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Autore Messaggio
MessaggioInviato: martedì 22 settembre 2015, 9:30 
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Iscritto il: lunedì 7 aprile 2008, 14:06
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Tipo di Astrofilo: Visualista e Fotografo
benzomobile ha scritto:
cristiano c. ha scritto:
Con la cold box ho raggiunto una temperatura di 2 gradi e il rumore era molto più basso che a cinque


Christian, aspetta un momento. Mi è venuto un fondatissimo dubbio.
Dove hai misurato queste temperature? Sono le temperature del sensore o quelle dell'interno della coldbox, ma all'esterno della fotocamera?
Se è quest'ultimo il caso - come pare probabile - allora ti assicuro che, anche con la temperatura di 2 gradi tutto intorno alla Canon, il sensore è già tanto che si raffreddi a +15 gradi! A quella temperatura anche un calo di solo 1°C produce una significativa riduzione del rumore. Ecco perché il rumore da te osservato a 2° era molto più basso che a 5°.
Questo, purtroppo è il maggior limite delle coldbox. Penso che la cb possa essere utilmente utilizzata quando la temperatura ambientale è già bassa - diciamo intorno ai 10° C - per produrre tutti i suoi vantaggi ed essere preferibile al cold finger.
In tal caso sia il sensore che l'elettronica possono andare sotto gli 0° C e si raggiungono figure di rumore più basse rispetto a quelle realizzate dal rafreddamento diretto (a parità di temperatura del sensore).

Beppe


3 ore con la polar box accesa a 0 gradi costanti "esterno alla camera". Fuori 19 gradi.
Temperatura sensore durante la fase di scatto 12 gradi.
Se mi fermo per eseguire i flat la temperatura crolla "passa del tempo prima che monti la flat box" il sensore arriva a 7 gradi. Per fare i dark dobbiamo stare attenti a eseguirli durante la sessione fotografica. Meglio sarebbe farli nel mezzo alla sessione.

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MessaggioInviato: martedì 22 settembre 2015, 9:33 
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Iscritto il: lunedì 7 aprile 2008, 14:06
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Località: Arezzo
Tipo di Astrofilo: Visualista e Fotografo
Ripeto la mia domanda che ci può serivire ai possessori di una cold box.
Se facciamo delle prese di aria nella scocca si avrebbe più beneficio? Io credo di si perche si eliminerebbe la tenuta "quasi stagna" delle reflex.Per me vuole dire tanto.... io un pò di fori da qualche parte provo a farli.

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MessaggioInviato: martedì 22 settembre 2015, 10:19 
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Iscritto il: lunedì 13 febbraio 2006, 9:53
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Tipo di Astrofilo: Visualista e Fotografo
penso di si' se riesci ad attivare dei moti convettivi nella camera (cioe' i buchi devono essere posizionati verso l'alto e verso il basso, di lato servono a poco).
Inoltre quoto in pieno le osservazioni di benzomobile sui limiti della coldbox (quindi magari, gia' che vuoi modificarla, usa il dito freddo) e sulla questione potenza peltier

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MessaggioInviato: martedì 22 settembre 2015, 10:58 
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astrometeo ha scritto:
Io ho una 1100d fullspectrum e la uso con la polar box della geoptik da un bel pò.Non mi ricordo nemmeno come è fatta la canon perchè è sempre chiusa li dentro.
Nelle mie prove il problema delle polar box lo descrivo sotto:

1 le reflex sono bene coibentate e il freddo prima che arrivi dentro passa troppo tempo.
2 ottima la resa, in 30 minuti la polar box è pronta con temperatura costante.
3 controllando la temperatura del sensore con eos utility ad ogni foto cala,rendendo difficile realizzare i dark dopo.Se si fanno dark con temperatura diversa è un casino.
4 se si tiene sempre chiusa la condensa non si forma.Il problema è raffreddare e poi magari aprirela scatola.
5 fuori dalla polar box piove se troviamo una sera calda.si forma tanta condensa esterna alla scatola.

p.s avrei pensato di forare la scocca della reflex, dite che facendo delle prese di aria dentro riesca ad arrivare il freddo in maniera più "veloce" al sensore? Ho notato come dicevo sopra che prima che si stabilizzi il tutto ci vuole anche 3 ore!

