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MessaggioInviato: domenica 3 luglio 2016, 13:17 
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Renato C ha scritto:
Io e altri infatti mettiamo per l'appunto in discussione da 60 pagine le "ossevazioni scientifiche" in contrasto con le leggi fisiche di mario de caro e altri.
Vediamo di riepilogare. Secondo mario de caro e altri:
1) la formula D-d non è valida per i rifrattori.
2) la formula del potere risolutivo non è valida per i rifrattori.
3)la formula sulla pupilla d'uscita non è valida per i rifrattori.
4) la formula del massimo ingrandimento utile nel planetario non è valida per i rifrattori.
...


P.s. Io dicevo in generale, non riferito a questo specifico topic che, pur con tutta la buona volontà non ho avuto più la forza di seguire molte pagine fa ;)

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MessaggioInviato: domenica 3 luglio 2016, 13:49 
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Come darti torto!
Non capisco cosa ci sia da discutere su un " potere risolutivo" piuttosto che un ingrandimento utile che,risultetebbe,per alcune menti illuminate che so,riferito ad un apo 200....(0.5mm...d/ingrandimento max.....400x!!!!!!!!!!!!!!!!!! Roba da ricovero immediato in eliambulanza :rotfl: e scusate l' esempio!!!!ma ve lo siete proprio cercato)
E poi postano foto itteriche di Saturno!!!!Che pena :facepalm:

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MessaggioInviato: domenica 3 luglio 2016, 13:52 
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Località: LV426/Acheron
Andrea75 ha scritto:
... ormai gliel'abbiamo detto tutti e in tutte le salse, ma niente. Incrollabili, inamovibili nei loro dogmi che mai e poi mai piegheranno all'esperienza, ....

Che cosa avete detto in tutte le salse? che la vedete perchè la vedete e non si discute?

Mario ha visto due divisioni, una sul bordo esterno dell'anello A e una sul bordi interno dell'anello B. Come si spiega la seconda? Poi c'è il fatto che le divisioni e le stelle sono descritte come finissime, ma a 600x sia le stelle sia le divisioni dovrebbero avere lo spessore del disco di Airy, che è 9 minuti d'arco.

Non potete prendere solo la parte dell'esperimento che vi va bene. Sono proprio le parti che non quadrano (e qua sono tre elementi su 4) che vanno considerate.

mario de caro ha scritto:
Come darti torto!
Non capisco cosa ci sia da discutere su un " potere risolutivo" piuttosto che un ingrandimento utile che,risultetebbe,per alcune menti illuminate ....

Può essere che tu non lo sappia, ma l'ingrandimento utile di un telescopio è un concetto che ha solide fondamenta nel fatto che da una parte la diffrazione limita progressivamente il contrasto dell'immagine (fino ad arrivare a zero alla frequenza spaziale lambda/D) e dall'altra il sistema visivo umano ha una elevata sensibilità al contrasto in un intervallo ristretto di frequenze spaziali.
L'ingrandimento massimo (che dipende anche dal contrasto dell'oggetto osservato) è quell'ingrandiumento al quale la sensibilità al contrasto del sistema visivo è adattata al meglio al contrasto prodotto dallo strumento.

Questo ingrandimento, per oggetti estesi di elevato contrasto (escluse le stelle doppie) è 2x per millimetro di apertura (varia un po' da persona a persona a seconda della personale risposta al contrasto).

se ingrandisci meno quello che succede è che il tuo sistema visivo non è in grado di cogliere tutti i dettagli che ci sono nella immagine prodotta dal telescopio. Se ingrandisci di più succede che i dettagli che ci sono nella immagine finiscono a una scala troppo grande, dove il sistema visivo ha meno sensibilità al contrasto, e quindi non li vedi più.

Qua trovi una trattazione un po' datata ma più che valida. http://www.trekportal.it/coelestis/show ... hp?t=27978


Ultima modifica di Angelo Cutolo il domenica 3 luglio 2016, 20:51, modificato 1 volta in totale.
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MessaggioInviato: domenica 3 luglio 2016, 14:18 
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xenomorfo ha scritto:
Mario ha visto due divisioni, una sul bordo esterno dell'anello A e una sul bordi interno dell'anello B. Come si spiega la seconda? Poi c'è il fatto che le divisioni e le stelle sono descritte come finissime, ma a 600x sia le stelle sia le divisioni dovrebbero avere lo spessore del disco di Airy, che è 9 minuti d'arco.

Sono proprio queste descrizioni, che suscitano le mie perplessità, sull'attendibilità della testimonianza di Mario.

