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Autore Messaggio
 Oggetto del messaggio: Re: Il diametro conta
MessaggioInviato: sabato 23 gennaio 2016, 11:24 
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Iscritto il: mercoledì 15 ottobre 2008, 17:01
Messaggi: 20265
Località: Firenze
Tipo di Astrofilo: Visualista e Fotografo
Mah, io col mio TS65Q la divisione di Cassini l'ho vista... Allora sono un Guru... :look:
I guru sovente sono quelli che pontificano e credono di poter insegnare agli altri, che qualche volta invece hanno più esperienza di loro.

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 Oggetto del messaggio: Re: Il diametro conta
MessaggioInviato: sabato 23 gennaio 2016, 11:37 
kappotto ha scritto:
Io non mi sento nè guru nè naif, peró vi assicuro che quello che vedo dopo dieci osservazioni consecutive durante un'opposizione, è molto di più di quel che vedo alla prima osservazione.

La mia era naturalmente una battuta scherzosa. Però a volte può succedere che un neofita presti più attenzione di un astrofilo ormai smaliziato, altre volte è vero quello che dice Yourochets. In ogni caso per osservare a fondo i dettagli, poiché questi dipendono dal potere risolutivo del telescopio, ci vuole diametro. E' più facile che si vedano i più piccoli dettagli in uno strumento da 300mm e che poi li si ritrovi immediatamente al primo colpo d'occhio anche in un settantino che non viceversa. E naturalmente l'evoluzione e le delicate sfumature dei cirri e degli ovali su Giove li si vede in un 300mm, ma non mi si venga a dire che li si distingue in un settantino, hai voglia di allenarti e disegnare.


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 Oggetto del messaggio: Re: Il diametro conta
MessaggioInviato: sabato 23 gennaio 2016, 11:42 
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Iscritto il: giovedì 27 agosto 2009, 22:10
Messaggi: 1227
E' un discorso diverso: non è in discussione che la risoluzione sia legata principalmente al diametro. E' in discussione la capacità di sfruttare fino in fondo il diametro che si ha a disposizione. Inoltre l'osservazione planetaria è fatta di risoluzione FORTEMENTE dipendente dal contrasto: e proprio questo rende necessario l'allenamento a percepirlo.

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 Oggetto del messaggio: Re: Il diametro conta
MessaggioInviato: sabato 23 gennaio 2016, 11:48 
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Iscritto il: martedì 28 novembre 2006, 9:31
Messaggi: 4096
Tipo di Astrofilo: Visualista
Mutatis mutandis si può anche rovesciare il discorso: siccome so che c'è la Cassini, so che la GMR transiterà quella sera alla tal ora, ecco che dico di vederla chiaramente anche nel piccolo rifrattorino. E' un po' come quando si intuisce a occhio nudo una parola lontana scritta su un cartello. La logica e la grammatica aiutano a fartela leggere, quasi si avesse 1/10 in più.
Non per nulla, per misurare la vista l'ottico non ti fa leggere parole che hanno un senso, ma lettere singole senza alcun legame tra loro.

Forse chi desidera telescopi grandi lo fa perché le cose le vuole vedere per davvero e meglio possibile e non solo intravederle, perché se ce l'ha fatta Galileo ce la devo fare anch'io...

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Stefano
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Telescopi: Dobson GSO 300 deluxe; WO Zenithstar 66SD


