moebius ha scritto:
Tempo fa, per mia cultura, dato che sono rifrattorista e non dobsoniano, m sono rivolto con un post ad alcuni possessori di Dob, per conoscere il funzionamento di questi strumenti. Tra le altre cose ho chiesto se ci fosse il rischio che qualche corpo estraneo potesse entrare tra il roker box e il ground board. Mi è stato risposto :" Ma che ci devi fare con questo Dob, il Camel trophy ?"
Ora vengo a sapere che questo rischio, da me solamente paventato, è effettivamente reale ed anche facile a verificarsi.
Speriamo che l'inconveniente lamentato dal nostro amico sia effettivamente dovuto ad una causa del genere, facilmente risolvibile, piuttosto che ad un cattivo funzionamento dei motori o ad un guasto meccanico.
Bada che la mia è una risposta da "vecchio a giovane", quindi non aggressiva nè sminuente alcunchè.
Ma desidererei che tu prendessi fiducia, e provassi personalmente presso tuoi amici, che la gestione di un telescopio Dobson non nasconde "rischi" di alcun genere.
Un richio infatti è per definizione una potenzialità incerta che un'azione porti a una perdita o ad un evento indesiderabile.
Un telescopio Dobson per sua natura non porta nè a perdite (...semmai al contrario) nè a eventi indesiderabili, vista la sua disarmante semplicità costruttiva, le sue prestazioni, e la sua eloquente diffusiuone.
E quindi ci sta benissimo anche che qualche corpo estraneo possa pure intrufolarsi fra le sue
tre parti costruttive; ma la risoluzione di un tale problema preraltro assai improbabile, è di una banalità estrema per chiunque; E altrettanto chiunque invece potrebbe imparare a gestire i "problemi di acclimatazione" cui vanno incontro le grandi aperture, le quali non forniscono certo le immagini assai limitate che può fornire un obiettivo inferiore a 200mm di diametro, anche se costosissimo apo.
Nella vita, ogni essere umano si evolve secondo le conoscenze acquisite, che a loro volta, nelle menti curiose delle persone normali, generano desiderio di ulteriori conoscenze.
Non è quindi assolutamente un disonore essere un appassionato riffrattorista, poichè il primo telescopio in genere è proprio un modesto rifrattore. Ma la paura o il timore reverenziale di affrontare nuove conoscenze che permettano di gestire/manomettere/utilizzare/ e finanche costruire da sè nuovi strumenti come i Newton Dobson enormemente più performanti, non deve rappresentare un limite; E va valicata...Altrimenti se così fosse stato per l'astromia, saremmo rimasti alle conoscenze del cosmo fornite dal pregevolissimo 40" del Yerkes Observatory, e a quelle di tutti i rifrattori attorno al metro suoi coetanei messi in disparte dal 1935 in poi dal 5 metri Hale del Palomar; Mentre l'astronomia di oggi parla di aperture di 30 e più metri.
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