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Autore Messaggio
MessaggioInviato: mercoledì 6 luglio 2016, 17:42 
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Iscritto il: lunedì 19 gennaio 2009, 21:32
Messaggi: 2882
Località: LV426/Acheron
Il modo più semplice per farlo è Aberrator. Però non puoi confrontare strumenti di diversa apertura perchè la MTF è rappresentata in frequenza dimensionale. O meglio occorre fare uno stretto dei grafici. Ora provo.

Ecco.

C11 ostruito e per il resto perfetto con seeing perfetto.
Nel caso di osservazione visuale conta la parte di contrasto alto. Per esempio prendi la linea orizzontale a contrasto 0.5. Uno strumento perfetto rende questo contrasto alla frequenza 0.4 -> significa "risoluzione" 1/0.4=2.5 lambda/D (la risoluzione secondo Rayleigh è 1.22 lambda/D m,a qua vogliamo rendere il contrasto al 50%)
Lo strumento ostruito raggiunge lo stesso contrasto a frequenza circa 0.28 (risoluzione 3.6 lambda/D).

Allegato:
C11 lambda infinito.jpg
C11 lambda infinito.jpg [ 336.88 KiB | Osservato 1925 volte ]


C11 come sopra ma corretto a lambda/4 sferica (e niente altro).
La situazione peggiora: Il contrasto 50% viene raggiunto alla frequenza spaziale 0.22 (risoluzione 4.76 lambda/D).

Pert confronto, un APO perfetto di 140 mm raggiungerebbe il contrasto del 50% alla frequenza spaziale 0.4 (però riferita al diametro di 140 mm). Se riferito al diametro di 280 mm l'APO perfetto di 140 mm raggiunge il contrasto a 0.2.
In altre parole il C11 ostruito e lambda/4 è circa equivalente a un APO perfetto di metà apertura.

Allegato:
C11 lambda 4.jpg
C11 lambda 4.jpg [ 375.07 KiB | Osservato 1925 volte ]


Nel caso che ci sia seeing la situazione cambia come segue. Faccio l'iporesi di seeing di 1". Il seeing varia da istante a istante. Nel momento in cui si verifica la situazione di figura la frequenza spaziale con contrasto 50% è scesa a circa 0.15.

Allegato:
C1 lambda 4 seeing 1.jpg
C1 lambda 4 seeing 1.jpg [ 352.42 KiB | Osservato 1925 volte ]


Per confronto la situazione nell'APO con lo stesso seeing potrebbe essere questa.
L'APO perde qualche cosa, ma avendo una figura di diffrazione più grande in relazione alla dimensione perde meno.
Il contrasto del 50% ora viene raggiunto intorno alla frequenza spaziale 0.34 che significa 0.17 rapportato al diametro del C11. Qua possiamo dire che c'è una lievissima inversione in questo esempio. Però ho confrontato due fotogrammi a caso. Il seeing varia. Nel caso dell'APO ripetendo più volte l'analisi si vede che la frequenza con contrasto 0.34 (0.17 in scala D C11) oscilla fra 0.17 e 0.2. Nel caso del C11 oscilla di più e ci possono ancora essere framnes discretamente buoni e migliori dell'APO.

Allegato:
apo 14 seeing 1.jpg
apo 14 seeing 1.jpg [ 381.86 KiB | Osservato 1923 volte ]


Ovviamente se il C11 fosse peggiore o migliore le cose cambierebbero di conseguenza (lo stesso vale per l'APO).


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MessaggioInviato: mercoledì 6 luglio 2016, 18:48 
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Iscritto il: martedì 3 gennaio 2012, 5:56
Messaggi: 721
Località: Roma
Tipo di Astrofilo: Visualista
Grazie, farò qualche prova pure io allora.

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MessaggioInviato: mercoledì 6 luglio 2016, 19:33 
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Iscritto il: venerdì 26 settembre 2008, 9:11
Messaggi: 1405
Località: Veneto
Cita:
Se ha anche ragione Dob che riporta che il minimo visibile in un telescopio di una linea sottile isolata può essere al massimo di 5 volte migliore del potere risolutivo, sempre con un 152mm non sarebbe possibile vedere la Encke anche a prescindere dalla vicinanza al bordo, infatti un 152 ha un potere risolutivo di circa 0,8" che diviso per 5 fa 0,16". A questo punto però sarebbe visibile se isolata solo con uno strumento di 50 cm... qualcosa non torna. Il dubbio che mi resta è che invece l'occhio ha un minimo visibile anche 20 volte migliore del suo potere risolutivo (secondo alcuni testi, per alcuni soggetti perfino 60 volte)....

