grephead ha scritto:
... Posso intuire cosa significhino i dati appuntati, ma per cosa stanno quei "x200"?
Una domanda che mi preme ancora di più, con che scanner stai digitalizzando il tuo archivio?
Grazie Grephead!
A proposito di comete ogni tanto capita di rileggere i primi appunti, quindi se ne approfitta per rinfrescare la memoria
con quelle osservate e fotografate negli anni che non furono poche. Tra schizzi grafici, note e fotografie sembra
quasi di riviverle con gli occhi di oggi.
Ricordo di aver iniziato a scrivere con la cometa Kohoutek nel 1973 e, sempre nel brogliaccio, riportai due righe
sintetiche nelle quali trascrissi i molteplici dubbi dell'osservazione da Roma; fu in pratica una cometa bluff, ma
anche la prima che cercai con un binocolo dalla finestra della camera. Non fu così invece per la cometa West (1975),
la prima ad essere fotografata con più impegno; non dico però con quali esiti.
E poi seguì la volta della cometa di Halley (1985-86) che osservai e fotografai più volte anche in compagnia di un
individuo "strano" (!)

che tutt'ora oggi frequenta assiduamente il forum e che può (volendo) confermare.
In ogni caso è tutto scritto nero su bianco.
Seguirono le altre comete negli anni... una dopo l'altra di pari passo alla crescita e a tutte le tappe fondamentali della vita.
x200 erano gli ingrandimenti del rifrattore guida (Vixen 102M) posto in parallelo alla Flat Field Camera con la quale
poi fotografavo. La guida avveniva manualmente agendo direttamente sui movimenti AR e Dec della montatura, ponendo
al centro di un reticolo illuminato una stella per tutto il tempo di posa. Al termine di ogni lunga posa spesso l'occhio
preposto al controllo rimaneva impresso per diversi minuti dalla croce rossa del reticolo: più la posa era lunga e più
la croce rossa rimaneva ... nell'occhio: che tempi!
Gli ingrandimenti per la guida venivano scelti in base alla focale degli strumenti impiegati, ma anche dal tipo pellicola
che si sceglieva, con particolare attenzione alla sua effettiva risoluzione lineare. Proprio per quest'ultimo motivo quando
iniziai ad impiegare la Kodak TP 2415, o ancor più la sorella maggiore TP 6415 entrambe ipersensibilizzate in formingas,
la necessità di guidare ad alti ingrandimenti divenne la regola fondamentale.
Precisazione: quando le sigle dei numeri d'inventario dei fotogrammi riportati sul brogliaccio venivano raggruppate, significava
che in quel tale gruppo si effettuava una sola guida, perchè quel determinato soggetto astronomico veniva ripreso in contemporanea
dagli obiettivi elencati nello stesso gruppo. Questo faceva si che, con una sola guida, si disponesse di un numero maggiore
di fotografie dello stesso soggetto visto con differenti focali. In pratica il
fil rouge odierno del mio sito web!
Ho la possibilità di impiegare due scanner. Il primo, quello generico, con il quale passo in rassegna la maggiorr parte delle
slides d'archivio è un Nikon SuperCoolscan 8000 ED. Quando invece capita una dias perfetta nella guida, esposizione, sviluppo,
conservazione, ecc., allora si passa allo scanner più impegnativo per la massima qualità: Imacon Flextight.
Cari saluti,
Danilo Pivato