franciskhan ha scritto:
L'impossibilità di osservare la Encke per limiti di diffrazione in un APO 150 è un'affermazione apodittica che tu non hai dimostrato, sebbene possa avere un fondamento.
Riesci a vedere Titrano come un disco? No, perchè Titano è più piccolo del disco di Airy del tuo telescopio.
Per maggiori dettagli sul ragionamento vedi qua:
http://visualsky.blogspot.it/2010/04/gr ... zione.html )

Dunque, senno puoi risolvere il disco di Titano, come puoi pensare di risolvere la sbriciolino di anello A che sta fra la Encke e il cielo?
L'affermazione sopra non è affatto senza fondamento. Anzi, l'affermazione ha un solido fondamento nella diffrazione. Geo dotto /(ma non si capisce come ti ostini a non volerlo considerare) che la Encke sarebbe visibile se fosse isolata, ma l'insieme della Encke e del fondo cielo a soli 0.5" dà origine a una figura di diffrazione in cui la Encke non è più visibile.
Ostinarsi a non riconoscere questo è come ostinarsi a dire che la terra è piatta.
kappotto ha scritto:
Hai provato a stimare le intensità dell'anello A? Era più luminoso all'interno o all'esterno?
Era leggermente più luminoso sul bordo interno e uniformemente degradante verso l'esterno (sul minimo di Encke ci sarebbe altro da dire, appena ho tempo).
dedo ha scritto:
@Xeno:
Mauro per cuiosità, dal momento che conil tuo diametro non soffri carenza di luce, hai mai provato un filtro interferenziale classico al posto del rosso per mitigare il seeing sui pianeti?
Ho provato un filtro UHC lumiucon ma questo filtro ha due bande passanti: intorno a OIII/Hbeta e intorno a Halfa e non è stato di grande aiuto.
Non ho provato un OIII e un Hbeta che pure ho per il semplice motivo che la lunghezza d'onda passante è verso il verde-blu. Il seeing, per contro, migliora verso il riso (tanto è vero che la risoluzione delle immagini riprese nel rosso di solito supera abbondantemente quella nel verde e nel blu).
A 500x avendo ancora una pupilla di oltre un millimetro ho potuto usare il rosso (Wratten 25 credo, posso controllare) e avevo ancora abbastanza luce. L'anello esterno era sensibilmente più stabile.
Il seeing, secondo meteoblue in quell momento era 1.8". Tieni conto che ho osservato anche in luoghi e condizioni con seeing da 0.5" (tengo spesso d'occhio alcuni siti osservativi in quota e ho visto anche seeing da 0,3"). Di solito però non si osservano pianeti nei siti dedicati al deep sky, se non rapidamente a fine serata. Però ho certamente la possibilità di fare una prova, prima o poi, con seeing intorno a 0.5".
A questo ingrandimento l'anello esterno a me è parso del tutto simile al disegno di Keeler e comunque senza un minimo di luce in mezzo, più o meno in accordo con il profilo fotometrico.
mario de caro ha scritto:
A non mostrava che una sostanziale uniformita' leggermente degradante dall' interno verso l' esterno e in quegli istanti ho avuto la percezione di una sottilissima riga nera proprio a ridosso del bordo esterno...sembrava impossibile ma nello stesso istante ho percepito un dettaglio del tutto simile anche all' interno dell' anello B ,sul confine con il piu' interno ed evanescente anello C....cosa ho pensato?:
E che cosa sarebbe la divisione sull'anello B?
franciskhan ha scritto:
Se si può, da questa prova empirica, tirate voi le conclusioni.
Il potere risolutivo di che?
In tutta questa prova manca un elemento fondamentale: un sistema ottico che abbia una figura di diffrazione larga tre volte la distanza del filo dal quadrato.
Metti con il Tec 140 a 412 metri di distanza e vediamo cosa vedi. Oppure diaframma il Tec a 14 mm e mettiti a 41.2 metri di distanza (o a 7mm e 20.6 metri di distanza).
skyni ha scritto:
Affermo che “qualcosa” devo aver osservato, oltre alla Cassini, e sinceramente per qualche istante in un momento di ulteriore stabilità termica dell’ottica e della ridotta turbolenza atmosferica è apparsa la presenza di un’ arco nero sull’anello A. Che sia stato il minimo di Encke, la fantomatica divisione di Encke(gap) o solamente un illusione data dalla figura di diffrazione, questo non lo so!
Che "qualcosa" tu abbia
percepito (e sottolineo il sostantivo percezione) non lo metto in dubbio. che questo sia le divisione di Encke non è convincente. Una serie di spiegazioni le ho date e a breve darò anche una interpretazione di che cosa è possibile che sia "percepito".
Per il momento segnalo che su Cloudy Nights esiste una discussione analoga.
http://www.cloudynights.com/topic/4913-seeing-encke/ (interessante notare come osservatori molto esperti mettono in dubbio i disegni storici così come ho fatto io).
Kater, per esempio ha percepito tre divisioni. Come possiamo dire che ha visto (e sottolineo la differenza fra percepire e vedere la Encke? e le altre due cosa erano. Pochi posto sopra abbiamo mario de caro che ha "visto" la divisione di Encke ma ha "visto" anche una analoga divisione nell'anello B.
O mettiamo in dubbio la diffrazione, o, più ragionevolmente cerchiamo una spiegazione diversa a queste percezioni.
Per sul momento, però, vorrei introdurre un parallelo nell'immagine planetario.
http://www.astro-imaging.de/astro/ghost_of_encke.htmlCome potete facilmente vedere, molte delle immagini che si dice ritraggano la Encke in realtà non ritraggono la vera Encke.
C'è un esempio di minimo di Encke, e un esempio in cui si vedono diversi minimi (come quello che ha disegnato Krater).
C'è poi una spiegazione di come, un anello uniforme possa dare origini a un minimo semplicemente come conseguenza di una "unsharp mask".
Uno dirà: eh già ma le UYM sono processi digitali... mica esistono nella visione umana... e invece no! esistono: sono il primo passo di elaborazione del segnale visivo nella retina.
Ma tornerò su questo.