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 Oggetto del messaggio: Re: Il diametro conta
MessaggioInviato: sabato 23 gennaio 2016, 11:50 
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Iscritto il: venerdì 27 luglio 2007, 23:20
Messaggi: 10628
Località: Milano
Tipo di Astrofilo: Visualista
il mio dialogo ovviamente era scherzoso e non esistono regole fisse naturalmente e naturalmente ci sono neofiti molto attenti.
per quanto riguarda la mia esperienza, che è un solo caso e vale in quanto tale a livello aneddotico, ricordo che quando osservavo con maggiore assiduità vedevo di più, forse perchè aumentavano le probabilità di cogliere il momento giusto, vedevo di più e osservavo molto più a lungo.
di sicuro un tempo non notavo i satelliti galileiani come dischi, adesso sì...quando sono sufficientemente vicini.
non so cosa riuscirò a combinare alla prossima opposizione di giove nè a quella di marte - purtroppo riesco ad osservare più assiduamente in certi periodi dell'anno che in altri (marte quest'anno dovrebbe cadere in mesi già buoni) - spero di riuscire ad essere un po' più assiduo che negli ultimi due o tre anni, così farò attenzione anche all'eventuale curva di crescita della capacità osservativa.

il discorso sulla percezione però non è una mia idea, è un dato di fatto, così come è un dato di fatto che tutti i sensi si ammaestrano.
a 15 avevo un udito migliore (fisiologico) ma sentivo meno della metà di quello che sento adesso (garantito: so perfettamente cosa sono in grado di trascrivere oggi e cosa ero in grado di trascrivere 30 anni fa)

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 Oggetto del messaggio: Re: Il diametro conta
MessaggioInviato: sabato 23 gennaio 2016, 11:57 
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Iscritto il: sabato 11 febbraio 2006, 12:43
Messaggi: 16145
Località: Milano
Tipo di Astrofilo: Visualista
yourockets ha scritto:
@raf
volevo caricare un'immagine con la posizione che usavo sul newton, ma non ricordo più come si fa :matusa: amen non è essenziale.

Guida al Caricamento di Immagini :wink:

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Sui grossi newton per renderli "comodi" su EQ, se non sono già predisposti basta fare in modo che il tubo possa ruotare sul proprio asse (previo smollamento del serraggio degli anelli) per porre l'oculare nella posizione piu consona, questo si può fare aggiungendo due anelli (non vincolati alla piastra) agli estremi di quelli esistenti così da fungere da fermo (evitare lo scivolamento del tubo ad anelli principali smollati) mentre si ruota il tubo.
Il mio è già predisposto ed in qualunque posizione sia, osservo comodamente, ma con due anelli (van bene anche quelli economici della SW) si risolve facilmente la cosa. :wink:

Per chi lo vuol fare, ricordarsi che gli anelli aggiuntivi vanno messi esternamente a quelli principali (quelli collegati alla piastra).
Allegato:
Anelli newton.jpg
Anelli newton.jpg [ 405.61 KiB | Osservato 1702 volte ]


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In merito al "vedo non vedo", Renato il problema non è solamente quanta attenzione ci si mette, ma il sapere cosa e soprattutto dove osservare, per fare un semplicissimo esempio, quante volte vi è capitato che una persona non riuscisse ad osservare Venere subito dopo il tramonto (a cielo ancora molto chiaro) fin quando non gli si è indicata con precisione la sua posizione, dopo di chè l'ha vista chiaramente un tutto il suo fulgore?
Qui non è questione del se non si vede, non c'è (ovviamente quello che è sotto la soglia di percezione non si vede è basta, ovviamente a parità di acuità visiva), ma di saper cosa e dove osservare, quindi questa attenzione (che sicuramente il noifità ha quanto l'astrofilo navigato) va semplicemente direzionata ed "educata", secondo me è questa la cosiddetta l'esperienza osservativa che permette ad'una persona di percepire dettagli che ad altri sfuggono.

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Newton: Barile 400/1830 mm; Obice 200/1650 mm; Bidoncino 114/1300 mm solarizzato. •• Rifrattori: Nano apo 80/480 mm; Milo acro 76/1400 mm; 60ino acro 60/700 mm. •• Catadiottrici: C8 xlt. •• Binocoli: Docter Aspectem 40x80 ED, William Optics 22x70 ED, Vixen Ultima 8x56, Nikon Action EX 16x50, Canon 10x30 IS II, Vortex Vanquish 8x26, Ibis Horus 5x25, Pentax Papilio 6,5x21, Orion 2x54.