I casi sono due: se è sincero, vuol dire che il suo entusiasmo lo porta ad ingigantire oltre misura ciò che vede.
Nel secondo caso:
mario de caro ha scritto:
E dai,ci stiamo divertendo! :D

Ecco...

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MessaggioInviato: domenica 3 luglio 2016, 14:43 
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@Xenomorfo
Si,daccordo,ma come si fa a generalizzare,un apo 200 che avrebbe le prestazioni di un C8,ma come posso credere a questo? Sarebbero fallite e da anni fior di industrie e di eccellenti artigiani....non ci credero' mai.
Lascia che ti faccia un appunto,non ho detto di vedere stelle puntiformi ma diamantini...un poco piu' grossetti di un punto....cosa ne pensi?
Ho detto di essermi sbagliato sulla seconda div.,di aver avuto una " percezione " della Encke....e cosa vuoi fare....mandarmi in galera con queste misere prove?
Comunque ti leggo sempre molto volentieri...sei una vera fonte di informazioni per me...ma ti prego...un po' di pieta' per un semplice dilettante come me :mrgreen:

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MessaggioInviato: domenica 3 luglio 2016, 14:54 
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Località: LV426/Acheron
Porto altre considerazioni dal forum di Cloudy Nifghs.

Questa volta cito David Knisley, che è alquanto famoso sia come osservatore sia come autore di guide osservative molto dettagliate (sua per esempio è la guida per osservare i craterici dentro Plato).

Cita:
Well, the thread EdZ mentioned is really more on why the division is so hard to see rather than what might be mistaken for the Encke division.


Dunque David esordisce dicendo che la divisione è molto difficile da vedere ma mette subito sul piatto anche la possibilità che qualche altra causa possa essere interpretata come la divisione (ed è questo il punto centrale: chi dice di vederla perché la vede non è aperto a considerare ipotesi alternative)

Cita:
One problem is that an albedo feature causes a contrast effect which can mimic the presence of a true division.


E qua David propone una spiegazione alternativa. Non ne dà una spiegazione in termini di fisiologia della visione, ma la spiegazione (detta con parole sue) è esattamente quella che dà origine alle bande di Mach.

Cita:
The brightness of the A-ring shows a peak intensity just outside the Cassini division in a sort of brighter "ringlet". Farther out, the brightness shows a marked fall off, beginning about halfway out from the inner edge of the A-ring and continuing to its outer edge. This brightness fall-off combined with the brighter inner "ringlet" can give the impression that there is a diffuse division in or near the middle of the A-ring, especially at moderate powers where the image scale is not extremely high. Some amateurs have referred to this illusionary "feature" as, "the Encke Minimum", although this name is not official.


E qua David spiega che il minimo stesso di Encke non è reale ma è una percezione. Il calo di luminosità, nella realtà è regolare. In questo disegno c'è una zona più scura poco oltre la metà dell'anello http://uploads.tapatalk-cdn.com/2016070 ... 050be9.jpg La stessa cosa si può riscontrare in molti altri disegni tipo questo http://ejamison.net/encke2.jpg . Curiosamente la stessa struttura si vede anche in foto che non hanno sufficiente risoluzione, come questa download/file.php?id=68519&mode=view . Notiamo, in tutte queste rappresentazioni un elemento che stona: la parte esterna e interna dell'anello che racchiudono il minimo appaiono avere la stessa intensità Questo non è vero: nil profilo di intensità fornito da Raf ha un massimo in corrispondenza del lato rivolto verso la cassini e poe degrada regolarmente con un piccolissimo massimo dopo la Encke. Il lato esterno dell'0anello A e
è meno luminoso di quello interno ma vengono rappresentati della stressa intensità in molti disegni e nell fotografie a bassa risoluzione. Qyuae è il meccanismo che dà origine a questo errore di rappresentazione? Evidentemente spiegando questo forse è possibile spiegare anche la percezione della Encke. Osserviamo che il disegno di Keeler con 36", così come molte fotografie fatte coin risoluzione più elevata sono immuni da questo artefatto: Keeler per esempio disegna correttamente il degrado di luminosità verso la Encke. Permane per una leggera sovrastima della luminosità del bordo esterno alla Encke, così come anche in molte foto a grande risoluzione, il trattino oltre la Encke continua a d essere più luminoso del profilo fornito da Raf. Perché? Evidentemente lo stesso meccanismo che produce col minimo di Encke e i due bordi di pari in densità a bassa risoluzione con tinta ad operare e qua produce una sovra stima della intensità del tratto più esterno.
Di che meccanismo si tratta? In digitale i meccanismo è conseguenza delle maschere di contrasto.Per ill sistema visivo esiste un meccanismo simile (che presiede al riconoscimento dei bordi) e con il quale oil sistema visivo pre-amplifica i bordi, dando origine per esempio alle bande di Mach.

