1° Forum di Astronomia Amatoriale Italiano

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MessaggioInviato: martedì 21 giugno 2016, 9:42 
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Iscritto il: martedì 28 novembre 2006, 9:31
Messaggi: 4096
Tipo di Astrofilo: Visualista
tuvok ha scritto:
la cosa incredibile è che, dopo ormai tantissimi anni di osservazione, saturno riesce ancora a tenermi incollato all'oculare (al contrario di quasi tutti gli altri oggetti a cui non riesco più a dedicare più di una occhiata veloce).

Io invece ho messo in giardino il mio binocolone. Osservare a 32x la luna piena che galleggia nel cielo, le raggiere che partono dai grandi crateri e gli uccelli notturni che prima o poi passano davanti al disco, rimane per me una delle visioni più ipnotiche.

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Stefano
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MessaggioInviato: martedì 21 giugno 2016, 9:45 
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Iscritto il: martedì 3 gennaio 2012, 5:56
Messaggi: 721
Località: Roma
Tipo di Astrofilo: Visualista
Non credo per quanto buono che il 160mm usato all'epoca possa competere con un moderno tripletto apocromatico in alta risoluzione. Il fatto che fosse a 41° gradi sull'orizzonte all'epoca non significa dunque che oggi quel particolare non sia osservabile in condizioni di poco sfavorevoli. Di certo mi pare ampiamente dimostrato che tale osservazione sia perfettamente possibile.
La mia osservazione ha avuto luogo in monoculare a 280x ed è stata l'unica volta che ho potuto osservare la Encke in 4-5 anni che uso questo rifrattore.
Sicuramente sarà stato un insieme di condizioni favorevoli che chissà quando si ripresenteranno, il ricordo tuttavia è indelebile: vedere le due divisioni sugli anelli è stato impareggiabile.

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Rifrattore TEC140 APO su T-REX e treppiede Zeiss / EQ6-R
Zeiss Silvarem 6x30, Konus Japan 10x42, Fujinon 16x70
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ES 18mm 82°, Baader GO 5mm, Ortho UO 4mm, Ethos SX 4,7mm 110°, Swarovski zoom 7.7-23.1mm, Vixen LVW 3,5, Meade #140 barlow lens


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MessaggioInviato: martedì 21 giugno 2016, 9:50 
Ripeto che non è solo l'altezza che conta, ma sopratutto la distanza e l'inclinazione, basta fare un confronto con le foto degli anni scorsi.


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MessaggioInviato: martedì 21 giugno 2016, 10:03 
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Iscritto il: venerdì 26 settembre 2008, 9:11
Messaggi: 1405
Località: Veneto
A proposito della visibilità della Encke....

intanto un po' di storia non guasta:
http://ejamison.net/encke.html

comunque io resto molto ma molto scettico e i motivi sono molto semplici se la si confronta con la visibilità della Cassini

1) le dimensioni delle due divisioni: i dati ufficiali dicono che la Encke è 14 volte più piccola della Cassini; però qualcuno misurando i pixel delle immagini dell'HST ha trovato che il rapporto è circa 1/8 . Vabbè approssimiamo a 1/10 anche perchè non cambia nulla nel discorso che farò fra poco . Quindi assumiamo che la Encke sia 10 volte più piccola della Cassini (0,05" contro circa 0,5")

2) E' piuttosto accettato il fatto che il diametro minimo per percepire la Cassini sia circa di 50mm (ovviamente con anelli ben aperti, seeing ottimo etc.)

3) quindi se il diametro minimo per vedere la Cassini è 50mm allora per vedere la Encke (che è 10 volte più piccola ) ci vuole un diametro almeno 10 volte più grande ossia 500mm. Occhio che questa sarebbe una condizione necessaria ma non sufficiente!

4) rovesciando il ragionamento vien fuori che se fosse effettivamente possibile percepire la Encke in un 150mm allora significherebbe che la Cassini sarebbe visibile in uno strumento 10 volte più piccolo ossia in un 15mm!!!!! (e non i 50mm universalmente accettati). Vi pare possibile ? Qua è molto facile fare delle prove diaframmando e rendersi conto che è impossibile !

5) ma c'è un ulteriore fatto che bisognerebbe considerare e che complica ulteriormente le possibilità di percepire la Encke in piccoli strumenti. Il confronto tra Cassini e Encke fatto sopra non è proprio valido o meglio bisognerebbe tener conto che mentre la Cassini cade nel mezzo di due aree chiare (anello A e anello B), la Encke cade vicinissima al bordo dell'anello A confinante con il fondo cielo e questo rende la Encke ancora più difficile!! Ricordo che la distanza della Encke dal bordo è di soli 0,5" e quindi c'è chi dice che come minimo bisognerebbe avere uno strumento che risolva con facilità questo gap bianco tra la Encke e il fondo cielo nero ....

