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Autore Messaggio
MessaggioInviato: sabato 2 luglio 2016, 11:29 
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Iscritto il: giovedì 14 gennaio 2016, 0:08
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kappotto ha scritto:
Questo è il mio di ieri, C11 280x naturalmente niente divisione

Immagine


Inviato dal mio iPhone utilizzando Tapatalk


Quella linea a matita sulle anse dell'anello A verso il bordo esterno cos'è?

Attenzione.... se rispondi il minimo di Encke hai visto qualcosa che non esiste, almeno in quella forma...

Il tuo c11 per contrasto dovrebbe avere un diametro equivalente pari ad un APO 152..

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MessaggioInviato: sabato 2 luglio 2016, 11:38 
280-95 = 185


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MessaggioInviato: sabato 2 luglio 2016, 11:42 
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Iscritto il: lunedì 6 luglio 2009, 19:38
Messaggi: 3766
Località: via stella Anzio
kappotto ha scritto:
Questo è il mio di ieri, C11 280x naturalmente niente divisione

Immagine


Inviato dal mio iPhone utilizzando Tapatalk


però vedo una riga nera non al centro , ma spostata verso l'esterno, che impressione hai avuto, di una riga sottilissima o di una zona estesa?

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e ho visto i raggi b balenare nel buio


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MessaggioInviato: sabato 2 luglio 2016, 12:04 
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Iscritto il: lunedì 6 luglio 2009, 19:38
Messaggi: 3766
Località: via stella Anzio
ecco un mio saturno del 30 giugno , C11 ADC ASI120c , resize 200% . il minimo o quello che sembra esserlo a causa del seeing è molto più interno di quello che hai disegnato tu


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MessaggioInviato: sabato 2 luglio 2016, 12:45 
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Iscritto il: martedì 3 gennaio 2012, 5:56
Messaggi: 721
Località: Roma
Tipo di Astrofilo: Visualista
Non per continuare a gettare acqua sul fuoco, ma pure il dettaglio che vidi io, lasciando perdere se fosse sta benedetta divisione o meno, era parecchio più esterno rispetto all'ultima foto, in particolare nei momenti in cui si presentava come una riga molto sottile e non era allargata dal seeing.
Ieri sera non ho potuto osservare ma lo farò stasera.

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MessaggioInviato: sabato 2 luglio 2016, 13:44 
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Iscritto il: giovedì 10 novembre 2011, 9:25
Messaggi: 1138
Località: viterbo
Tipo di Astrofilo: Visualista
Confermo l' impressione di Dedo,la mia percezione era sottilissima,nera e quasi in prossimita' del bordo ex.ad una distanza inferiore ma di poco della larghezza della Cassini,diciamo 3/4 di C.
Non era affatto una " lacuna " al centro dell' anello,anzi era a tutti gli effetti una sotilissima riga nera.
Sono consapevole dell' esiguita' temporale della visione e quindi mi ripropongo di continuare nell' osservazione ma che bello dividere con voi amici queste esperienze!
Ringrazio tutti per i contributi e i documenti che hanno condiviso sul forum :clap:

Mario

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MessaggioInviato: sabato 2 luglio 2016, 14:56 
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Iscritto il: giovedì 14 gennaio 2016, 0:08
Messaggi: 81
Oggi avendo un po' di tempo ho voluto riprovare l'esperimento di visualizzazione di un filo scuro su sfondo mettendo però un elemento nero parallelo ad una certa distanza dal filo per verificare gli effetti della diffrazione.

A differenza dell'altra volta ho utilizzato un filo nero, un'illuminazione dall'alto pari a 200 watt equivalenti di una lampadina ad incandescenza e diversi tipi di sfondo (avana/zabaione, avana molto chiaro e bianco carta).

Vi posto delle foto che esemplificano le modalità operative dell'esperimento (per carità non scientifico ma con una sua validità empirica).

