Beh, come un C14 proprio no (ho forse esagerato) dato che il C14 è fatto bene, almeno a giudicare dalle immagini che produce.
Ho l'impressione che i diversi C* non siano solo diversi in dimensioni ma anche diversi punti di equilibrio dei requisiti. C'è chi punta alle prestazioni assolute (e allora C14) e chi punta a un rapporto costo/prestazioni (e allora C11). Nota che un apo da 14 cm secondo il primo criterio sta dietro al C14 e secondo il secondo criterio sta dietro al C11.
Onestamente non ci vedo un vantaggio. Anche perchè se è solo per il visuale ci sono altre soluzioni (essenzialmente Newton).
tuvok ha scritto:
resta una domanda non risposta, quindi:
- la enke non si vede nemmeno col c11
- la enke si vede anche con il 140 APO
Secondo David Knisley tutte le visioni storiche non sono credibili eccetto Keeler. Io sono d'accordo.
A rendere invisibile la Encke è la distanza dal bordo dell'anello A, di soli 0.5". Per vederla separata dal cielo occorre un telescopio che produca un minimo di luce (Encke) un massimo di luce (parte dell'anello fra Encke e cielo) e poi un minimo di luce di nuovo.
Immagina l'immagine in negativo con la Encke Luminosa e il cielo luminoso: ebbene, devi separare queste dure stelle che sono allungate in una direzione. Serve un minimo di luce e in mezzo e il criterio per avere un minimo di luce è circa 1.4 volte Dawes (con Dawes semplice una doppia appare allungata, ma l'allungamento non funziona per due strutture lineari appaiate).
Quindi minimo 12-13 pollici. Aggiungi altre difficoltà reali e io dubito che si possa vedere anche in un 16".
Penso che serva un telescopio con risoluzione attorno o meglio di 0.3" e seeing attorno o meglio di 0.5". Le altre "percezioni" sono spiegabili come effetti della inibizione laterale dei neuroni nella retina
https://en.wikipedia.org/wiki/Lateral_inhibition. Quello che Knisley semplicemente chiama illusione di albedo.
Cita:
Again, the problem is that the early reports of the feature called "the Encke Division" early on usually put it in the wrong place (closer to the center of the A-ring). Some even put multiple divisions of high contrast in the A-ring where we know none really exist. This is the same problem as contemporary amateurs have, there is the "illusion" caused by the brightness profile of the rings which can trick the eye into seeing a division in the A-ring where none is really there (the so-called "Encke Minimum"). The Keeler drawing done at Lick Observatory is probably one of the best representation of the rings prior to the Voyager images, and it shows only the fine division near the outer edge of the A-ring in very nearly the same location as is shown in the Voyager images. This small but prominent division really should have been named "the Keeler Gap", but the IAU gave it to Encke instead (Keeler got a much finer gap shown in the Voyager images named after him). In any case, I have severe doubts about many of those early sightings of the Encke Division, especially in the light of recent spacecraft observations. Clear skies to you.
Tommaso Dorigo riporta una molto incerta visione con 16" a 800x. In condizioni eccezionali lpimpressione è durata per pochi istanti.
https://dorigo.wordpress.com/2007/02/06 ... -division/Cita:
I could push the magnification to 400x, 500x, and even 800x. Saturn was beautiful. The Cassini division ran all the way through the rings around the ball of the planet. Delicate hues of green and gold in the globe allowed to clearly distinguish several nice features, the polar cap, the equatorial zone, and the rings’ shadow.
(Notare quanti dettagli descrive prima di vedere la Encke, altro che : "l'ho vista punto").
Cita:
But the real treat was during a couple of moments of perfect seeing – literally, a couple of seconds in the whole observing session – when I believe I glimpsed the Encke division.
"I believe I glimpsed" ... non so se res do: 800x, 16x 2 secondi in tutto e crede di averla intravvista...
tuvok ha scritto:
ora, invece, leggo che è la MTF che comanda su tutto e, quindi, ci sta che un 140apo sia meglio di un c11.
Credo sia il caso più estremo possibile (ma di solito chi ha un APO chiama sempre a confronto gli SC escluso il C14; strano che non abbiano mai osservato in un buon dobson da 30-40 cm!). La situazione estrema è data in gran parte dalla grande ostruzione. Già se prendi un Newton da 25 cm la bilancia pende dal lato del Newton.
Non mi pare di aver mai detto che non sia la MTF a comandare. Anzi, il conto è sempre quello di calcolare la MTF. Un esempio.
Il diametro vince a parità di seeing.
http://autocostruttori.blogspot.it/2008 ... tures.htmlMi sono ricordato che tanti anni fa (nel 2009) avevo fatto uno studio sulla scala di Yoshida e la correlazione con il parametro D-d (non mi ricordo in che forum).
La scala di Yoshida, per chi non lo sapesse è una scala di valutazione basta su un certo numero di criteri un po' simile alle scale per la valutazione di un prodotto. Non è precisa in senso assoluto ma riporta l'opinione di qualità relativa a un certo telescopio. Dato che i telescopi sono tanti e il valutatore è sempre la stessa persona, si possono mettere a confronto il punteggio totale attribuito con alcuni parametri oggettivi, quale per esempio il D-d.
Yoshida ha testato un numero impressionate di telescopi (più rifrattori che riflettori) assegnato un punteggi a ciascuno in relazione a diversi fattori relativi alla visione planetaria in alta risoluzione.
Il risultato è questo. Come si vede il pun peggio ottenuto è ben correlato con D-d e riflettori e rifrattori sono praticamente allineati se si considera D-d.
Laceratura di 150 mm è quella più gettonata. Ci sono telescopi con punteggio molto basso come circa 60 (sono degli acro) e telescopi al top, che sfiorano 100 punti. Un riflettore al top di 175 mm (D-d) raggiunge praticamente lo stesso punteggio di un rifrattore top di 160 mm.
Una volta tenuto condo del D-d lo svantaggio del riflettore è minimo e probabilmente dovuto al fatto che c'è un gruppetto di rifrattori al top estremo.
Il telescopio con il punteggio più alto in assoluto (101 punti) è un riflettore con D-d =204 mm (un Takahashi Mewlon 300 mm). Il rifrattore con il punteggio assoluto più alto è un AstroPhysics 160EDF con 96 punti (il Tec 140 ha 84 punti).
Purtroppo Yoshida non ha testato Newton di grande apertura, o meglio non li ha inclusi nella scala ufficiale ma notizie ufficiose collocano i newton 25 cm F/5 intorno a 100 punti (e siamo solo a 25 cm!).