1° Forum di Astronomia Amatoriale Italiano

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Autore Messaggio
MessaggioInviato: sabato 7 novembre 2015, 18:19 
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Iscritto il: mercoledì 22 agosto 2012, 9:17
Messaggi: 1160
Località: Martellago
Tipo di Astrofilo: Fotografo
E' da un po' che mi frulla per la testa questa domanda ed immagino che molti alle prime armi se la pongano, l'argomento sarà già stato trattato, ripropongo comunque la domanda: voi nelle vostre realizzazioni come "decidete" i colori delle vostre immagini?
Probabilmente la domanda è mal posta ma spero abbiate inteso a ciò che mi riferisco, spesso si vedono immagini dello stesso oggetto, interpretate cromaticamente in modo anche molto diverso.

Io ho capito per esempio che le polveri attorno alle Pleiadi non possono essere rosse ma devono essere celeste/azzurre perchè le stelle che le illuminano emettono luce in quello spetto, quindi prendo come riferimento ad un dato fisico certo e ne consegue un colore.
Ho capito che in M31 il nucleo è le spirali sono gialle, come il colore della maggior parte delle stelle che le popolano, che ci sono zone di polvere che oscurano le stelle che sono marron scuro (è perchè non nere?), che ci sono zone con stelle celesti giovani, è zone di produzione stellare rosso/fucsia.
E già qui avrò detto delle imprecisioni, ma se mi fosse tutto chiaro non sarei qui a chiedere.

Ci sono in assoluto dei colori che nel cosmo non esistono?
Ci sono dei colori che che certamente non esistono in determinati oggetti (galassie, ammassi globulari, nebulose, etc.)?
Ci sono quindi delle regole generiche (per qualche oggetto ci saranno le eccezioni) a cui attenersi?

Mi rendo conto che l'argomento è ampio, ma se si può sintetizzare in qualche regola chiara e certa sarebbe per me già un inizio.

Grazie.
Pierpaolo

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MessaggioInviato: domenica 8 novembre 2015, 12:00 
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Iscritto il: sabato 19 dicembre 2009, 16:54
Messaggi: 1067
Ciao Pierpaolo, non mi è chiaro il senso delle tue tre domande, ma cercherò di spiegarti alcuni concetti su cui ragionare.
Partiamo dal presupposto che tutto è relativo, quindi anche i colori possono essere interpretati in modo differente, o non percepiti dal nostro occhio semplicemente perchè questo non è in grado di leggere determinate frequenze (ovvero colori), ma ciò non vuol dire che questi colori "non esistono"
Infatti, in natura, esistono una miriade di colori che hanno una lunghezza d'onda tale che il nostro occhio non è in grado di percepire, ma oggi sappiamo che anche se a noi invisibili, questi colori esistono.
Oltre a ciò, In determinate situazioni, il nostro occhio non "vede correttamente" determinati colori.
Se, per esempio, tu andassi in acqua a 40 metri di profondità con una bella muta subacquea di colore rosso Ferrari, ti accorgeresti che la tua bella muta rossa si è trasformata magicamente in un color grigio scuro.
Questo perchè, a quelle profondità, la luce viene rifratta dall'acqua che, per densità e composizione chimica, enfatizza le frequenze verso il blu, affievolendo quelle del rosso.
In questa situazione l'occhio umano non percepisce il colore rosso, ed anche fotograficamente la situazione non muterebbe, Infatti se scattassi una foto alla tua muta rossa con queste condizioni, senza un adeguato sistema di flash o riflettori, verrebbe una foto cromaticamente virata sul blu, anche se nella realtà la tua muta E' e rimane sempre rossa.
Tornando al nostro segmento di interesse, guardando un bel tramonto vedremo il sole di colore rosso. Questo fenomeno si chiama estinzione atmosferica ed è esattamente il solito concetto dell'acqua spiegato precedentemente. Se fotografi oggetti astronomici bassi sull'orizzonte, questi subiranno una variazione cromatica dovuta proprio al fenomeno dell'estinzione atmosferica.
Tutto l'ambaradan di spiegazione è per farti capire che in fotografia possono esserci molteplici fattori che influenzano il risultato finale.
Anche il sensore CCD che andremo ad utilizzare può dare risultati differenti rispetto ad altri.
Ci sono sensori più sensibili alla lunghezza d'onda del rosso ed altri più performanti su quelle del blu. Anche in questo caso, fotografando il solito soggetto, otterremmo risultati cromaticamente differenti.
pierpaolo_P ha scritto:
Ci sono quindi delle regole generiche (per qualche oggetto ci saranno le eccezioni) a cui attenersi?