Immagine

Immagine

Immagine

Grazie ad un binocolo potevo, allontanandomi o abbassandomi regolare a piacere la distanza del filo dal lato del quadrato nero verificandola con una strisciolina di carta dello spessore di 3 mm adeguatamente posizionata.

I risultati:

La diffrazione si fa sentire ed è parsa indipendente, come credo ci si doveva aspettare, dalla luminosità e dal contrasto con lo sfondo.

Per visualizzare ancora il filo occorreva (ovviamente con la mia vista e i miei occhiali) mediamente stare a circa 6-7 metri regolando una distanza dal filo di circa 4-5 mm cioè circa 20 volte di più dello spessore del filo (stimato in 0,2-0,25 mm).

Il che vuol dire che per vedere un dettaglio filiforme vicino ad un bordo dello stesso colore occorre una distanza dal bordo di circa 20 volte lo spessore del dettaglio e con una distanza non superiore a 6-7 metri che equivale a 7-10 volte (tenendo conto di errori di stima) il potere risolutivo medio dell'occhio umano in condizioni di luminosità diurna (60 secondi).

Prove fatte variando la distanza dell'osservatore hanno evidenziato che il filo era visibile anche a distanza dal bordo del quadrato di circa 1 mm (4-5 volte lo spessore del filo) fino a circa 4 m. che corrispondono a circa 5 volte il potere risolutivo.

Senza il quadrato nero o a maggiori distanze da questo la visibilità del filo tornava dipendente dalla luminosità e dal contrasto e ho stimato che nelle migliori condizioni il filo si potesse vedere ben oltre i 10 metri, che vorrebbe dire anche fino a 20 volte il potere risolutivo dell'occhio.

Poichè l'anello A è largo circa 14.600 km e la Divisione di Encke 325 km ed è posizionata (verificando sulla foto di Cassini) ad un quinto della larghezza dell'anello ne deriva un rapporto tra spessore e distanza dal bordo della Encke al massimo di circa 7-8 volte.

Se si può, da questa prova empirica, tirate voi le conclusioni.

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MessaggioInviato: sabato 2 luglio 2016, 16:36 
Renato C ha scritto:
Ieri ho passato qualche ora ad allineare il 130 sul groppone del C11. L'impresa si è rivelata più ardua del previsto perchè non ci sono appigli che possano rendere stabile e regolabile l'allineamento.

cristiano c. ha scritto:
a me pare che i due più grandi detrattori della teoria della visibilità della encke div. si stiano impegnando senza obiettivita' da una parte un dobsoniano elaboratore , che in almeno un occasione ha preso una cantonata pazzesca su urano( vedi foto di urano postata) e che formule alla mano , ma immagine palesemente diversa da tutte le altre , formule alla mano provava a cpnvincere il mondo che solo il sua immagine era giusta. dallaltra uno con un 130 scollimato che lo vuole paragonare ad um apo 150 top di gamma . boh io la vedo dura con queste premesse prendervi come osservatori affidabili.
Io la encke nel mio c11 non la vedo ma ho un seeing schifoso .

:?: Ma che dici? :facepalm: parlando di allineamento non intendevo collimazione, bensì l'allineamento del tubo sul telescopio principale. Avevo postato anche una foto.