Dove leggi la temperatura del sensore?

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MessaggioInviato: martedì 22 settembre 2015, 12:33 
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Iscritto il: lunedì 6 luglio 2009, 19:38
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Località: via stella Anzio
ok con exifftool ho letto la temperatura, con 2° nella cold box 5 minuti a 6400 iso , il sensore sta a 17° , a 5° nella coldbox e 300 secondi a 1600 iso il sensore misura 18°.
quindi siamo sui 15° di differenza nel peggiore dei casi, quindi basta portare la cold box a meno 15 ° :shock:
per avere il sensore a zero°.

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MessaggioInviato: martedì 22 settembre 2015, 13:35 
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Infatti cristiano torna.Più o meno. a me a 0 gradi come ti ripeto va sui 12. Tutto dipende quanto ci sta però.
Se accendo 3 ore prima circa 12 gradi.Un giorno però provai ad accendere la mattina la polarbox e cominciando la sera elle 21.30 a scattare il sensore era a 5 gradi.Una volta però cominciato a scattare dopo 2 foto la temperatura è schizzata subito a 12.Ecco perchè dico dei fori nella scocca.Il caldo generato dall'uso del sensore non si fermerebbe dentro la reflex.
O dove la foro la scocca! :( la batto in terra :D

La temperatura del sensore l'unica relfex canon che non la aveva era la 350d. le altre tutte "almeno credo" io la leggo con bekyard eos che riesce a interagire con la reflex.In alternativa un utente qui dentro mi fece scaricare un programmino "exiftools" se non ricordo male che bastava trascinare dentro il .cr2 della canon e ti dava la temperatura.Molto più comodo però bekyard eos che lo uso in fase di acquisizione.A ogni scatto mi dice la temperatura.
Ho preso un immagine del programma in rete....ti ho cerchiato dove viene scritta a temperatura.
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MessaggioInviato: martedì 22 settembre 2015, 13:54 
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Incredibile il programma canon non lo fa e quelli di terze parti si :facepalm:

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MessaggioInviato: martedì 22 settembre 2015, 14:15 
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cristiano c. ha scritto:
ok con exifftool ho letto la temperatura, con 2° nella cold box 5 minuti a 6400 iso , il sensore sta a 17° , a 5° nella coldbox e 300 secondi a 1600 iso il sensore misura 18°.
quindi siamo sui 15° di differenza nel peggiore dei casi, quindi basta portare la cold box a meno 15 ° :shock:
per avere il sensore a zero°.


A riuscirci, magari :beer:
A 'sto punto sarebbe addirittura meglio seguire il metodo di alcuni astrofili (che poi altro non è che quello impiegato da Centrald et alii): smembrare la Canon liberandola da tutto ciò che non ha utilità nella fotografia astronomica ed incapsulare il "core" nudo e crudo in una piccola scatola a doppie pareti metalliche coibentate.
in tal caso l'inerzia termica sarebbe ridotta al minimo necessario e questo permetterebbe il raggiungimento di basse temperature in maniera omogenea in tutte le componenti attive (non il sensore soltanto) residue.

Beppe

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Newton 20 f5.6 autocostruito con specchio corretto a meno di lambda/16 (il mio migliore strumento per il planetario)


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MessaggioInviato: martedì 22 settembre 2015, 14:29 
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Beppe hai per caso un link o tutorial su come si smonta le parti che non servono?

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MessaggioInviato: martedì 22 settembre 2015, 15:15 
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Ecchete qua:

http://stargazerslounge.com/topic/21737 ... ro-camera/

Ma ce ne sono certamente altri, ma ... ora non ricordo, sorry,

Beppe

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