Cita:
Many observers prior to the Voyager probes (including Encke himself) apparently mistook the brightness falloff/contrast effect as a division and repeatedly reported it nearly in the middle of the A-ring (a few even drew 2 divisions there!). Others have had seeing cause doubling effects which can make ring edges look like additional divisions. The Voyager and HST images show one significant but narrow division in the A-ring near its outer edge *not* near the middle of that ring. That narrow gap has since been "offically" named the Encke Division by the IAU. Keeler's 1888 drawing (done with the 36 inch refractor at Lick Observatory) appears to be the most reliable early observation of the gap we now call Encke (the others being somewhat questionable for various reasons).


Dunque David Knisley giunge alla stessa conclusione di Bill Ferris.

Segue una spiegazione in termini fisici e di diffrazione (a parole quello che io e andreaconsole abbiamo fatto numericamente)

Cita:
At mean opposition, the Encke Division is only 0.5 arc seconds away from the dark outer edge of the A-ring. The division and the edge of the A-ring have a diffraction structure, and thus need to have a minimum separation to be resolved in a given instrument.


Dunque il problema non è la divisione in sé, ma risolvere questa divisione dal bordo dell'anello. Come separare (in negativo) due stelle infinitamente allungate in una direzione e distanti 0.5". Una delle due estremamente più brillante (più nera) dell'altra.
Riesce un telescopio di 15 a separare due stelle distanti 0.5". No, è sotto il limite di Dawes. Quindi non può nemmeno separare (in negativo) la linea che rappresenta la Encke dal cielo. Anzi David spiega che per le strutture lineari la separazione è anche più difficile (perchèp Dawes si riferisce alla possibilità di percepire un allungamento della figura di diffrazione, cosa che non ha più senso per strutture lineari affiancate.
In altra forma queste considerazioni sono le stesse che abbiamo esposto io e andreaconsole mostrando che fra la Encke e il bordo del cielo il profilo di in densità non presenta un massimo intermedio.
Ecco i dettagli del ragionamento di David.

Cita:
Using Dawes Limit for that separation, this would imply a minimum of a 9.12 inch aperture to resolve the two. However, Sidgewick (AMATEUR ASTRONOMER'S HANDBOOK, p. 50) indicates that two parallel lines need a separation of between 1.1 and 1.4 times Dawes Limit to be resolved (otherwise, they would merge into a diffuse band). If we consider the Encke Division and the dark outer edge of the A-ring to be parallel lines at the ansa (the "bend") of the ring , then the aperture required to resolve them jumps into the 10 to 12.8 inch range. Again, I have some real doubts that telescopes much smaller than 10 inches will show the true Encke Division. I flat out don't believe claims of seeing the division at powers significantly less than 300x, as the image scale has to be very high to overcome the eye's own resolution problems. Clear skies to you.


mario de caro ha scritto:
Ho detto di essermi sbagliato sulla seconda div.,di aver avuto una " percezione " della Encke....e cosa vuoi fare....mandarmi in galera con queste misere prove?

Peggio, ti devi convertire al dobson... :-)))


Ultima modifica di Angelo Cutolo il domenica 3 luglio 2016, 20:56, modificato 2 volte in totale.
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Entrano in gioco altre variabili Mario. Un newton perfetto e un rifrattore perfetto a pari diametro hanno la stessa resa (al netto del contrasto).
Un c8 ha una lastra e dye specchi, la qualita' della lavorazione e' duversa la qualita' della meccanuca e' diversa ( e c'enyra eccome con la visione...pensa solo alla necessita' di collimare).
Il punto e' che anche uno strumento perfetto non puo' fare nulla oltre i propri limiti.

Sul fallimento delke aziende... Considera che oktrettutto ci sono molte ragioni per comprare un prodotto, non solo qualita' e presazioni.

Perdonate gli errori ma lo smartphone non perdona :)

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Ok,sapevo di alcuni difettucci...... :mrgreen:
@Xenomorfo
Non ti preoccupare....e' gia sulla lista della spesa :D
Preferirei al limite un cambio di montatura,per utilizzare un Newton in altaz.
Oppure un potente mak come un Cassegrain puro,ho forti problemi nel reperire informazioni su queste tre opzioni...sempre se ne vale la pena.
Il Dobson prevede delle conoscenze che al momento non ho.

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mario de caro ha scritto:
...
Il Dobson prevede delle conoscenze che al momento non ho.

:?:

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