Certamente! altrimenti, per quanto già sopra spiegato, sarebbe una "babele" cromatica :mrgreen:
I colori che esistono in natura possiamo riprodurli abbastanza fedelmente in fotografia, attenendoci a determinati requisiti, in base allo scenario su cui andiamo ad operare.
Se fotografo sott'acqua dovrò munirmi di un impianto di illuminazione adatto a questo scenario.
Se fotografo la morosa in riva al mare basta che imposto un tempo di esposizione corretto alle condizioni di luce ed il gioco è fatto. In questo caso il risultato, cromaticamente parlando, è semplice ed intuitivo, questo perchè possiamo vedere fisicamente i colori reali dello scenario che abbiamo appena fotografato.
Nella fotografia astronomica, non possiamo vedere fisicamente dal vivo i colori reali del soggetto che andiamo a fotografare, anzi...il soggetto proprio "non lo vediamo", quindi dovremo agire in modo tale che tutti i fattori che possono influenzare cromaticamente la nostra fotografia debbano essere neutralizzati.
Per quanto sappiamo sull'estinzione atmosferica, dovremmo fotografare sempre il più vicino possibile allo zenit.
Dobbiamo bilanciare il sensore che andremo ad utilizzare, questo perchè, come già spiegato, ogni sensore risponde in modo differente in base alla sua sensibilità.
Per farlo occorre utilizzare una stella di classe spettrale uguale al Sole. Ci sono molte stelle con queste caratteristiche (esiste in rete un elenco completo) e si chiamano G2V star.
La procedura è semplice e si fa una sola volta.
Si punta una G2V star scelta in modo che sia il più vicino possibile allo Zenit.
Si imposta il tempo di esposizione a 2 minuti e fotografiamo sui 3 filtri RGB.
Apriamo i tre file R,G,B che abbiamo ottenuto in un SW che sia in grado di leggere l'ADU dei 3 fotogrammi, quindi annotiamo le tre letture ADU. Con questi dati e 2 conti matematici siamo in grado di bilanciare correttamente i tempi di esposizione per ogni singolo canale, in modo da ottenere una immagine cromaticamente bilanciata, quindi dai colori perfettamente "reali".
Ti faccio un esempio su come calcolare il bilanciamento dei canali:
Supponiamo che 5 minuti per singolo canale su una G2V star abbia dato il seguente risultato:
Filtro rosso= 25.000 ADU
Filtro Verde= 27.000 ADU
Filtro Blu= 22.500 ADU
A questo punto prendiamo il dato più alto come punto di riferimento (nel esempio è il filtro verde) e lo dividiamo per se stesso
Filtro verde: 27.000/27.000= 1
Ora calcoliamo il "peso" del rosso e del blu in relazione al verde
Filtro rosso: 27.000/25.000= 1,08
Filtro Blu: 27.000/22.500= 1,2
Questi tre dati ci permettono di calcolare ed impostare i corretti tempi di esposizione per singolo canale.
Se per esempio decidiamo di fotografare un soggetto con 10 minuti di esposizione, andremo ad impostare i tempi come segue:
Filtro verde: 600 secondi x 1= 600 (tempo in secondi per il filtro verde)
Filtro rosso: 600 secondi x 1,08= 648 (tempo in secondi per il filtro rosso)
Filtro Blu: 600 secondi x 1,2= 720 (tempo in secondi per il filtro blu)
Quando unirai i frame realizzati con i tempi espositivi corretti, otterrai una immagine perfettamente bilanciata e dai colori reali.
Azz...ho fatto un vero poema :mrgreen: , ma spero sia stato esaustivo e di aiuto.
Marco


