mario de caro ha scritto:
Per quanto riguarda la pupilla d'uscita affaticante, dovresti dire il motivo dell'affaticamento e come mai il tuo strumento dia questi problemi.
La sessione osservativa inizia al tramonto con torretta binoculare e nagler zoom 2/4 settato a 4 mm e 300 ingrandimenti.
L' impressione è di una immagine planetaria ,Giove su tutti,quasi accecante!
Che tu possa avere questa "impressione" è possibile. La realtà delle cose però è oggettivamente diversa.
La magnitudine superficiale di Giove è circa ~5.4 mag/secondo d'arco quadrato. Questa sarebbe la brillanza superficiale se potessi osservare il pianeta con le pupille non ostruite. A 300x con 150 mm di apertura la pupilla di uscita è 0.5 mm. Quindi la brillanza apparente è ridotta di un fattore (0.5/7)^2 = 196. Poi c'è un altro fattore 2 perché la luce si divide nel visore binoculare in due. In totale la brillanza superficiale di Giove è dunque 400 volte inferiore a quella che avresti se potessi osservalo come se tu fossi per esempio in orbita attorno al pianeta. Vale a dire che la brillanza superficiale di Giove al tuo oculare è 5.5 magnitudini meno (400 volte) di quella di partenza, che fa 11.1 magnitudini per secondo d'arco quadrato. Togli qualche cosa per l'estinzione atmosferica e per l'assorbimento del treno ottico e ti trovi a osservare un oggetto con brillanza superficiale intorno a 12.
Che significa 12? Beh, un po' di fisiologia dell'occhio e della visione:
https://www.ecse.rpi.edu/~schubert/Ligh ... hapter.pdfL'occhio vede i colori con i coni. Per vederli bene bisogna essere nelle condizioni fotopiche, cioè la superficie osservata deve avere una brillanza di almeno 5 cd/m^2, cioè circa 11 magnitudini per secondo d'arco quadrato.
In altre parole nelle condizioni osservative suddette (a 12) l'immagine di Giove è una magnitudine in meno di quanto necessario per essere in condizioni pienamente fotopiche. Ovvero sei in condizioni
mesopiche.
In queste condizioni sia la percezione dei colori sia la sensibilità al contrasto cominciano ad essere ridotte.
Nella prima riga di questo schema la qualità di percezione dei colori in condizioni pienamente fotopiche. La seconda riga è circa la condizione in cui si opera su Giove nelle condizioni di pupilla di uscita di 0.5 mm.

In quando alla possibilità di distinguere i dettagli, anche questa è compromessa in condizioni mesopiche.
Nella figura sotto si può apprezzare un netto calo nella capacità di percepire dettagli di contrasto ridotto già all'inizio delle condizioni mesopiche.

Non ci credi? Prova a ridurre la brillanza di uno schermo fino a 12 (usa uno SQM) e confronta la facilità di percepire i dettagli rispetto al piena luce. Un motivo per ccuii gli schermi TV vanno a 1000 cd/m^2 ci deve pure essere no?
Facciamo ora il caso di un telescopio di 600 mm di apertura a 300x. Pupilla di uscita 2 mm. In questo caso l'immagine è (7/2)^2 = 12.5 volte meno luminosa rispetto alla pupilla piena, cioè 2.5 magnitudini in meno. Cioè Giove appare brillare a 5.4+2.5=7.9. Aggiungi pure l'assorbimento atmosferico e le perdite e arrivi a 9 magnitudini per secondo d'arco, cioè 27 cd/m^2 ancora in piena condizione fotopica (anche se un po' di più non guasterebbe affatto).
N.B. un o' di matematica
http://www.rocketmime.com/astronomy/Tel ... tness.html