Angelo, seriamente sarei per chiuderla qui perché il discorso ci porterebbe troppo lontano.
Possediamo categorie di pensiero che sono troppo lontane "a monte", rimetterle in discussione è un lavoro improbo. Nell'immediato obietterei che il paese dovrebbe smettere di investire sul trasporto su gomma e rimetter mano alla rete ferroviaria per tutta una serie di ragioni che va dal minor inquinamento al minor impatto ambientale ai costi di trasporto (non si fa perché ai privati non conviene). Ma allargando il punto di osservazione direi che il paese ha già una rete stradale sovradimensionata rispetto a tutti gli altri paesi europei, con tutto un portato di danni ambientali, incidentalità, traffico, inquinamento, spreco di risorse e veicolazione di modelli sociali alienanti e nocivi. E se spostiamo il tutto in una prospettiva temporale la mia percezione è che viviamo all'interno di una bolla temporale iniziata suppergiù con la rivoluzione industriale che si avvia a concludersi con un collasso sistemico generalizzato come preconizzato dal team dei coniugi Meadows nei primi anni '70, quindi la mia riluttanza è nei confronti di tutto quello che è ormai diventato
"business as usual", la mia sfiducia è nell'idea di
"progresso" nel suo complesso.
Non pretendo di convincerti della correttezza del mio punto di vista perché semplicemente non ne avrei il tempo e le energie. Se vuoi farti un'idea di quanto siamo lontani anche solo a livello di presupposti puoi leggere una delle ultime cose che ho scritto sull'invenzione dell'idea di futuro:
https://mammiferobipede.wordpress.com/2 ... maginario/(idea che tra l'altro è stata ripresa ed approfondita da un blogger che si occupa di esaurimento delle risorse:
http://ugobardi.blogspot.it/2015/09/lin ... resso.html)
Chiaramente dal mio punto di vista l'idea di informarsi su un'infrastruttura dal sito del costruttore ha poco senso, tanto quanto ne ha chiedere ad uno spacciatore se la droga che ti sta vendendo è buona, o se sia ragionevole l'atto di drogarsi.
Ripeto, io la chiuderei qui.