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Autore Messaggio
MessaggioInviato: domenica 19 giugno 2016, 12:39 
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Iscritto il: giovedì 14 gennaio 2016, 0:08
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mario de caro ha scritto:
@Renato C
Sono felice di constatare che finalmente si sia ritrovato un certo equilibrio,soprattutto per merito di Kappotto che non perde occasione per ricordarci quanto sia di gran lunga più stimolante osservare le meraviglie del nostro cielo che disquisire sterilmente di questo o quello ..... :clap:
La foto che hai postato è esattamente ciò che vedo ogni sera agli oculari della mia torretta,ma con delle differenze:ci vedo un sottilissimo capello baluginante nel mezzo dell anello A,un polverio tipo nebbiolina all interno delle anse subito attaccato all anello B Edi color rosso porpora e il globo è di colore più intenso sempre rispetto alla foto.Tutt'intorno ci vedo minimo 6/7 puntini che credo siano i satelliti...una sera li ho contati 9,se non mi credi preparati a ricevere una solenne lezione perché ti farò un disegno indicando l'ora e la posizione di ciascuno di essi....poi ti offriro 'da bere :mrgreen:
Per quanto riguarda Sirio B, se intendete quella minuscola stellina a circa 10/15 " .....la vedo facile pure quella....
Spero che non confondiate i toni amichevoli e del tutto cordiali con la sostanza di ciò che affermo.
Cordialmente

Mario


Una domanda...(anche a Dedo). Potreste descrivere invece come vedete l'anello B?
Grazie

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MessaggioInviato: domenica 19 giugno 2016, 12:48 
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Località: Roma
Tipo di Astrofilo: Visualista
Mai visto nulla di particolare sull'anello b a dire la verità. Personalmente, tranne in serate di seeing eccezionale ho difficoltà anche nel vedere bene i colori. Qualcosa ovviamente vedo ma abbastanza tenue. Ricordo invece che i colori erano più vividi quando provai il tubo di mario.

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MessaggioInviato: domenica 19 giugno 2016, 13:18 
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Iscritto il: giovedì 10 novembre 2011, 9:25
Messaggi: 1138
Località: viterbo
Tipo di Astrofilo: Visualista
Spero che tutto rimanga nei confini di una cordiale chiacchierata tra amici e che nessuno si senta offeso....a volte l'entusiasmo del dilettante prende il sopravvento :D
Ho rivisto bene la foto di Saturno e ammetto che quel dettaglio sulle bande ,soprattutto al polo,non lo vedo.
La vera differenza non la fa il potere risolutivo teorico (ovviamente senza andare sotto un certo valore)ma la capacità dell'ottica di esprimersi con estrema frequenza al massimo delle sue prestazioni,spesso fregandosene letteralmente del seeing....proprio in questo dettaglio tecnico ravvedo il vero tallone d'Achille dello schema SC. ..non è un caso che molti utenti del forum che usano da anni questo tipo di ottica (sc) affermino di toccare il limite teorico del proprio strumento in rarissimi casi .
Cosa che purtroppo ho imparato sulle mie spalle durante i primi anni di utilizzo del C9.
:wave:

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MessaggioInviato: domenica 19 giugno 2016, 13:23 
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Iscritto il: mercoledì 15 ottobre 2008, 17:01
Messaggi: 20265
Località: Firenze
Tipo di Astrofilo: Visualista e Fotografo
Copio ed incollo dal mio logbook una osservazione di Saturno fatta il 3/06/2015 col rifrattore acromatico Petzval Vixen NA 120S di 800mm di focale.
...Parto con l'8mm (100x) e salgo con gli ingrandimenti, prima metto il 5mm (160x) e visto che l'immagine è perfetta monto l'Orion Stratus 3,5mm (228x). L'immagine è bellissima, priva di qualsiasi cromatismo e nettissima. La Cassini si vede girare attorno al pianeta come una sottile linea perfettamente nitida. Si vede la banda equatoriale a nord di colore grigio. Si nota una zona scura netta tra l'anello più interno ed il pianeta che rimane dietro. A questo punto per fare una prova monto l'oculare Vixen LV 2,5mm. Questo oculare è fenomenale, nonostante la cortissima focale ha una nitidezza incredibile, lo comprai usato e fu un acquisto indovinatissimo. Gli ingrandimenti sono addirittura 320, quindi al di sopra del limite teorico di questo strumento, ma la prova non costa nulla. Altrochè, la visione è fenomenale! Non si perde quasi nulla in nitidezza ed appaiono altri dettagli. Non voglio dire che si veda la divisione di Enke, ma il minimo di Enke si intuisce. Poi emergono altri particolari sull'anello più interno. Intanto la Cassini si vede benissimo anche nella porzione davanti al pianeta. Poi si vede benissimo la parte interna dell'anello B che ha una banda più scura all'interno. Si intuisce anche la presenza dell'anello C, scuro, infatti gli anelli nella parte anteriore non si confondono col pianeta ma hanno un bordo nero netto che taglia ed oscura la parte a sud del pianeta. Di dettagli planetari Saturno ne mostra pochi, si vede sempre la banda più scura nella zona equatoriale a nord ma non molto altro. Si vedono i satelliti Titano, in alto e Thetis appena visibile a sinistra, ma non molto altro a causa della luce diffusa della Luna che è presente.