Io penso che il conto della serva che ho fatto non sia alla fine tanto distante dall'analisi fatta da Mauro: infatti lui conclude che in condizioni ideali (posta nel mezzo di uno sfondo perfettamente bianco) la Encke sarebbe visibile in un 10cm , ma tenendo conto della distanza dal bordo , di condizioni meno che ideali (per es. l'anello A non è bianco ) alla fine conclude che forse un 40cm non basta. Io invece, partendo dal dato sperimentale dell'osservabilità al limite della Cassini in un 50mm , ho detto 100 pagine fa, che la Encke sarebbe stata visibile alla fine della fiera in un 50cm e più (se si tiene conto della distanza dal bordo).
Il dubbio che hai sul potere separatore dell'occhio (60") è spiegato perfettamente sul libro del Ferreri (che, mi pare di aver capito , possiedi) pag 36 e 37. In pratica quei 60" valgono solo in condizioni particolari e non per tutti (in media sarebbero 80", ma di notte su stelle doppie sui 180"/240") . Lo stesso dicasi per l'osservazione di sottili fili (che sottendono pochi secondi d'arco) contro lo sfondo chiaro del cielo. Però quando si osserva di notte le condizioni cambiano perchè c'è poca luce e quindi entrano in azione i bastoncelli che hanno una risoluzione inferiore a quella dei coni, mettiamoci che Saturno o meglio il suo anello A ha una luminosità certamente inferiore alle condizioni ideali, e quindi quelle risoluzioni su particolari filiformi, come le divisioni degli anelli di Saturno, ce le possiamo tranquillamente scordare...

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MessaggioInviato: mercoledì 6 luglio 2016, 20:38 
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i pianeti li osservi con i coni .

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e ho visto i raggi b balenare nel buio


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MessaggioInviato: mercoledì 6 luglio 2016, 20:40 
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Iscritto il: giovedì 14 gennaio 2016, 0:08
Messaggi: 81
No il mio dubbio non è sul potere di risoluzione dell'occhio (anche io ho detto che è un valore medio tra 40" e 80", forse ci leggiamo poco attentamente....) e comunque non riguarda la Encke...

Il mio dubbio è sul minimo visibile. Nel libro di Ferreri si riporta, nella risoluzione di un telescopio, che tale minimo riferito appunto per esempio al caso di fili isolati su sfondo chiaro sarebbe circa 1/5 del potere risolutivo (aggiungendo "e oltre").

Nel capitolo sul l'occhio umano riferisce invece che tale minimo può arrivare anche a 3"-1" e addirittura per viste eccezionali a 0,44". Il che vuol dire che il minimo visibile è da 20 a 60 e più volte il potere di risoluzione medio dell'occhio. E col mio test ho verificato che effettivamente la mia vista in diurno ha un rapporto più o meno pari a 20. Poiché anche l'occhio ha un bordo di apertura (la pupilla) che produce un fenomeno di diffrazione collegato al suo diametro, mi sarei aspettato che un telescopio mantenesse un rapporto analogo tra potere di risoluzione e minimo visibile. Invece il telescopio rispetto al potere di risoluzione avrebbe un minimo visibile, proporzionalmente più basso rispetto all'occhio.

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Rifrattore 152/760, mak 102/1400, acro 80/600, bino 10x50 usm, Spotting Scope 20-60x60
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MessaggioInviato: mercoledì 6 luglio 2016, 20:46 
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Iscritto il: domenica 15 luglio 2007, 10:35
Messaggi: 2770
Penso che mauro e davide, meglio di cosi, non potessero sviscerare l'argomento e la realtà dei fatti.
Poi se uno vede la enke o la cassini con gli anelli di taglio, buon per lui.
Sarei giusto curioso di osservarle anch'io con i miei occhi dentro questi strumenti.


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MessaggioInviato: mercoledì 6 luglio 2016, 20:57 
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Oh chi si vede il Vicchio!!! Ma che fine avevi fatto, maledetto????


