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Autore Messaggio
MessaggioInviato: lunedì 28 dicembre 2015, 20:03 
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Iscritto il: sabato 11 febbraio 2006, 12:43
Messaggi: 16149
Località: Milano
Tipo di Astrofilo: Visualista
L'FS 128 è ancora meglio, eccoli tutti e due, il 4" ed il 5" ► http://www.astrotest.it/wp-content/uplo ... 014_17.jpg (*)






(*): Fonte immagine sito Astrotest

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Newton: Barile 400/1830 mm; Obice 200/1650 mm; Bidoncino 114/1300 mm solarizzato. •• Rifrattori: Nano apo 80/480 mm; Milo acro 76/1400 mm; 60ino acro 60/700 mm. •• Catadiottrici: C8 xlt. •• Binocoli: Docter Aspectem 40x80 ED, William Optics 22x70 ED, Vixen Ultima 8x56, Nikon Action EX 16x50, Canon 10x30 IS II, Vortex Vanquish 8x26, Ibis Horus 5x25, Pentax Papilio 6,5x21, Orion 2x54.


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MessaggioInviato: lunedì 28 dicembre 2015, 21:23 
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Iscritto il: martedì 3 gennaio 2012, 5:56
Messaggi: 721
Località: Roma
Tipo di Astrofilo: Visualista
Il tempo di acclimatamento di un tripletto spaziato in olio è la sua vera arma vincente che, con la particolare conformazione della cella che non costringe le lenti per mantenerna l'allineamento, come nel TEC, garantisce da subito una immagine veramente ottima. I CFF ad esempio hanno le viti di centraggio a 120 gradi quindi pur spaziati in olio presumo possano avere più problemi durante il raggiungimento della temperatura, dove invece in un tripletto in olio con cellca termocompensata quasi non ti accorgi della differenza tra prima e dopo.
La differenza in trasmissione di un doppietto vs un tripletto è pura leggenda, o almeno lo è in tempi odierni e con gli odierni trattamenti, e questo, pur variando da modello a modello in quanto non può essere una regola generale, lo posso affermare per esperienza diretta.
Riguardo all'fs128 questa estate ne avevo uno a fianco del TEC140. su Saturno le differenze erano veramente mjnimali seppur percettibili, mentre la grossa differenza si è rivelata sulla doppia epsilon bootis, sembrava un'altra stella.
Insomma io credo che i parametri nella scelta di un rifrattore siano veramente molti e non necessariamente legati strettamente alle sue prestazioni.
Per me la velocità di acclimatamento per esempio è stata decisiva e probabilmente avrei potuto spendere la metà se vi avessi rinunciato.
Il doppietto da 152 f8 di APM ad esempio mi ha mostrato un tempo di acclimatamento circa tre volte quello del TEC140 ma, soprattutto, le immagini planetarie non erano buone fino alla termostatazione, mentre erano ottime e a tratti superiori a quelle del TEC ad acclimatamento terminato, solo che nella mia scala di valori le due cose avevano pesi molto differenti tra di loro.
Buona febbre da lente :mrgreen:

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Strehl number for my Tec is engraved on the internal rim of the first diffraction ring

Osservo con:

Rifrattore TEC140 APO su T-REX e treppiede Zeiss / EQ6-R
Zeiss Silvarem 6x30, Konus Japan 10x42, Fujinon 16x70
Lunt sl35hsa
ES 18mm 82°, Baader GO 5mm, Ortho UO 4mm, Ethos SX 4,7mm 110°, Swarovski zoom 7.7-23.1mm, Vixen LVW 3,5, Meade #140 barlow lens


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MessaggioInviato: martedì 29 dicembre 2015, 12:04 
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Iscritto il: venerdì 10 febbraio 2006, 0:42
Messaggi: 27058
Località: 41°N 16°E
Tipo di Astrofilo: Visualista
Ho posseduto 4 rifrattori, poi solo specchi e catadriottici.

Celestron Fraunhofer 60mm f/11
Vixen Fraunhofer 80mm f/11
Taka doppietto alla Fluorite f/6
SW Fraunhofer 120mm f/5

Rimpiango il non averci osservato di più (li usavo per la fotografia) quello che mi ha fatto impazzire è stato (ma va!) il taketto.
Soli 6cm di diametro e un ingrandimento smodato sulla Luna erano ancora godibili.
La Luna era "stranamente" scuretta, ma i dettagli che forniva lo strumentino erano definiti seppur quelli limitati alla lente del 6cm.
Ricordo, però, la sensazione di stupore per il risultato ottenibile.

