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Autore Messaggio
MessaggioInviato: giovedì 29 gennaio 2015, 15:20 
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Iscritto il: mercoledì 3 settembre 2014, 16:38
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Tipo di Astrofilo: Visualista e Fotografo
benzomobile ha scritto:
Ho in mente un altro tipo di modifica, sempre su una 1100D.
Sarà molto meno elaborata e demolitiva dell'attuale, ma altrettanto efficace :wink:
Vedremo!

Beppe


Spero assomigli alla mia... ahhha :ook:

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MessaggioInviato: giovedì 29 gennaio 2015, 15:27 
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MessaggioInviato: sabato 19 settembre 2015, 22:46 
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Iscritto il: lunedì 6 luglio 2009, 19:38
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Località: via stella Anzio
ma i dark ?ne sono passati di mesi , è conveniente raffreddare così ?

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e ho visto i raggi b balenare nel buio


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MessaggioInviato: lunedì 21 settembre 2015, 12:38 
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Iscritto il: mercoledì 3 dicembre 2014, 12:36
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Località: Como
Tipo di Astrofilo: Strumentofilo
Hai ragione. Il fatto è che mio lavoro mi lascia davvero poco tempo.
Tuttavia questa versione della mod (la seconda) è davvero quasi pronta.
Trattandosi del prototipo - e soprattutto per poter fornire una "road map" certa per chi voglia cimentarsi a sua volta nella realizzazione del prodotto "finito" - è necessario definire dove è necessario correggere, modificare, ma anche fornire metodi e misure esatti.
Quando ho deciso di intraprendere un secondo approccio, ho voluto soprattutto che la mia esperienza fosse facilmente ripetibile, puntando a rendere il più possibile "universalmente riproducibile " il mio lavoro senza la necessità di competenze eccezionali. Credo di esserci riuscito.
Inoltre, concluso l'aspetto realizzativo, sarà necessario documentare tutto in maniera precisa e chiara. E ciò sempre per il raggiungimento del fine suesposto. Sappiate che sto documentando tutto - passo per passo - fotograficamente e con disegni, se necessario.
Detto questo, pubblicherò comunque un breve scritto ed una foto non appena mi ritroverò nelle mani la Canon modificata. Penso (e spero finalmente!) per l'ultimo week end :crazy:
Ancora un po' di pazienza, ragazzi :please:

Beppe

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WO Zenithstar 80FD 10th Anniversary (il mio gioiellino)
SW ED 120 Pro Series (oro)
SW 200 f4 (modificato "sonotube like")
Celestron Comet Catcher originale 1985
Celestron Comet Catcher 1986 (profondamente modificato per astrofotografia DSO)
Celestron Cometron Comet Catcher Junior (Bird Jones completamente ottimizzato per l'osservazione planetaria)
Newton 20 f5.6 autocostruito con specchio corretto a meno di lambda/16 (il mio migliore strumento per il planetario)


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MessaggioInviato: lunedì 21 settembre 2015, 18:57 
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Iscritto il: mercoledì 3 dicembre 2014, 12:36
Messaggi: 606
Località: Como
Tipo di Astrofilo: Strumentofilo
In ogni caso è fuor di dubbio che il raffreddamento diretto sia il più efficiente, considerando che il raggiungimento di una temperatura più bassa di circa +5° C non è granché vantaggioso. Questo perché il rumore termico non è solo quello dipendente dal movimento degli elettroni all'interno del sensore, ma è piuttosto il risultato della sommatoria delle singole componenti di rumore determinate da tutte le circuiterie della Canon.
Pertanto solo nel caso si potesse raffreddare globalmente una DSLR potremmo allora vedere una riduzione del rumore proporzionale alla diminuzione della temperatura.
Un cold box, peraltro, raffredda la camera nella sua interezza, tuttavia non permette di raggiungere deltaT maggiori di 14-16° C. D'altra parte, un cold finger ben realizzato raffredda il solo sensore a deltaT maggiori di 30-32° C.
L'abbattimento del rumore termico complessivo è - ed è stato ben dimostrato - molto maggiore in quest'ultimo caso.
Le DSLR di elaborazione commerciale, vengono raffreddate anche con deltaT di 40° o 60° C.
Una volta private del guscio originale, vengono inscatolate in una "corazza" metallica all'interno della quale è drasticamente - ed uniformemente - abbassata la temperatura. Nel contempo, all'interno della scatola viene praticamente azzerata anche l'umidità (in questo modo è possibile evitare la condensa di ottiche ed elettronica, diversamente inevitabile).

