Robb ha scritto:
Da un cielo inquinato non te lo dice il dottore di non usare grossi diametri, soltanto rispetto a usarli da un cielo buio ti starai perdendo tantissime più cose quanto più grande è il diametro.
Io da cieli cittadini mi manterrei nell'intorno di un 12" (10" monolitico? 12" a scelta? 14" a tralicci?), che comunque volendo lo puoi ancora caricare in macchina se per caso volessi spostarti appena fuori città.
Ma se invece di uscite sai già che non ce ne sarà nemmeno una forse forse andrei su un telescopio quasi da postazione fissa e da comodità, tipo un C14.
Certo che se uno dice che proprio non gliene frega niente dei soldi si prende un Maser da 24", gli mette l'ArgoNavis e lo StellarCat e lo piazza in giardino e festa finita.
Questione filtri... da un cielo molto inquinato oggettivamente fanno poco.
Anche i filtri rendono sempre meglio tanto più vengono usati da cieli già bui, un discorso analogo a quello del diametro del telescopio.
Con un diametro grosso da un cielo inquinato l'unico beneficio che potresti veramente avere secondo me sarebbero le osservazioni ad alta risoluzione di oggetti abbastanza luminosi, nelle serate graziate dal seeing (ammettendo di saper gestire bene non solo la collimazione ma anche le problematiche termiche che aumentano all'aumentare del diametro).
Domanda da un milione di dollari: da dove osservi di preciso? Quanto è inquinato quel posto? SQM 18 (=centro di Firenze)? SQM 19 (periferia di una città grandina)? SQM 20 (=ancora ci si vede a malapena la Via Lattea)?
Grosso modo le condizioni sono queste:
Visibili tutte le stelle dell'Orsa Minore. Magnitudine allo zenit 5.5-6.0, Via Lattea sufficientemente visibile, discreta visibilità fino a 40-45 in tutte le direzioni. Queste condizioni si verificano 30-40 notti all'anno.
Ovviamente nessuno butta via denari.
In effetti un C14 è sempre stato un sogno (visto che, volendo, è ancora trasportabile, casomai durante il periodo delle ferie). E' costoso e mi sembra troppo infarcito di elettronica. Da buon visualista sono più propenso per uno strumento di diametro lievemente maggiore per sfruttarlo in "quelle serate", casomai spendendo qualcosa in più per un sistema di puntamento passivo. E... potrebbe essere utile una piattaforma equatoriale? grazie
photallica ha scritto:
Pure premettendo che la discriminante che ha maggior peso nell'osservazione del profondo cielo sia proprio la qualità di quest'ultimo, è possibilissimo usare con soddisfazione un grande strumento dal balcone di casa. Non bisogna trascurare qualche dettaglio:
- i filtri interferenziali: serviranno come l'aria che si respira, sia i banda larga per l'osservazione di oggetti DS di qualunque natura (*) che i banda stretta (OIII e UHC) per le nebulose più selettive.
- gli ingrandimenti: occorre scordarsi una volta per tutte la favoletta anni 70 che impone la pupilla d'uscita da 5mm e oltre per avere un campo decente dato che oggigiorno non usiamo più gli oculari Kellner da 40mm ma oramai degli oculari con campo apparente da 82° sono nazionalpopolari e hanno prezzi accessibili. 3,5mm di EP bastano e avanzano. Inoltre con l'aumentare degli ingrandimenti si riduce sensibilmente la luminosità del cielo
- Se il riflettore è intubato a giorno non dimenticare mai la fascia nera che lo protegge dalle luci parassite. Se poi si volesse la ciliegina sulla torta, l'osservatore dovrebbe coprirsi la testa con una maglietta nera, così da impedire che i suoi occhi vengano investiti da eventuali fonti di luce artificiale nelle vicinanze e migliorare la visibilità di oggetti al limite
(*) in teoria gli oggetti di natura stellare come gli ammassi stellari e le galassie non traggono particolari benefici dall'uso di filtri LPR ma all'atto pratico l'uso di un filtro a banda larga che scurisce il cielo permette una visione più gradevole
grazie per queste preziose informazioni... in effetti la "tavoletta anni 70" non l'avevo considerata.
Avendo poco tempo a disposizione penso che un visualista puro si ponga unicamente il problema del riconoscimento di alcuni aspetti dei corpi celesti, ad esempio riuscire a vedere il colore azzurro... banalità? certamente tutti i colori percepiti e descritti dal Flammarion come ad esempio il lillà, erano il frutto di percezioni visibili ottenibili sol con cieli a noi, OSSERVATORI DELLA VAL PADANA, sconosciuti. Ed è proprio questo il bello dell'osservazione visuale con carattere contemplativo: osservare veramente solo quando il cielo è veramente buono... come dire... poco ma intensamente.
grazie ancora
stevedet ha scritto:
Una buona scelta potrebbe essere un dobson 14" una misura non molto considerata da noi, ma che invece ha interessanti frecce al suo arco: peso e dimensioni ancora gestibili abbastanza facilmente ed un'altezza del focheggiatore ottimale per una persona di statura media. Sarebbe comunque un buon upgrade per chi arriva da un 10" senza passare ad un colosso superiore di cui ci si potrebbe anche pentire.
L'anno scorso, prima di comprare il Gso 12", avevo considerato l'Orion skyquest xx14, che oltre ad essere meccanicamente ben costruito, è impreziosito da un interessante goto passivo.
http://www.skypoint.it/it/dobson-con-pu ... xx14i.htmlgrazie della preziosa puntualizzazione: è proprio questo il rischio che non vorrei correre, cioè eccedere nel diametro (oltre i 14") per poi pentirmente anche se vi sono fuocheggiatori posizionati a circa 2 metri da terra (altezza ancora ben gestibile per una persona di 182 cm) utilizzati con strumenti di diametro maggiore.
in effetti da 10 a 14" è già un upgrade importante.
xenomorfo ha scritto:
Tanti anni fa avevo scritto queste cose. Non fatemele ricopiare qua però. Seguite il link.
http://visualsky.blogspot.it/2007/09/il ... ibile.htmlgrazie, grazie, grazie, non ero a conoscenza di questa fonte preziosissima di informazioni!!!