Il problema del mio intervento è la limitata esperienza personale in ambito di schemi ottici per lenti, che mi pare essere il tuo dubbio principale.

Di quei tubi ottici, due erano scarsoni (l'entry level e il 120 cortissimo), uno l'ho usato poco in visuale (ma la sensazione su un Venere non è stata così fantastica). Facile che il vincitore sia stato quello alla fluorite, seppur fosse un microbo.

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MessaggioInviato: giovedì 31 dicembre 2015, 11:15 
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Iscritto il: martedì 21 febbraio 2006, 18:47
Messaggi: 3943
Località: Villa C. (MI)
Tipo di Astrofilo: Visualista
kappotto ha scritto:
Un doppietto è più luminoso di un tripletto? Uno steihnel è più corretto di un Frauhnofer? Fluorite naturale o basta la sintetica? Lungo fuoco o focheggiatore micrometrico?
Faccio un po' seguito a questo topic per chiedere agli utenti, quale schema di rifrazione ritengono il migliore per uso puramente visuale, con naturalmente i dettagli tecnici e le esperienze osservative.
Kapp

Mettiamola così: senza necessariamente far della dietrologia cercando necessariamente pezzi archeologici, il miglior rifrattore attualmente comprabile che e che non richiede per forza gli intrallazi di un petroliere (ma è comunque nella fascia dei costosi) è il TEC 140 APO. Diametro consistente, tripletto "leggero" (lenti sottilissime con tanto di spaziatura a olio), focale già buonina e un'intubazione praticamente perfetta lo rendono un tubo eccellente sotto tutti i fronti. Ah pesa meno di 9kg (e non come certi ciarpami cinocoreantaiwanesi da 5" che ne pesano oltre 14!!) e di conseguenza sta benissimo su una semplice EQ6.
Alternative? Nel nuovo non ne vedo mentre nell'usato puoi solo sperare nella dea bendata che ti faccia trovare un Takahashi FS128 (che però ha un focheggiatore sgrauso) o un Astro-Physics EDT130 f/8.3 che in ogni caso i proprietari dovranno essere pazzi per venderli... :mrgreen: Stessa cosa per un Vixen ED130SS che nonostante le altissime performances visuali sulla carta è un gradino sotto ma è rarissimo comunque.
Altri non ne conosco, o meglio non ci ho mai osservato. Lo Zeiss APQ130 non lo nomino neppure! :silent:

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MessaggioInviato: giovedì 31 dicembre 2015, 12:11 
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Iscritto il: domenica 10 dicembre 2006, 17:06
Messaggi: 810
Sarò di parte, ma il Lzos 130/780 con fuocheghiatore feather touch che possiedo, mi pare il miglior compromesso: visuale a campo ampissimo, osservazioni ad alti ingrandimenti, validissimo per foto e uso con binoculare. Pesa meno di un tec e senza paraluce è lungo come un genesis. Ora le quotazioni sono salite ma rimane un tutto fare quasi completo. Di sicuro non è perfetto ma utilizzarlo per ogni osservazione mi permette di sfruttarlo un sacco. Tuttavia sono pareri personali di un utente. Tuttavia quando ho osservato Saturno in un nasmyth da 60 cm in una notte calma, ho riposto gentil st il rifrattore in una borsa saluti e buone osservazioni a tutti, qualsiasi strumento abbiate.


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MessaggioInviato: giovedì 31 dicembre 2015, 12:13 
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Iscritto il: venerdì 10 febbraio 2006, 0:42
Messaggi: 27058
Località: 41°N 16°E
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nicopol ha scritto:
Tuttavia quando ho osservato Saturno in un nasmyth da 60 cm in una notte calma [...]


E' permesso riempire il forum di bava leggendo questa frase :mrgreen:

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MessaggioInviato: giovedì 31 dicembre 2015, 18:54 
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Iscritto il: domenica 15 giugno 2008, 21:16
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Località: Varedo
Tipo di Astrofilo: Visualista
Il miglior rifrattore e' quello con le lenti lavorate meglio. La differenza la si nota nel salire di diametro. Tra un 100ed cinese e sua maesta fs 102 la differenza e' lana caprina in visuale e la differenza si assotiglia scendendo di diametro e aumenta esponenzialmente all aumentare di diametro.