Anche considerando una temperatura notturna estiva di 35° C (evento comunque eccezionale), visto che abbiamo a disposizione una escursione termica (deltaT, appunto) massima di 30 gradi, possiamo mantenere (con un'adeguata termostatazione) il sensore a circa +5° C. Esattamente la temperatura minima utile.

Beppe

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Ultima modifica di benzomobile il martedì 22 settembre 2015, 8:09, modificato 1 volta in totale.

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MessaggioInviato: lunedì 21 settembre 2015, 21:37 
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Con la cold box ho raggiunto una temperatura di 2 gradi e il rumore era molto più basso che a cinque

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MessaggioInviato: lunedì 21 settembre 2015, 23:36 
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Iscritto il: mercoledì 3 dicembre 2014, 12:36
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Località: Como
Tipo di Astrofilo: Strumentofilo
cristiano c. ha scritto:
Con la cold box ho raggiunto una temperatura di 2 gradi e il rumore era molto più basso che a cinque


Chiaro che era più basso!
Con la coldbox si raffredda tutta l'elettronica della macchina, non solo il sensore, così come ho spiegato nel mio ultimo intervento.
Hai raggiunto due gradi con quale temperatura esterna? Dopo quanto tempo hai raggiunto l'equilibrio termico? Il vantaggio del cold finger è che puoi arrivare a spingere il raffreddamento del sensore (del SOLO sensore!) anche ad un livello più basso di -20° C quando la temperatura ambientale fosse di 10° C. In tal caso ti accorgeresti che il rumore non si abbasserebbe sostanzialmete rispetto a quello che vedresti a 0° C, mentre a 5° C sarebbe ancora di poco aumentato.
Se riesci a creare una coldbox capace di un deltaT di 30°C raggiungibili in meno di dieci minuti, allora sì che sarebbe stupefacente! Nessuno ci è mai riuscito lavorando in maniera domestica, neppure Gary Honis che è un pioniere in questo settore ...

PS:
1) non ti consiglio di riprodurre la mia prima versione della mod, ma di aspettare un po' per valutare la seconda, che è molto più "friendly".
2) Ti sconsiglio di utilizzare Peltier più potenti di 30-40 W per il cold finger: non ha senso!
Nella mia seconda versione utilizzo una Peltier di soli 25 W.
Il sensore sviluppa una potenza di poco più di 4 W, pertanto potenze di trasferimento molto maggiori sono da evitare. Infatti, a parità di efficienza del dissipatore, maggiore è la potenza erogata dalla TEC, peggiore sarà l'efficienza di raffreddamento e minore il deltaT.
Ciò non è paradossale come sembra, visto che il calore sviluppato dalla faccia calda della cella deve essere ben dissipato per evitare che la sua temperatura salga. Il differenziale di temperatura (deltaT nominale) che si viene a creare tra faccia calda e faccia fredda è una costante (a parità di corrente), dunque è evidente che se la faccia calda aumenta di temperatura, anche quella fredda farà la stessa cosa.
Nella pratica, accostando le dita al radiatore allo scopo di apprezzarne la temperatura, il radiatore stesso dovrà sembrarti appena appena tiepido, mai caldo! Più caldo lo senti, meno freddo sarà il sensore. Qualsiasi tecnico del settore potrà confermarti questo concetto.
Se la potenza è eccessiva, infatti, il sensore si raffredda di meno. Perché? Semplice, il surplus di potenza richiederà necessariamente una dissipazione più elevata (per esempio, un sistema di raffreddamento forzato ad acqua).

