5 Arie Otte binodobson
2 x 36mm Siebert Observatory, 2 x 22mm Nagler t4, 2x 12mm Nagler t4,
2 x 9,9mm Siebert Starsplitter, 2 x 8mm Delos, 2 x 4,5mm Delos
RP Optix 23-41x100 con 2 x 21mm Siebert Ultrawide
http://www.astronomydrawings.com
http://astronomydrawings.blogspot.it/
Facciamola finita con le luci stradali: https://www.youtube.com/watch?v=l_5ycdkhH8o


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