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MessaggioInviato: sabato 2 luglio 2016, 19:14 
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Non sono voluto entrare fino a ora in questo ginepraio senza uscita, per non aggiungere ancora benzina sul fuoco. Ma permettetemi di spezzare una lancia a favore di chi ha osservato sugli anelli di Saturno, a prescindere dalla tipologia di strumento, ”qualcosa simile a ?????”oltre alla divisione di Cassini. Descrivo la mia osservazione avvenuta in un momento di seeing per me eccezionale la notte tra il 23 e 24 Maggio scorso, con la presenza però di un plenilunio accecante. Affermo che “qualcosa” devo aver osservato, oltre alla Cassini, e sinceramente per qualche istante in un momento di ulteriore stabilità termica dell’ottica e della ridotta turbolenza atmosferica è apparsa la presenza di un’ arco nero sull’anello A. Che sia stato il minimo di Encke, la fantomatica divisione di Encke(gap) o solamente un illusione data dalla figura di diffrazione, questo non lo so! Eppure ho avuto quasi un sobbalzo quando mi si e presentato questo arco nero ben inciso (più tenue della Cassini)e distinguibile sull’anello A . La Cassini più all’interno si presentava immobile, come tutto il pianeta del resto, nera come la pece ,larga come mai vista prima e per tutta la sua interezza eccetto la parte occultata dal globo del pianeta. E là, verso il bordo esterno dell’anello A, eccotelo apparire! Illusione ottica? Non credo. Era per me troppo reale. Con cosa osservai tutto ciò? Mak 180+ Hyperion zoom Mark III a 16x + Barlow 2,25X ,ossia 7,1 mm foc.= 380 ingrandimenti. In queste ultime due serate ho riprovato l’osservazione di Saturno, utilizzando il Mak 180 e poi il CPC 9 ¼ ma ,effettivamente, anche in assenza della Luna, le condizioni di turbolenza, umidità e temperatura atm. erano ben lungi da paragonarsi a quelle di fine Maggio.

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MessaggioInviato: sabato 2 luglio 2016, 21:22 
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Località: LV426/Acheron
franciskhan ha scritto:
L'impossibilità di osservare la Encke per limiti di diffrazione in un APO 150 è un'affermazione apodittica che tu non hai dimostrato, sebbene possa avere un fondamento.


Riesci a vedere Titrano come un disco? No, perchè Titano è più piccolo del disco di Airy del tuo telescopio.
Per maggiori dettagli sul ragionamento vedi qua: http://visualsky.blogspot.it/2010/04/gr ... zione.html )

Immagine

Dunque, senno puoi risolvere il disco di Titano, come puoi pensare di risolvere la sbriciolino di anello A che sta fra la Encke e il cielo?

L'affermazione sopra non è affatto senza fondamento. Anzi, l'affermazione ha un solido fondamento nella diffrazione. Geo dotto /(ma non si capisce come ti ostini a non volerlo considerare) che la Encke sarebbe visibile se fosse isolata, ma l'insieme della Encke e del fondo cielo a soli 0.5" dà origine a una figura di diffrazione in cui la Encke non è più visibile.
Ostinarsi a non riconoscere questo è come ostinarsi a dire che la terra è piatta.

kappotto ha scritto:
Hai provato a stimare le intensità dell'anello A? Era più luminoso all'interno o all'esterno?


Era leggermente più luminoso sul bordo interno e uniformemente degradante verso l'esterno (sul minimo di Encke ci sarebbe altro da dire, appena ho tempo).

dedo ha scritto:
@Xeno:
Mauro per cuiosità, dal momento che conil tuo diametro non soffri carenza di luce, hai mai provato un filtro interferenziale classico al posto del rosso per mitigare il seeing sui pianeti?


Ho provato un filtro UHC lumiucon ma questo filtro ha due bande passanti: intorno a OIII/Hbeta e intorno a Halfa e non è stato di grande aiuto.
Non ho provato un OIII e un Hbeta che pure ho per il semplice motivo che la lunghezza d'onda passante è verso il verde-blu. Il seeing, per contro, migliora verso il riso (tanto è vero che la risoluzione delle immagini riprese nel rosso di solito supera abbondantemente quella nel verde e nel blu).