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MessaggioInviato: mercoledì 6 luglio 2016, 21:05 
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Iscritto il: lunedì 19 gennaio 2009, 21:32
Messaggi: 2882
Località: LV426/Acheron
franciskhan ha scritto:
No il mio dubbio non è sul potere di risoluzione dell'occhio....


Quando uno i dubbi li vuole avere trova sempre un modo. Il concetto di potere risolutivo è mal posto (non so come altro dirtelo). E' per questo che i numeri non sono univoci. La visibilità di una linea sottile dipende dal contrasto con lo sfondo. Il contrasto della linea con lo sfondo dipende a sua volta da quanto è larga e da quanto si "allarga" come conseguenza della PSF dello strumento (non so in quale altra lingua dirlo).

La visibilità di dettagli più complessi della linea isolata dipende da come questi dettagli si mescolano quando si allargano per effetto della PSF (è per questo che il concetto di potere risolutivo viene meno e resta solo la nozione di MTF).

Nel caso specifico, se poi la lineetta nell'allargarsi incontra altre righe che si stanno allargando a loro volta succede il patatrac. Quello che succede è detto un paio di post sopra. NON SI PUO' VEDRE perchè si fonde con la diffrazione del bordo del cielo. NON C'E' nel piano focale dello strumento per quanti dubbi tu ti possa far venire (leggendo ovviamente le definizioni imprecise perchè quelle precise non lasciano spazio a dubbi; ma sono sicuro che scoverai qualche altra definizione imprecisa quanto basta per farti venire altri dubbi).


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MessaggioInviato: mercoledì 6 luglio 2016, 22:03 
xenomorfo ha scritto:
..Ovviamente se il C11 fosse peggiore o migliore le cose cambierebbero di conseguenza (lo stesso vale per l'APO).

Sarebbe interessante se si potesse fare la simulazione di un confronto con questi dati: C11 HD strehl 0,95 PTV Lambda 5.2 RMS 27.6 contro Apo 140 (o 160 o 180) strehl 0,97.
Allegato:
RoddierC11Edge.jpg
RoddierC11Edge.jpg [ 270.62 KiB | Osservato 1875 volte ]

Allegato:
C11EdgeHD_05.jpg
C11EdgeHD_05.jpg [ 101.54 KiB | Osservato 1875 volte ]


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MessaggioInviato: mercoledì 6 luglio 2016, 23:18 
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Iscritto il: giovedì 14 gennaio 2016, 0:08
Messaggi: 81
xenomorfo ha scritto:
franciskhan ha scritto:
No il mio dubbio non è sul potere di risoluzione dell'occhio....


Quando uno i dubbi li vuole avere trova sempre un modo. Il concetto di potere risolutivo è mal posto (non so come altro dirtelo). E' per questo che i numeri non sono univoci. La visibilità di una linea sottile dipende dal contrasto con lo sfondo. Il contrasto della linea con lo sfondo dipende a sua volta da quanto è larga e da quanto si "allarga" come conseguenza della PSF dello strumento (non so in quale altra lingua dirlo).

La visibilità di dettagli più complessi della linea isolata dipende da come questi dettagli si mescolano quando si allargano per effetto della PSF (è per questo che il concetto di potere risolutivo viene meno e resta solo la nozione di MTF).

Nel caso specifico, se poi la lineetta nell'allargarsi incontra altre righe che si stanno allargando a loro volta succede il patatrac. Quello che succede è detto un paio di post sopra. NON SI PUO' VEDRE perchè si fonde con la diffrazione del bordo del cielo. NON C'E' nel piano focale dello strumento per quanti dubbi tu ti possa far venire (leggendo ovviamente le definizioni imprecise perchè quelle precise non lasciano spazio a dubbi; ma sono sicuro che scoverai qualche altra definizione imprecisa quanto basta per farti venire altri dubbi).


Secondo me non leggi neanche più i post.... :lol:... ormai hai messo un disco rotto che ripete continuamente PSF...MTF.... La mia risposta era per Dob. non per te e non era collegata a dubbi sulla Encke ma al testo di Ferreri, del resto è inutile parlarti di cose che non siano PSF o MTF.... Te l'ho detto che preferisco gli spannometrici e aggiungo che detesto l'accanimento terapeutico... :wink:

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