6) ma se anche tutte le argomentazioni sopra fossero false bisognerebbe allora fare una semplicissima considerazione: se la Encke fosse visibile al limite in 15cm allora dovrebbe essere un dettaglio relativamente facile in aperture superiori (compresi anche rifrattori ovviamente) ma questo non mi pare accada...

7) in nessuna immagine ripresa con strumenti da 15cm (anche rifrattori) appare con certezza la Encke: e qui si parla di immagini che sono la somma di migliaia di frame + elaborazione!

8) ci sono moltissimi report negativi di osservazioni fatte in condizioni ideali: Saturno bello alto, anelli ben aperti, seeing ottimo. Come ad es questa fatta con un apo tmb 8" f/9:

Nov. 9, 2002.
"Cloudy, but we headed out to the observatory anyway. Lucky that we did! Just as we got there the sky began to clear. The seeing was superb, 8-9/10! While Jupiter looked very nice in the AP 180 F/9 EDT, the view through the TMB 8” F/9 was astonishing! The GRS was just rotating into view. We had a superb view as it transited. Darker area in GRS easily seen. White “storms”. Bluish festoon and reddish “barge” noted. I have observed Jupiter many years and I just sat back and enjoyed. As we took turns viewing Jupiter then Saturn we both knew we had a special night. My friend started out viewing Saturn. He took a long time at the eyepiece. At one point he made mention of Titan’s orange disk. While there was no need for it, Saturn’s image at 586X was steady! The globe had a magnificent yellowish, perhaps slightly greenish hue with orange equatorial band. Darkening of Polar region noted. Cassini’s Division was black and broad. Enke’s minimum clearly seen. No spokes and no Enke’s division, but quite a magnificent image. Heavy dewing with water dripping off both scopes “
On page 202 of the revised ed. of The Backyard Astronomers Guide there is an image of Saturn with a C14 by Ed Grafton. The colors are exactly how Saturn appeared; only the colors seemed to glow. If you want to know what Saturn looks like in my 8” TMB just look at that image from a couple feet away. What a Great night of observing!


oppure questa:

" Sono il fortunato possessore di un Astro-Physics 155 mm f/7 acquistato 6 anni fa (di quelli con tripletto ancora rifinito a mano, per intenderci), che non cambierei con un riflettore neppure di diametro doppio. La sera del 3 Aprile scorso è stata eccezionale, almeno per le mie parti (abito a 15 Km da Bergamo, ed il seeing è quasi sempre tutt'altro che buono): a mio avviso è stata la miglior nottata da un anno a questa parte. Ho prima messo fuori il Tele vue da 80 mm apo, giusto per vedere se ci avessi visto giusto. Dato che la compagna di Rigel era visibilissima e c'erano dei bei anelli di diffrazione interi anche per 1-2 secondi, ho deciso di montare il 155. Dopo un ora di acclimatamento mi sono messo comodo e mi son detto: stasera o mai più. In effetti le stesse doppie, anche forzando gli ingrandimenti, rimanevano delle palline perfettamente rotonde; giusto per dirne una, in ADS 7390 nel Leone (sep. 0,6") a 540x (si, cinquecentoquaranta, chi ha un Astro-Phisics sa ben che non sono frottole), si vedevano due bei pallini di diversa luminosità sovrapposti. Ho quindi puntato Saturno, che a 246x era una scultura di marmo, con l'anello C ben visibile. La Cassini era un nastro d'asfalto nero ed il globo presentava varie tenui bande. Ho messo la Powermate da 5x ed un ortoscopico Zeiss da 10mm (542 x) ed ho cominciato a scrutare con cicli di 10 minuti, le due anse dell'anello A, per vedere se, finalmente, l'agognata divisione si intravvedesse. Macchè, niente da fare. Si scorgeva il "minimo" di Encke, ma della divisione, nulla. Ho forzato ancora a 775x, approfittando della stabilità dell'immagine, mettendo un oculare Pentax da 7mm: il globo era un pallone, ancora ben inciso, un po' più scuro, ma della divisione, nonostante tutti i miei sforzi, nulla, pur avendo il vantaggio di saper esattamente dove guardare. Conclusione: a mio avviso la divisione di Encke è fuori dalla portata di un 155mm, sia pur superlativo e sia pur osservando in una nottata praticamente perfetta. considerati questi due fattori messi insieme, ritengo che neppure col classico riflettore da 200mm l'impresa sia possibile, necessitando almeno di 230/250mm. C'è qualcuno che l'ha scorta "sicuramente " con tali aperture ? "

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MessaggioInviato: martedì 21 giugno 2016, 10:25 
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Ciao Dob, il passaggio storico che hai linkato parla del minimo di Encke, anche detto keeler gap EDIT: avevo letto solo il primo passaggio, ora leggo tutto...