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MessaggioInviato: venerdì 1 gennaio 2016, 3:14 
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Iscritto il: mercoledì 8 febbraio 2006, 15:45
Messaggi: 1048
Località: Bolzano
Beh, dai, dire che in visuale la differenza tra un 100ed cinese è un Taka FS102 è lana caprina mi pare un po' eccessivo... Verissimo il fatto che le differenze tra APO top e APO cinesi si amplifica con il diametro, come il prezzo... Vero è che osservare nel mio TSA102 è sempre una goduria, ogni tanto è però anche destabilizzante testare rifrattori a parità di prezzo e diametro e qualità differenti e constatare quanto su alcuni oggetti e a certi ingrandimenti non vi siano apprezzabili differenze mentre in altri casi le differenze siano addirittura abissali! Da qualche mese ho un tripletto APO da 130 f/7 assolutamente cinese, vetri di non chiara fattura fattura, ma tanta luce, tanto contrasto, poco cromatismo, tanta tanta goduria....


Per tornare al tema, miglior rifrattore per uso visuale ma in che campo? Luna e Planetario? Doppie? Ammassi aperti? Per i primi due direi che sarebbe meglio un f/9 o giú di lì.... Per gli ammassi aperti e i Dso, forse meglio è un rapporto più veloce...


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Celestron CPC1100, C8 - Takahashi FS128, TSA102, Sky90, FS60 - Pentax SDHF75 - Tecnosky 130 f/7 APO Triplet - SkyW QUATTRO 200/800 - Mak 127 f/15 - WO SD66 f/6
NEQ6 SkyScan - Astrotrack - Celestron AVX
TELEVUE: Nagler Zoom 3-6, 9 T6, 13 T6, 22 T4, PL32, PL40 Powermate 2,5x
PENTAX XL7, XL10.5, XL21, XL28
BAADER: Hyperion Zoom Mark IV
Atik 460exM, 460exC - ZWO ASI183proM ASI183proC - Canon 1100D Baaderizzata - QHY5II
Canon EF 300 f/4 L IS USM - EF 200 f/2,8 L II - Extender EF 1,4x III


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MessaggioInviato: sabato 2 gennaio 2016, 10:02 
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Tipo di Astrofilo: Visualista e Fotografo
Alla fine si deve sempre partire da un punto, il budget a disposizione, almeno come ordine di grandezza. Perchè un TEC 140 è uno strumento magnifico, ma costa sempre una cifra considerevole, circa 8000 euro. Io almeno la considero tale. Per "solo" 3000 euro ci sarebbe questo: http://www.apm-telescopes.de/en/telesco ... 3-ota.html Per l'uso visuale potrebbe essere interessante, è "solo" un doppietto ED ma è in FPL53, è un prodotto relativamente nuovo APM. Confesso che ci avrei fatto anche un pensierino...

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Ciò che non ha termine non ha figura alcunaLeonardo da Vinci


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MessaggioInviato: domenica 3 gennaio 2016, 11:48 
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Iscritto il: martedì 21 febbraio 2006, 18:47
Messaggi: 3943
Località: Villa C. (MI)
Tipo di Astrofilo: Visualista
fabio_bocci ha scritto:
Alla fine si deve sempre partire da un punto, il budget a disposizione, almeno come ordine di grandezza. Perchè un TEC 140 è uno strumento magnifico, ma costa sempre una cifra considerevole, circa 8000 euro. Io almeno la considero tale. Per "solo" 3000 euro ci sarebbe questo: http://www.apm-telescopes.de/en/telesco ... 3-ota.html Per l'uso visuale potrebbe essere interessante, è "solo" un doppietto ED ma è in FPL53, è un prodotto relativamente nuovo APM. Confesso che ci avrei fatto anche un pensierino...

Già, infatti l'ho scritto che il TEC 140 faceva comunque parte dei costosi e non c'è nemmeno la scappatoia dell'usato perchè tiene tantissimo il valore... :oops:
Il doppietto APM è interessante come lo possono essere tutti i doppietti ED con focale non cortissima; certo che i mostri spaziati in olio saranno un'altra cosa e K8 parlava espressamente di "soluzione migliore".
Ho sentito cose egregie anche circa le ottiche russe LZOS e le americane TMB che per un breve periodo - oltre ad essere montate sulle intubazioni di casa - facevano anche la loro bella figura negli FLT 132 William Optics; peccato che da qualche tempo questo rifrattore utilizza ottiche OEM "TMB design" che hanno una qualità piuttosto incostante e comunque non al livello del precedente Fluorostar originale Thomas Back

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