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 Oggetto del messaggio: Re: Il diametro conta
MessaggioInviato: sabato 23 gennaio 2016, 12:03 
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Dipende anche quale è l'approccio che abbiamo. Faccio un esempio con i satelliti di Saturno. Come sapete ne ha molti e di varia magnitudine, quindi se ne vede sempre un certo numero in funzione del seeing della trasparenza del cielo e naturalmente del diametro del telescopio usato. Prima di osservare Saturno io evito di andare a vedere sul planetario in quale posizione si trovino, per non essere influenzato e vedere qualcosa perchè so che ci deve essere. Quindi prima osservo Saturno, mi segno su un foglio di carta le posizione dei satelliti o presunti tali e poi vado a vedere quali siano.

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 Oggetto del messaggio: Re: Il diametro conta
MessaggioInviato: sabato 23 gennaio 2016, 12:19 
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Messaggi: 1227
@Stevedet e Fabio Bocci: vero, ma è un approccio poco pertinente rispetto al discorso dell' imparare a vedere e dello sfruttare fino in fondo la strumentazione. Tornando alla mia esperienza: non possiedo e non ho mai guardato in strumenti superiori al 114/1000 barlowato: quello che ho visto nel sessantino ho proprio imparato a vederlo. Non c'è bisogno di dimostrare "scientificamente" che non ho "barato", è semplicemente e pacificamente così: se ci si vuole occupare di osservazione visuale planetaria occorre imparare a sfruttare fino in fondo la strumentazione che si possiede. Ovvio che, en passant, se è grande è anche meglio purchè la si possa e sappia sfruttare SEMPRE fino al limite osservativo, in ogni occasione.

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Ultima modifica di Andrea75 il sabato 23 gennaio 2016, 12:21, modificato 1 volta in totale.

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 Oggetto del messaggio: Re: Il diametro conta
MessaggioInviato: sabato 23 gennaio 2016, 12:20 
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Iscritto il: venerdì 27 luglio 2007, 23:20
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grazie Angelo adesso ripasso :)

la possibilità di ruotare il tubo negli anelli l'ho sempre tenuta in conto, presenta però diversi aspetti negativi:
1) alla lunga può sbilanciare il tubo
2) se si usa il goto fa perdere in precisione
3) se non si ha la postazione fissa può muovere un po' la montatura e far perdere l'allineamento
4) secondo Renzo Del Rosso può portare a torsioni/deformazioni nel tubo (non sono sicuro che possa accadere e cito solo a memoria da un thread del paleozoico)

detto questo il tubo a volte lo ruotavo :) però è bene ricordare anche le controindicazioni

@ fabio
quando osservavo più assiduamente riuscivo a riconoscere i satelliti galileiani dall'albedo, oggi manco morto...
(facevo esattamente come dici tu: li osservavo facevo la mia ipotesi poi andavo a controllare)

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 Oggetto del messaggio: Re: Il diametro conta
MessaggioInviato: sabato 23 gennaio 2016, 12:28 
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... e, tra l'altro, una delle cose che rendono interessanti le osservazioni visuali dei pianeti è proprio il confronto reciproco. Osservo e produco un report, magari con disegno; annoto minuziosamente, e toh!, guarda, in mezzo a una spianata sul disco di Marte c'è la parvenza di una macchiolina bianca. Non è foschia al lembo, quella ho già imparato a vederla e a riconoscerla, so come si comporta; è un batuffolino bianco lì che occhieggia, forse me lo invento, però... occhieggia. Chiedo: altri lo hanno visto? A che ora, in che posizione sul pianeta?... Ah, sì?... Ah, ecco, è una nube orografica su Elysium! Ma pensa che si vede anche nel 114... Qui trovate tutta la vicenda detta un po' meglio: è un altra discussione che, sebbene piuttosto lunga, è molto istruttiva riguardo l'osservazione visuale planetaria...

OT: ... mannaggia, nella fretta di scrivere poi faccio una enormità di errori di battitura da correggere... BAH...

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