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Autore Messaggio
MessaggioInviato: martedì 15 marzo 2016, 17:07 
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Iscritto il: lunedì 6 luglio 2009, 19:38
Messaggi: 3766
Località: via stella Anzio
il mio c11 avrà si e no un decimo di mm di gioco, ci va preciso e non sciacqua , la lastra è un altra storia, se la tagliavo io la facevo più dritta

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e ho visto i raggi b balenare nel buio


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MessaggioInviato: martedì 15 marzo 2016, 17:25 
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Iscritto il: mercoledì 15 ottobre 2008, 17:01
Messaggi: 20265
Località: Firenze
Tipo di Astrofilo: Visualista e Fotografo
Naturalmente mi riferivo alla "possibilità" di gioco laterale, perchè la cella del secondario è bloccata sulla lastra e la lastra medesima è spessorata lateralmente, oltre ad essere stretta con l'anello frontale, quello con le scritte, quindi non si può assolutamente muovere.

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Ciò che non ha termine non ha figura alcunaLeonardo da Vinci


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MessaggioInviato: martedì 15 marzo 2016, 18:19 
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Iscritto il: martedì 3 gennaio 2012, 5:56
Messaggi: 721
Località: Roma
Tipo di Astrofilo: Visualista
Renato si riferiva al gioco tra la cella della lastra e la lamiera esterna.
In ogni caso, che esistano tubi prodotti da Synta tagliati male e con lastre o menischi non paralleli ai primari è un dato di fatto già assodato e riconosciuto anche in questa stessa sede.
Ora, spiegatemi perchè mai dovrei mettere un tecnico a ristabilire il parallelismo di una lastra su un tubo tagliato male piuttosto che intervenire sul processo di taglio? E infatti in quei casi il parallelismo non c'era.
E se non garantisco il parallelismo delle due superfici ottiche, perchè mai dovrei pagare qualcuno che si metta lì con santa pazienza e strumentazione costosa a ruotare una lastra rispetto al primario senza sortire alcun effetto dato che non sono paralleli?
E i casi di SC (come di qualsiasi altro schema ottico) con difetti zonali? In quei casi la lastra non era quella giusta? O non era stata ruotata? E perchè mai quelli no e gli altri si?
Io ho provato su due esemplari di ETX a ruotare il menisco fino a 360 gradi e non ho potuto individuare una posizione migliore.
La mia opinione personale è che le lastre non siano accordate ai primari.

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Rifrattore TEC140 APO su T-REX e treppiede Zeiss / EQ6-R
Zeiss Silvarem 6x30, Konus Japan 10x42, Fujinon 16x70
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MessaggioInviato: martedì 15 marzo 2016, 18:56 
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Iscritto il: mercoledì 15 ottobre 2008, 17:01
Messaggi: 20265
Località: Firenze
Tipo di Astrofilo: Visualista e Fotografo
Su gli S.C. il problema principale non è tanto il taglio del tubo (che alla fine è in qualche caso rimediabile), quanto l'assialità del tubo paraluce. Perchè normalmente negli S.C. Celestron e Meade il primario non è collimabile, quindi se il tubo paraluce, che è inserito nella culatta durante la fusione, non è in perfetto asse c'è poco da fare. Questo si manifesta con i tubi di maggior diametro, raramente con gli 8". Questo problema si nota quando si fa uno star test e si sfoca l'immagine: si ha il cerchio del secondario decentrato da un lato in intrafocale e decentrato dal lato opposto in extrafocale. Naturalmente non si può ovviare con la collimazione. Si può ovviare (nel senso di minimizzare) solo collimando con la stella perfettamente a fuoco centrando gli anelli di Airy. Si capisce che se si muta di alcuni centimetri la distanza di messa a fuoco si deve ricollimare. Ma siamo già O.T... se non si considera che la lastra correttrice dovrebbe essere perpendicolare e concentrica col tubo paraluce.

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MessaggioInviato: martedì 15 marzo 2016, 20:23 
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Iscritto il: domenica 2 dicembre 2012, 13:23
Messaggi: 66
Località: Bergamo
Tipo di Astrofilo: Visualista e Fotografo
Renato C ha scritto:
luigi67 ha scritto:
..................................................(omissis) ...Se i centri delle ottiche non sono sullo stesso asse,manco un miracolo può fare molto,collimandofai ballare lo specchio su di un perno,non lo sposti di lato. Se la lastra e inclinata perché il tubo e storto,e anche la cella e storta,è finita...