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MessaggioInviato: domenica 8 novembre 2015, 13:10 
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Tipo di Astrofilo: Fotografo
:oops: :oops:

grazie per tutte le informazioni, l'introduzione era necessaria e sul seguito mi hai introdotto in un mondo che non conoscevo, sei stato molto chiaro.
un questione però mi rimane, chi non riprende in RGB come può fare?

Pierpaolo

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MessaggioInviato: domenica 8 novembre 2015, 14:14 
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Tipo di Astrofilo: Fotografo
pierpaolo_P ha scritto:
chi non riprende in RGB come può fare?

Spiegati meglio!

Il discorso di Markigno è giustissimo ma relativo al fatto di "tradurre" i colori ripresi nelle nostre pose astronomiche a quelli che siamo abituati a vedere noi sulla terra illuminata dal sole G2V. In realtà proprio per quello che ha detto Mark, i colori reali che vedresti andando per esempio in una zona di cielo illuminata da una gigante blu sarebbero totalmente diversi da quelli che hai sulla terra. Ora per comodità o abitudine che sia, è bene "tradurli" secondo i nostri standard di visualizzazione. Per sapere quali sono i colori che non esistono nell'universo, o meglio che non sono dominanti, è sufficiente analizzare le varie lunghezze d'onda alle quali riprendiamo e vedremo che ogni banda visibile dal blu al rosso viene influenzata dall'emissione del gas eccitato presente nella porzione di cielo che si sta riprendendo. Per cui il rosso verrà influenzato da emissioni di H alfa, H beta e SII, l'OIII influenzerà le emissioni delle linee tra il blu e il verde ecc, dando ad ogni colore delle diverse sfumature che sarebbero più corrette rispetto alla semplice ripresa RGB. Per comodità si riprende in RGB perché più rapida e semplice, per avere una corretta sfumatura dei ogni colore si dovrebbe tener presente anche l'emissione del gas eccitato nella zona di ripresa, quindi considerare l'influenza della banda stretta.

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Saluti, Alessandro

CGEM, Tecnosky 115/800, GSO RC8", QHY695A, SX Lodestar, Set LRGB Astrodon I-Series Gen 2, SII Ha OIII Baader, Moonlite CRO2,5" Stepper

Il mio sito: https://sites.google.com/site/astrotuscia/home


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MessaggioInviato: domenica 8 novembre 2015, 15:36 
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Tipo di Astrofilo: Fotografo
Grazie anche per il tuo intervento Alessandro, chiarissimo.
Intendevo dire per chi riprende senza ruota porta filtri come può eseguire una "calibrazione" del proprio sensore?
Poi, spesso, proprio qui in astrofotografia viene suggerito di utilizzare un filtro che intervenga sulla presenza del colore verde, filtro che immagino de-saturi il verde. Da qui mi chiedo ma il verde perchè deve essere fatto "sparire"?
Mi scuso per il mio linguaggio poco preciso, abbiate comprensione, mi avete chiarito sul molte questioni, portate pazienza. :)

