Vi ringrazio tutti, anche se mi aspettavo una partecipazione maggiore da chi scrive report

Riporto di seguito anche la mia.
Da quando osservo con regolarità il profondo cielo, senza velleità fotografiche, anche io ho deciso di segnare tutto quello che osservo.
Lo faccio per voglia di tenere traccia di quanto vedo all'oculare del telescopio.
Lo faccio per necessità, in quanto non mi piace osservare sempre gli stessi oggetti e questo vuol dire spesso (anzi, sempre) di trovarmi di fronte sempre più oggetti. E
non tenere traccia di quello che hai visto rischia di farti passare e ripassare sempre dalle stesse parti, con la conseguenza di farti perdere un bel po' di tempo.
Lo faccio perchè è il mio modo di rilassarmi durante l'osservazione. Mi concentra sui dettagli e mi consente di fare attenzione a quanto vedo. Spesso gli oggetti si assomigliano e una veloce occhiata tradisce la vera natura dell'oggetto. Segnare tutto quanto in tempo reale mi dà la possibilità, quindi, di non annoiarmi del tutto quando mi trovo di fronte a oggetti pressoché simili, come il 90% delle galassie nella costellazione dell'Ercole, per esempio.
Lo faccio per ritornare sugli oggetti osservati con la memoria: sono al secondo volume del brogliaccio cartaceo ed è grazie a questo che posso digitalizzare tutto e renderlo disponibile su un sito per un confronto con le osservazioni personali del curioso di turno.
La mia modalità di annotazione è piuttosto standard:
A inizio nottata segno qualche annotazione di carattere descrittivo sulla nottata che mi si prospetta davanti, segno qual è il team di persone con cui condivido la sessione osservativa, segno data, luogo, temperatura media/minima e umidità relativa.
Poi passo con la descrizione singola di ciascun oggetto, facendo avanti e indietro dall'oculare al tavolino, piazzato nella cappottiera della macchina.
Che sia estate con 18°C, che sia inverno con -15°C non riesco a compiere un'osservazione soddisfacente senza aver preso appunti!