Vedo che non sai affrontare una discussione su basi serie, preferisco non ribattere agli insulti.
Tornando invece alle cose tecniche, è evidente che non hai le basi e parli per sentito dire..
La cella non può essere storta perché poggia su una superficie orizzontale, e in verticale fasciando il tubo nella sua circonferenza.
Se anche il tubo fosse tagliato male, la cella appoggerebbe comunque sul punto più alto del lato frontale e non potrebbe disassarsi perché appoggia comunque a misura sui fianchi del tubo nella sua circonferenza.
Allegato:
Immagine.jpg

Il secondario certo che si muove su di un punto ed è anche sferico, pertanto qualsiasi sia il disassamento iniziale la corsa delle sue tre viti di regolazione è nel 99,99% dei casi sufficiente a riportare in asse il fascio ottico.
Nel restante 0,1% in cui non la regolazione non lo permettesse, il foro sulla lastra più grande di qualche millimetro rispetto alla cella del secondario permette di traslare tutto il portasecondario in tutte le direzioni fino a riportarlo in asse.
Allegato:
schemaSC.jpg


Guarda che gli "insulti" li hai iniziati tu,e li stai perpetuando ancora.
Il mio era solo un desiderio di averti sotto tiro......
Comunque guardando il tuo disegnino e quello che scrivi,sei in completa
contraddizione,una tua sola ipotesi non suffragata da un'esperienza
del problema.
Lascia parlare chi ha visto di persona queste problematiche,e che le ha
viste risolte.
Se una persona la pensa diversamente da te,fattene una ragione.


fabio_bocci ha scritto:
Se posso dire qualcosa, senza voler entrare in polemiche di alcun genere, è che il successo degli S.C. sia dovuto in gran parte alla poca criticità dei componenti. I modelli "classici" hanno specchi sferici, quindi di facilissimo centraggio. La lastra correttrice è si di forma particolare, ma in realtà si discosta di pochissimo da una lastra piana ed ha margini di tolleranza ampi sul posizionamento, rispetto ad altri schemi ottici, ad esempio rispetto al centraggio delle lenti di un tripletto apocromatico. Indubbiamente gli schemi più avanzati hanno aggiunto ulteriori criticità, la Meade con gli ACF ha introdotto secondari iperbolici che sono più sensibili alle scollimazioni, anche se si mantiene il primario sferico, così dicasi dei Celestron HD che hanno un sistema di lenti nel paraluce che crea dei vincoli ulteriori sulla posizione del fuoco posteriore. Se si sposta da un lato di un mm la lastra correttrice di uno S.C. si ha un peggioramento delle prestazioni del telescopio ben inferiore che spostare di un mm una lente di un tripletto apocromatico!

Calcola pure il danno che da una lastra forata non in centro preciso..... :facepalm:

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Ultima modifica di Angelo Cutolo il martedì 15 marzo 2016, 20:37, modificato 1 volta in totale.
Uniti post consecutivi, per le aggiunte utilizzare il tasto giallo "MODIFICA".


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MessaggioInviato: martedì 15 marzo 2016, 20:33 
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Cita:
Perchè normalmente negli S.C. Celestron e Meade il primario non è collimabile, quindi se il tubo paraluce, che è inserito nella culatta durante la fusione, non è in perfetto asse c'è poco da fare.

Sicuro, Fabio? forse sarà così per i Meade, per i Celestron io sapevo che per quelli tradizionali il tubo paraluce è solidale allo specchio su cui scorre e si smonta con questo dalla culatta sapevo anche che eventuali giochi possono essere corretti col grasso ad alta viscosità.Non so invece se è ancora così negli HD.

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MessaggioInviato: martedì 15 marzo 2016, 20:49 
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E' lo stesso, il tubo paraluce comunque scorre su un altro tubo che è solidale con la culatta, e se questo non è in asse il risultato non cambia. Mi sembra che tra i Celestron ed i Meade non ci sia una grande differenza su questo punto. http://www.telescopedoctor.com/test/cas ... OTTICO.jpg anche per gli Edge HD. Alla fine il primario non è comunque collimabile. Anche i nuovi Meade, che hanno il primario che scorre su cuscinetti e non ha gioco, nel caso che il paraluce non fosse in asse ci sarebbe poco da fare.
Ma se vogliamo che il primario non sia collimabile è anche un bene, perchè più sono i pezzi collimabili più sono i problemi.

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MessaggioInviato: martedì 15 marzo 2016, 21:03 
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Il primario è collimabile , visto che non è solidale al tubo

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MessaggioInviato: martedì 15 marzo 2016, 21:12 
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Collimabile o meno, paraluce in asse o meno, che il tubo sia correggibile eventualmente anche a posteriori ove necessario conta poco e nulla. Se il produttore non garantisce all'origine il parallelismo delle due superfici è senz'altro antieconomico e improbabile che metta qualcuno a ruotare la lastra per accordarla al primario rispetto al quale non è parallela e dunque non può correggerne eventuali errori zonali.

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Penso che basti un banco ottico per montarlo parallelo

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