1° Forum di Astronomia Amatoriale Italiano

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MessaggioInviato: giovedì 25 gennaio 2007, 9:31 
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Località: Dove mi portano le stelle
Tipo di Astrofilo: Visualista e Fotografo
Marco, non sono molto d'accordo (ma anche questa è un'opinione) su quanto dici.
Definizione APO: Se accettiamo la definizione coniata da Abbe ne dobbiamo accettare anche i pro e i contro.
Se rispetta i parametri minimi lo è altrimenti no. Certo ci sono strumenti che mettono a fuoco anche quattro lunghezze d'onda. Li chiamano superapo. Sono Apo (migliori di altri così come una Rolls è meglio di una Panda. Va bene ho estremizzato).
Ho sempre dettoche coloro che definiscono APO i propri strumenti dovrebbero garantirne la veridicità con un test ottico effettuato sullo strumento in vendita, tanto per tagliare la testa al toro.
Per i cosiddetti semiapo potrebbe essere anche coniata una nuova sigla come dici tu ma dovrebbe essere univoca. Per esempio correzione da sfericità entro tot per cento e messa a fuoco di tre lunghezze d'onda nei limiti di un tot per cento al di fuori del cerchio di confusione.
Ma si continuerebbe a discutere sul sesso degli angeli.
Per quanto riguarda invece il discorso ottimizzazione visuale/fotografica devo invece dirti, per esperienza personale, che ritengo tu abbia torto.
Infatti Il vixen R200SS è un eccellente astrografo accoppiato con il suo riduttore di coma ma se ci metti l'oculare dentro, abituato al risultato fotografico, ti viene da piangere.
Questo perché lo strumento è ottimizzato per far operare il riduttore di coma a una distanza dal piano focale ben precisa (55mm) mentre i diversi tiraggi degli oculari comportano che i raggi vengano deflessi in modo diverso.
Così molti strumenti nati per la fotografia sono studiati proprio per operare in questo modo.
Se ti fai un disegno su un foglio di carta comprendi meglio ciò che voglio dire.

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MessaggioInviato: giovedì 25 gennaio 2007, 9:43 
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Iscritto il: giovedì 10 agosto 2006, 10:11
Messaggi: 11623
Località: Monza
Tipo di Astrofilo: Visualista
Scusate ma io non capito una cosa di questi sessantini:
Ok per la fotografia, fornisce belle immagini, ma in visuale cosa si riesce a vedere? Cosa in più di un normale acromatico?

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De kappellatis non disputandum est

Stelle già dal tramonto ci confondono il cielo a frotte, nubi meticolose nell'insegnarti la notte
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MessaggioInviato: giovedì 25 gennaio 2007, 10:03 
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Iscritto il: mercoledì 8 febbraio 2006, 15:45
Messaggi: 1048
Località: Bolzano
Il tuo newton credo che sia l'eccezione che conferma la regola, tieni poi conto che stiamo introducendo un ulteriore accessorio ottico, il riduttore di coma dedicato... in questo caso è proprio lo schema ottico che presenta fisiologicamente un coma (specchio 200 f/4) che va ridotto e non la Vixen che lavora male lo specchio o che ha sbagliato il progetto ottico.

Nel caso dei rifrattori che significa che è ottimizzato per la fotografia? No mi risulta che i Borg siano provvisti di serie di ulteriori elementi ottici per spianare il campo visto che sono ttimizzati per la fotografia, o mi sbaglio.
Ad esempio il Pentax 75 si. Allora che vuol dire che sono ottimizzati per la fotografia? In che senso? se poi comunque mi serve un riduttore/spianatore ecc. ecc. Spiegami Renzo perchè non capisco.
Che io sappia solo i Pezval sono rifrattori ottimizzati per la fotografia perche hanno, di loro, il campo spianato.

Sulle definizioni dei "nanetti" io la mia soluzione l'ho trovata:
SD66 ed ED80, non dico di avere due APO, dico ho un SD66 e un ED80.

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Celestron CPC1100, C8 - Takahashi FS128, TSA102, Sky90, FS60 - Pentax SDHF75 - Tecnosky 130 f/7 APO Triplet - SkyW QUATTRO 200/800 - Mak 127 f/15 - WO SD66 f/6
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MessaggioInviato: giovedì 25 gennaio 2007, 10:09 
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Iscritto il: mercoledì 8 febbraio 2006, 15:45
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Località: Bolzano
Ah, Renzo, ben intesi, voglio delle spiegazioni per capire e "crescere" io, insomma che sia una polemica costruttiva!