Posto che condivido tutta la tua trattazione teorica, che non fa una piega, rimane il fatto che lo scopritore della divisione di Encke è stato nel 1850 Dawes con un rifrattore da 160mm, osservazione confermata in maniera indipendente da Lassell con un riflettore da 600mm.
A questo punto, o si confuta la scoperta, ma forse è compito degli storici della scienza, non certo di un forum hobbistico, oppure la si accetta e la Encke è visibile in un rifrattore da 160mm.

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MessaggioInviato: martedì 21 giugno 2016, 10:26 
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Dob se parlassimo di risoluzione tout cour sarei d'accordo con il tuo concetto, ma qua non si parla di "Risolvere" la cassini o la encke, ma di vedere il suo inviluppo (visto che si parla di una linea e non di un punto) di diffrazione, e da quel poco che ho potuto capire tra prove sui tralicci, tra la mia esperienza osservativa su saturno e tra la teoria illustrata dal console e da xeno, che la cosa non è lineare, o perlomeno non è lineare se si tiene conto di tutte le variabili osservative, prima fra tutte l'acuità visiva dell'osservatore.

Ad esempio come riportato dal kapp, dawes ha osservato la encke con un 160 mm ma a quanto pare il nostro aveva una vista invidiabile, a giudicare da quello che si legge in rete sui vari testi, doveva avere circa 16/17 decimi, ovvero lui discerne a 16/17 metri quello che una persona normale riesce a discernere a 10 metri, un'altra variabile potrebbe essere effettivamente la diversa qualità ottica, come dice dedo, in un secolo e mezzo, le cose sono oggettivamente migliorate, ulteriore variabile è secondo me la trasparenza mendia dei cieli, anche in condizioni ideali di seeing (che a me non mancano) ho avuto problemi a discernere particolari a medio e basso contrasto proprio per via della non perfetta trasparenza (non parlo di foschia e/o velature, ma proprio dell'onnipresente pulviscolo milanese, che poi sia PM10 od altro non so).

Insomma secondo me, ce ne abbastanza per porre quantomeno una formula dubitativa in merito a cio.

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MessaggioInviato: martedì 21 giugno 2016, 10:30 
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dob ha scritto:
quindi se il diametro minimo per vedere la Cassini è 50mm allora per vedere la Encke (che è 10 volte più piccola ) ci vuole un diametro almeno 10 volte più grande ossia 500mm.

Chiedo scusa, ma se superficie di raccolta luce di un obiettivo da 50mm è 1.962,5 mmq (raggioxraggio x 3,14); quella di un 500mm è 196.250mmq. cioè 100 volte tanto.
Per aumentare di dieci volte basta un obiettivo di 160mm, che mi da una superficie di 20.096 mmq.

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MessaggioInviato: martedì 21 giugno 2016, 10:33 
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A proposito di trasparenza, nella notte tra sabato 11 e domenica 12 giugno, data a cui risale la mia osservazione, all'incirca alle 01.00 am dal parco di Veio vicino Roma, si era reduci da una buona perturbazione che aveva lasciato l'atmosfera estremamente limpida.

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MessaggioInviato: martedì 21 giugno 2016, 10:57 
kappotto ha scritto:
Posto che condivido tutta la tua trattazione teorica, che non fa una piega, rimane il fatto che lo scopritore della divisione di Encke è stato nel 1850 Dawes con un rifrattore da 160mm, osservazione confermata in maniera indipendente da Lassell con un riflettore da 600mm.
A questo punto, o si confuta la scoperta, ma forse è compito degli storici della scienza, non certo di un forum hobbistico, oppure la si accetta e la Encke è visibile in un rifrattore da 160mm.

Non è necessario confutare nulla, basta considerare se le condizioni erano le stesse di oggi. Ma vedo che nonostante io le abbia richiamate più volte continuate a sorvolare sulle vere condizioni dirimenti: la distanza del pianeta, e quindi il suo diametro apparente, e sopratutto, essenziale, l'inclinazione degli anelli. Siamo sicuri che fossero le stesse di oggi?
Provate a fare una simulazione con Stellarium..


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MessaggioInviato: martedì 21 giugno 2016, 11:04 
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cappotto ha scritto:
Posto che condivido tutta la tua trattazione teorica, che non fa una piega, rimane il fatto che lo scopritore della divisione di Encke è stato nel 1850 Dawes con un rifrattore da 160mm, osservazione confermata in maniera indipendente da Lassell con un riflettore da 600mm.
A questo punto, o si confuta la scoperta, ma forse è compito degli storici della scienza, non certo di un forum hobbistico, oppure la si accetta e la Encke è visibile in un rifrattore da 160mm.


Però se teniamo conto che vicino al bordo di un'area uniformemente chiara il nostro cervello tende a percepire una zona più chiara sul bordo... allora potrebbe essere che Dawes ha visto un artefatto di contrasto..ma per pura fortuna c'era anche la Encke che non ha veramente visto.


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