Si conclude che la dissipazione deve essere la più efficiente possibile e la potenza della TEC non deve essere troppa, pena l'ottenimento dell'effetto opposto a quello desiderato (nel nostro caso il buon raffreddamento del sensore).
Lo stesso concetto vale nel caso dell'utilizzo di più celle in cascata; i risultati saranno nettamente peggiori. Se vuoi puoi provare ... te ne renderai direttamente conto.
Ciao e fammi sapere,

Beppe

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MessaggioInviato: martedì 22 settembre 2015, 8:53 
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Io ho una 1100d fullspectrum e la uso con la polar box della geoptik da un bel pò.Non mi ricordo nemmeno come è fatta la canon perchè è sempre chiusa li dentro.
Nelle mie prove il problema delle polar box lo descrivo sotto:

1 le reflex sono bene coibentate e il freddo prima che arrivi dentro passa troppo tempo.
2 ottima la resa, in 30 minuti la polar box è pronta con temperatura costante.
3 controllando la temperatura del sensore con eos utility ad ogni foto cala,rendendo difficile realizzare i dark dopo.Se si fanno dark con temperatura diversa è un casino.
4 se si tiene sempre chiusa la condensa non si forma.Il problema è raffreddare e poi magari aprirela scatola.
5 fuori dalla polar box piove se troviamo una sera calda.si forma tanta condensa esterna alla scatola.

p.s avrei pensato di forare la scocca della reflex, dite che facendo delle prese di aria dentro riesca ad arrivare il freddo in maniera più "veloce" al sensore? Ho notato come dicevo sopra che prima che si stabilizzi il tutto ci vuole anche 3 ore!

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MessaggioInviato: martedì 22 settembre 2015, 8:59 
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il tempo di raffreddamento non è un problema, quando decido di mettere fuori l'attrezzatura la prima cosa che faccio è accendere la peltier , in un oretta sono in temperatura. adesso devo prendere un controller , perché usando quello del frighetto cannibalizzato mi sono accorto che la cela si deteriora velocemente, in pratica non viene pilotata, ma accesa e spenta . quando la cella era nuova il salto maggiore è stato 30°, con assorbimento di 5 Ah , adesso ,dopo un mese di prove fa 15° , la mia cold box ha un doppio strato isolante e ventole maggiorate. sto per provare, appena mi arriveranno , due peltier multistadio con salto da 100° , ed ho previsto l'immissione di atmosfera controllata nella cold box , spero di raggiungere un bel salto , ma lo strato isolante devo aumentarlo. all'esterno già adesso si forma condensa.

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MessaggioInviato: martedì 22 settembre 2015, 9:09 
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cristiano c. ha scritto:
Con la cold box ho raggiunto una temperatura di 2 gradi e il rumore era molto più basso che a cinque


Christian, aspetta un momento. Mi è venuto un fondatissimo dubbio.
Dove hai misurato queste temperature? Sono le temperature del sensore o quelle dell'interno della coldbox, ma all'esterno della fotocamera?
Se è quest'ultimo il caso - come pare probabile - allora ti assicuro che, anche con la temperatura di 2 gradi tutto intorno alla Canon, il sensore è già tanto che si raffreddi a +15 gradi! A quella temperatura anche un calo di solo 1°C produce una significativa riduzione del rumore. Ecco perché il rumore da te osservato a 2° era molto più basso che a 5°.
Questo, purtroppo è il maggior limite delle coldbox. Penso che la cb possa essere utilmente utilizzata quando la temperatura ambientale è già bassa - diciamo a partire dai 10° C in giù - per produrre tutti i suoi vantaggi ed essere preferibile al cold finger.
In tal caso sia il sensore che l'elettronica possono andare sotto gli 0° C e si raggiungono figure di rumore progressivamente più basse rispetto a quelle realizzate con il raffreddamento diretto (a parità di temperatura del sensore) dove invece già sotto i 5° C il "gioco non vale più la candela" perché il rumore ha raggiunto il suo plateau.

Beppe

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Ultima modifica di benzomobile il martedì 22 settembre 2015, 12:49, modificato 1 volta in totale.

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