A 500x avendo ancora una pupilla di oltre un millimetro ho potuto usare il rosso (Wratten 25 credo, posso controllare) e avevo ancora abbastanza luce. L'anello esterno era sensibilmente più stabile.
Il seeing, secondo meteoblue in quell momento era 1.8". Tieni conto che ho osservato anche in luoghi e condizioni con seeing da 0.5" (tengo spesso d'occhio alcuni siti osservativi in quota e ho visto anche seeing da 0,3"). Di solito però non si osservano pianeti nei siti dedicati al deep sky, se non rapidamente a fine serata. Però ho certamente la possibilità di fare una prova, prima o poi, con seeing intorno a 0.5".

A questo ingrandimento l'anello esterno a me è parso del tutto simile al disegno di Keeler e comunque senza un minimo di luce in mezzo, più o meno in accordo con il profilo fotometrico.

mario de caro ha scritto:
A non mostrava che una sostanziale uniformita' leggermente degradante dall' interno verso l' esterno e in quegli istanti ho avuto la percezione di una sottilissima riga nera proprio a ridosso del bordo esterno...sembrava impossibile ma nello stesso istante ho percepito un dettaglio del tutto simile anche all' interno dell' anello B ,sul confine con il piu' interno ed evanescente anello C....cosa ho pensato?:

E che cosa sarebbe la divisione sull'anello B?

franciskhan ha scritto:
Se si può, da questa prova empirica, tirate voi le conclusioni.

Il potere risolutivo di che?
In tutta questa prova manca un elemento fondamentale: un sistema ottico che abbia una figura di diffrazione larga tre volte la distanza del filo dal quadrato.
Metti con il Tec 140 a 412 metri di distanza e vediamo cosa vedi. Oppure diaframma il Tec a 14 mm e mettiti a 41.2 metri di distanza (o a 7mm e 20.6 metri di distanza).

skyni ha scritto:
Affermo che “qualcosa” devo aver osservato, oltre alla Cassini, e sinceramente per qualche istante in un momento di ulteriore stabilità termica dell’ottica e della ridotta turbolenza atmosferica è apparsa la presenza di un’ arco nero sull’anello A. Che sia stato il minimo di Encke, la fantomatica divisione di Encke(gap) o solamente un illusione data dalla figura di diffrazione, questo non lo so!

Che "qualcosa" tu abbia percepito (e sottolineo il sostantivo percezione) non lo metto in dubbio. che questo sia le divisione di Encke non è convincente. Una serie di spiegazioni le ho date e a breve darò anche una interpretazione di che cosa è possibile che sia "percepito".

Per il momento segnalo che su Cloudy Nights esiste una discussione analoga. http://www.cloudynights.com/topic/4913-seeing-encke/ (interessante notare come osservatori molto esperti mettono in dubbio i disegni storici così come ho fatto io).

Kater, per esempio ha percepito tre divisioni. Come possiamo dire che ha visto (e sottolineo la differenza fra percepire e vedere la Encke? e le altre due cosa erano. Pochi posto sopra abbiamo mario de caro che ha "visto" la divisione di Encke ma ha "visto" anche una analoga divisione nell'anello B.

O mettiamo in dubbio la diffrazione, o, più ragionevolmente cerchiamo una spiegazione diversa a queste percezioni.

Per sul momento, però, vorrei introdurre un parallelo nell'immagine planetario.
http://www.astro-imaging.de/astro/ghost_of_encke.html

Come potete facilmente vedere, molte delle immagini che si dice ritraggano la Encke in realtà non ritraggono la vera Encke.
C'è un esempio di minimo di Encke, e un esempio in cui si vedono diversi minimi (come quello che ha disegnato Krater).
C'è poi una spiegazione di come, un anello uniforme possa dare origini a un minimo semplicemente come conseguenza di una "unsharp mask".

Uno dirà: eh già ma le UYM sono processi digitali... mica esistono nella visione umana... e invece no! esistono: sono il primo passo di elaborazione del segnale visivo nella retina.
Ma tornerò su questo.


Ultima modifica di Angelo Cutolo il sabato 2 luglio 2016, 23:47, modificato 1 volta in totale.
Uniti post consecutivi.


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