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Autore Messaggio
MessaggioInviato: giovedì 7 gennaio 2016, 18:33 
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davidem27 ha scritto:
mi piacerebbe approfondire l'osservazione delle stelle doppie.

benvenuto nel club :)

davidem27 ha scritto:
Voi come fate?

quando avevo il Synscan muovevo il telescopio fino a far comparire sul display le coordinate della stella mentre col Nexstar inserivo direttamente le coordinate. Però non mi piaceva lavorare con freddi elenchi di numeri e inoltre se è facile filtrare le stelle doppie in base alla magnitudine o alla separazione è più difficile filtrarle in base alla zona di cielo che è effettivamente visibile da casa in un dato momento (è il tuo caso ma anche il mio) e anche selezionare la costellazione non è sempre pratico perché spesso una parte non è comunque visibile o è in una posizione scomoda o disturbata da luci.

Adesso il problema me l'ha risolto lo StarbookTen (o può risolverlo un qualunque planetario per PC che controlli anche il telescopio) però rimango affezionato agli atlanti cartacei, che uso ancora quando osservo in montagna con la GPD2. Il Cambridge Double Star Atlas, ad esempio, riporta direttamente sulle mappe stellari le stelle doppie con la loro designazione (Struve, Burnham, Aitken, Couteau ecc.) e anche senza usare il goto è comunque molto divertente "farsele" una per una con lo star hopping :)

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MessaggioInviato: giovedì 7 gennaio 2016, 19:59 
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Raf584 ha scritto:
benvenuto nel club

Grazie :D

Raf584 ha scritto:
quando avevo il Synscan muovevo il telescopio fino a far comparire sul display le coordinate della stella mentre col Nexstar inserivo direttamente le coordinate

E' un'idea. Forse rallenta l'osservazione, ma è un'idea economica :D

Raf584 ha scritto:
(o può risolverlo un qualunque planetario per PC che controlli anche il telescopio)

Sto studiando anche quest'evenienza. Ma mi sale la febbre a pensare di attaccare ancora un PC al telescopio e sperare che Winzozz non sia in vena di schermate blu...

Raf584 ha scritto:
Il Cambridge Double Star Atlas, ad esempio, riporta direttamente sulle mappe stellari le stelle doppie con la loro designazione (Struve, Burnham, Aitken, Couteau ecc.) e anche senza usare il goto è comunque molto divertente "farsele" una per una con lo star hopping

Effettivamente da un cielo di magnitudine limite 4 non è il massimo "starhoppare"...

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MessaggioInviato: giovedì 7 gennaio 2016, 20:39 
Io faccio sempre uso della lista di doppie già preimpostata sul Nexstar che mostra le stelle doppie visibili in quel momento in quel determinato luogo, che nel menu "Double Star" ne raccoglie già un discreto numero, basta scegliere il nome e premere Enter. Un altro buon numero è già preimpostato nel menu "Variable Star". In più c'è lo sterminato catalogo SAO, anch'esso preimpostato. Se poi non basta faccio anch'io buon uso del catalogo Stelledoppie, che segnala anche quali stelle sono separabili in base allo strumento posseduto. Basta immettere le coordinate. E poi ci sono gli atlanti stellari.


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MessaggioInviato: giovedì 7 gennaio 2016, 22:58 
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Vedi se questo ti può tornare utile... ;)
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MessaggioInviato: venerdì 8 gennaio 2016, 13:21 
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Per la stima della magnitudine delle variabili si usava, anni fa, il metodo di Argelander. Estremamente facile da praticare, era però significativamente preciso ... è stato dimenticato?

Beppe

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MessaggioInviato: venerdì 8 gennaio 2016, 13:47 
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Mi sfugge il collegamento tra le stelle variabili è quelle doppie, in questo topic :mrgreen:

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MessaggioInviato: venerdì 8 gennaio 2016, 15:45 
davidem27 ha scritto:
Mi sfugge il collegamento tra le stelle variabili è quelle doppie, in questo topic :mrgreen:

Spesso si tende a separare le due classi, doppie e variabili, mentre in realtà quasi tutte le stelle variabili sono anche doppie o multiple, mentre poche di quelle comunemente classificate come "doppie" sono anche variabili. Un esempio tra le tante sono Mira (Omicron Ceti) o Delta Cepheis. E' quindi possibile che nei cataloghi delle stelle doppie non siano comprese moltissime stelle doppie o multiple variabili.


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MessaggioInviato: venerdì 8 gennaio 2016, 18:48 
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davidem27 ha scritto:
Mi sfugge il collegamento tra le stelle variabili è quelle doppie, in questo topic :mrgreen:

da un punto di vista osservativo - a livello di astronomia non professionale - sono oggetti diversi: le binarie a eclisse o le novae ricorrenti, ad esempio, rientrano nel territorio del variabilista, non di chi studia le stelle doppie.

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MessaggioInviato: venerdì 8 gennaio 2016, 20:59 
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benzomobile ha scritto:
Per la stima della magnitudine delle variabili si usava, anni fa, il metodo di Argelander. Estremamente facile da praticare, era però significativamente preciso ... è stato dimenticato?

Beppe


E' stata una distrazione :cloud: :surprise:

Beppe

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MessaggioInviato: giovedì 11 febbraio 2016, 1:06 
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Io molto profanamente, quelle poche volte che mi dedico alle doppie. A casa mi preparo un piano osservativo per costellazione con l'ausilio della mappa delle stelle doppie con relativo catalogo in pdf di 95 pagine, scaricate dal sito del giapponese.
Stare a preparare una sessione osservativa con mappe cartacee calcolatrice matita e righello ha per me un fascino irrinunciabile. E poi tramite coordinate ( o chiedendo informazioni ai semafori :think: ) mi diletto alla ricerca.
Però debbo imparere ad individuare all'oculare la separazione in secondi. Non vorrei separare due stelle nello stesso campo dell'oculare che non ci azzeccano niente con le stelle doppie. Vista la precisione della mia montatura e le mie capacità astrofile, non mi stupirei di scambiare fave per ceci.

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Non puoi aspettarti di vedere al primo sguardo. Osservare è per certi versi un’arte che bisogna apprendere. (William Herschel)
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