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MessaggioInviato: domenica 8 novembre 2015, 16:44 
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Purtroppo non conosco le DSRL, quindi non sono in grado di aiutarti.
Tuttavia, credo che anche per queste esista una procedura di calibrazione.
Ci vorrebbe l'aiuto da parte di chi le utilizza per spiegarti la procedura corretta.
Per quanto riguarda il filtro che "desatura" il canale verde, è piuttosto semplice.
Questi sono filtri interferenziali che abbattono le lunghezze d'onda generate dai lampioni.
Chi fotografa in aree cittadine o sub-urbane, generalmente utilizza questi filtri per cercare di attenuare gli effetti negativi che l'inquinamento luminoso ha sulla fotografia.
Comunque, in aree urbane, penso che sia praticamente impossibile ottenere un corretto bilanciamento cromatico in RGB proprio perché l'inquinamento luminoso altera i dati, sia nella fase di calibrazione del peso dei canali, che nella fase di acquisizione vera e propria, anche utilizzando i migliori filtri interferenziali disponibili in commercio.
Chiaramente, in fase di post processing, se sai utilizzare bene determinati SW puoi compensare i colori ottenuti da dati "sporchi da inquinamento luminoso", correggendoli a tuo piacimento. Pur ottenendo risultati molto gradevoli, personalmente credo che elaborare dati presi sotto un cielo inquinato porti sempre ad una "interpretazione personale" della scala cromatica, quindi "poco reale".
Per quanto mi riguarda la scelta l'ho fatta e proprio per questo motivo fotografo da anni sotto cieli urbani esclusivamente in B/N, oltre al fatto che nella fotografia astronomica prediligo comunque la scala di grigi (ma questo è chiaramente molto soggettivo e personale).
Marco
P.S. ottima l'integrazione di Alessandro :wink:


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MessaggioInviato: domenica 8 novembre 2015, 19:37 
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pierpaolo_P ha scritto:
Grazie anche per il tuo intervento Alessandro, chiarissimo.
Intendevo dire per chi riprende senza ruota porta filtri come può eseguire una "calibrazione" del proprio sensore?
Poi, spesso, proprio qui in astrofotografia viene suggerito di utilizzare un filtro che intervenga sulla presenza del colore verde, filtro che immagino de-saturi il verde. Da qui mi chiedo ma il verde perchè deve essere fatto "sparire"?
Mi scuso per il mio linguaggio poco preciso, abbiate comprensione, mi avete chiarito sul molte questioni, portate pazienza. :)


Nelle riprese con sensore colore voglio intervenire io, come si dice con i miei due centesimi :D . I sensori a colori hanno una matrice (matrice di Bayer) http://www.redpixel.it/guida/matrice-di-bayer.html che consente la ripresa simultanea di un'immagine "one shot", senza filtri.

Quando viene ricostruita l'immagine in fase di trattamento (debayerizzazione), il software tenta di recuperare l'informazione colore contenuta in essa e di assegnare un peso per ogni canale colore. Per via del fatto che due pixel sono verdi, uno rosso, uno blu, di solito le immagini a colori sono affette da una dominante verde che però viene facilmente rimossa in seguito utilizzando dei tools, i più efficaci sono HLVG per Photoshop e il tool SCNR per Pixinsight (che sono praticamente la stessa cosa).. :)

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MessaggioInviato: domenica 8 novembre 2015, 20:24 
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Tipo di Astrofilo: Fotografo
I colori sono una elaborazione del nostro cervello.
Il problema è la definizione di "reale"....
In linea di massima, oltre al tutto ciò che ti è stato detto, noi riprendiamo soggetti con un enorme gradiente di intensità e le nostre camere non sono lineari per tutte le frequenze e le intensità relative. Questo comporta che quando andiamo a rendere non lineare il dato, in fase di elaborazione, e anche quando questo non lo è in fase di acquisizione, abbiamo tutto un pò più complesso rispetto ad avere risposte univoche alla tua domanda.
Tra i tanti esempi, contributi di polveri rossastre immerse in una forte componente riflessiva come al centro della Iris, ma così come l'inviluppo a riflessione intorno alla Cocoon (ma anche i bracci di spirali etc...) sono esempi di come tutto sia alquanto complicato....
Questi sono esempi estremi, ma per tutte le immagini che facciano il senso è lo stesso.


Ciao,

Fabiomax

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"tre cose sono necessarie per un buon pianista: la testa, il cuore e le dita". W.A.Mozart


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MessaggioInviato: martedì 10 novembre 2015, 9:03 
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Iscritto il: mercoledì 22 agosto 2012, 9:17
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Località: Martellago
Tipo di Astrofilo: Fotografo
grazie a tutti.
Pierpaolo

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