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MessaggioInviato: domenica 19 giugno 2016, 13:37 
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Iscritto il: giovedì 10 novembre 2011, 9:25
Messaggi: 1138
Località: viterbo
Tipo di Astrofilo: Visualista
A memoria ricordo che sull'anello B vedo una zona più chiara,più bianca rispetto all'altra che appare traslucida o semitrasparente ma non al livello dell'anello A che mi appare ancora più traslucido. ...dovrei provare a disegnarlo
La cosa che ricordo dall ultima osservazione è quel fantastico polverio color porpora subito all interno dell anello B ,sulle anse ovviamente :wave:

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MessaggioInviato: domenica 19 giugno 2016, 16:16 
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Iscritto il: lunedì 19 gennaio 2009, 21:32
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mario de caro ha scritto:
Per quanto riguarda la pupilla d'uscita affaticante, dovresti dire il motivo dell'affaticamento e come mai il tuo strumento dia questi problemi.
La sessione osservativa inizia al tramonto con torretta binoculare e nagler zoom 2/4 settato a 4 mm e 300 ingrandimenti.
L' impressione è di una immagine planetaria ,Giove su tutti,quasi accecante!


Che tu possa avere questa "impressione" è possibile. La realtà delle cose però è oggettivamente diversa.

La magnitudine superficiale di Giove è circa ~5.4 mag/secondo d'arco quadrato. Questa sarebbe la brillanza superficiale se potessi osservare il pianeta con le pupille non ostruite. A 300x con 150 mm di apertura la pupilla di uscita è 0.5 mm. Quindi la brillanza apparente è ridotta di un fattore (0.5/7)^2 = 196. Poi c'è un altro fattore 2 perché la luce si divide nel visore binoculare in due. In totale la brillanza superficiale di Giove è dunque 400 volte inferiore a quella che avresti se potessi osservalo come se tu fossi per esempio in orbita attorno al pianeta. Vale a dire che la brillanza superficiale di Giove al tuo oculare è 5.5 magnitudini meno (400 volte) di quella di partenza, che fa 11.1 magnitudini per secondo d'arco quadrato. Togli qualche cosa per l'estinzione atmosferica e per l'assorbimento del treno ottico e ti trovi a osservare un oggetto con brillanza superficiale intorno a 12.

Che significa 12? Beh, un po' di fisiologia dell'occhio e della visione: https://www.ecse.rpi.edu/~schubert/Ligh ... hapter.pdf

L'occhio vede i colori con i coni. Per vederli bene bisogna essere nelle condizioni fotopiche, cioè la superficie osservata deve avere una brillanza di almeno 5 cd/m^2, cioè circa 11 magnitudini per secondo d'arco quadrato.
In altre parole nelle condizioni osservative suddette (a 12) l'immagine di Giove è una magnitudine in meno di quanto necessario per essere in condizioni pienamente fotopiche. Ovvero sei in condizioni mesopiche.
In queste condizioni sia la percezione dei colori sia la sensibilità al contrasto cominciano ad essere ridotte.

Nella prima riga di questo schema la qualità di percezione dei colori in condizioni pienamente fotopiche. La seconda riga è circa la condizione in cui si opera su Giove nelle condizioni di pupilla di uscita di 0.5 mm.
Immagine

In quando alla possibilità di distinguere i dettagli, anche questa è compromessa in condizioni mesopiche.

Nella figura sotto si può apprezzare un netto calo nella capacità di percepire dettagli di contrasto ridotto già all'inizio delle condizioni mesopiche. Immagine

Non ci credi? Prova a ridurre la brillanza di uno schermo fino a 12 (usa uno SQM) e confronta la facilità di percepire i dettagli rispetto al piena luce. Un motivo per ccuii gli schermi TV vanno a 1000 cd/m^2 ci deve pure essere no?

Facciamo ora il caso di un telescopio di 600 mm di apertura a 300x. Pupilla di uscita 2 mm. In questo caso l'immagine è (7/2)^2 = 12.5 volte meno luminosa rispetto alla pupilla piena, cioè 2.5 magnitudini in meno. Cioè Giove appare brillare a 5.4+2.5=7.9. Aggiungi pure l'assorbimento atmosferico e le perdite e arrivi a 9 magnitudini per secondo d'arco, cioè 27 cd/m^2 ancora in piena condizione fotopica (anche se un po' di più non guasterebbe affatto).

N.B. un o' di matematica http://www.rocketmime.com/astronomy/Tel ... tness.html


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MessaggioInviato: domenica 19 giugno 2016, 16:24 
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Interessante spiegazione Mauro. Sarei curioso di un tuo parere sulla percezione dei colori. Può un oculare a grande campo, diciamo intorno ai 100 gradi aiutare nella percezione dei colori sui pianeti rispetto ad un oculare sui 50 gradi? Lasciando ovviamente perdere considerazioni sulla trasmissione dei due oculari e considerando gli stessi a parità di pupilla di uscita.

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MessaggioInviato: domenica 19 giugno 2016, 16:37 
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Sarei incline a dire che il campo apparente non influenza la percezione dei colori, almeno finché parliamo di campo di diverse decine di gradi.


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MessaggioInviato: domenica 19 giugno 2016, 16:45 
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Non so, parliamo di circa 65 gradi apparenti che pochi veramente non sono. Io ho avuto questa impressione, nettissima, e l'ho attribuita ad una luminosità maggiore data anche dal fondo cielo, un pò come quando molti riportano che sia più facile vedere i colori su Giove osservando con una tenuissima luce ambientale piuttosto che al buio completo, ma non ho saputo tradurla matematicamente anche perchè sembra in contrasto con la pupilla di uscita cui viene istintivo legare la luminosità dell'immagine.

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MessaggioInviato: domenica 19 giugno 2016, 16:51 
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Cita:
Quindi la brillanza apparente è ridotta di un fattore (0.5/7)^2 = 196

@xenomorfo. (7/0.5)^2=196. Dove 7 sta per pupilla pienamente dilatata. Giusto?

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Stefano
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