Un'altra cosa che non capisco...
ma perchè sti benedetti produttori non fanno dei package ottica e spianatore cosicchè uno, in base alle proprie velletà visuali o fotografiche, compra direttamente o solo il tubo o il tubo+spianatore dedicato (e che funziona, non come i vecchi WO!)

mi rispondo da solo... soldi, soldi, soldi!

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Ultima modifica di Marco Retucci il giovedì 25 gennaio 2007, 10:46, modificato 1 volta in totale.

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MessaggioInviato: giovedì 25 gennaio 2007, 10:16 
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Iscritto il: mercoledì 8 febbraio 2006, 15:45
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@Kappotto

In più non si vede molto è che quel che si vede lo si vede MOOOOLTO meglio! provare per credere.
Io non avrei mai pensato che soli 66 mm mi potessero far divertire per più di 5 ore, logicamente sotto un bel cielo, possedendo già un 20cm e invece... certo devi osservare le "cose giuste per loro", ovvero ammassi aperti, doppie al limite (per loro...), galassie luminose (bellissime M81 e M82 assieme, M31), e oggetti estesi.
Ma la cosa più bella in assoluto sono le stelle... piccolissime, secche, capocchie di spillo, e i loro colori veri (e non il tecnicolor degli acromatici....)

Certo, sono e rimangono sempre 66mm!

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Quoto Marco.

Il doppio ammasso nel mio piccolo taka ha il suo perchè! Ed è un gran bel "perchè".
Sarebbe carino prepararsi una tabella di oggetti alla portata del divertimento per questi strumentini e, ogni tanto, dedicarcisicisici....SI! :D

L'unico problemino è: io ho un 20cm... la sento la differenza :D

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MessaggioInviato: giovedì 25 gennaio 2007, 10:27 
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Ben inteso: non era per far polemica, era curiosità :D .
Grazie per le risposte!

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macchè polemica! tranquillo, ci mancherebbe!
comunque è incredibile quello che può comunque farti vedere un 66 sotto un buon cielo! ma sotto un buon cielo sembra vadano bene anche i fondi di bottiglia...

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Tutti gli schemi ottici sono studiati per ottenere un risultato preciso.
Logicamente se usi un tripletto o un quadrupletto tutti nella medesima cella puoi considerarli come singola lente per cui il percorso ottico è univoco.
Ergo questi strumenti sono funzionali al massimo sia in foto sia in visuale (se ovviamente ben progettati)
Ma se hai un doppietto con certe caratteristiche e a una certa distanza dalla cella fissi uno spianatore di campo ti puoi trovare con due possibilità:
1) lo spianatore è posto in posizione fissa rispetto al percorso ottico e si può assimilare l'obbiettivo al tripleto o quadrupletto di prima, ovviamente con i problemi che un sistema ottico simile comporta
2) lo spianatore è fissato al focheggiatore ed è mobile rispetto all'obbiettivo (varia la sua distanza).
In questo caso avremo solo un punto ben preciso nel quale lo spianatore lavora in modo perfetto. Un po' in intra o in extra focale e la sua resa decade.

Tutti i telescopi rifrattori con due sole lenti non correggono perfettamente il campo curvo per cui necessitano dello spianatore per la fotografia.
E proprio lo spianatore può creare questi problemi fra uso fotografico e visuale.
Se infatti noti buona parte dei rifrattori apocromatici di un certo livello hanno uno schema ottico per avere un campo spianato il più possibile in modo da non presentare questo problema ma i "pignoli" dell'astrofotografia cercano sempre un ulteriore spianatore per arrivare a quella planarità che in visuale non viene richiesta.

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Insomma, con i doppietti è "na tragedia"... anche perchè è molto difficile far lavorare lo spianatore nella posizione "di progetto", sempre che questa venga poi resa nota, almeno di recente si inizia a farlo, per il nuovo WO viene dichiarata una distanza ottimale dal sensore pari a 56mm.

Comunque inizio a capire perchè il Pentax SDHF75 va così bene... e va sempre bene... lo spianatore l'hanno messo nel punto giusto quelli della Pentax e problema risolto!

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