Con tutta l'ammirazione per la chiarezza espositiva di Giovanni, ci sono un paio di affermazioni sulle quali non mi trovo d'accordo:
Giovanni Paglioli ha scritto:
Quando parliamo di gain viene in mente subito una qualche sorta di "amplificatore" ma è un concetto sbagliato. Il gain è quel numero che individua quanta carica accumulata deve essere contata per generare un ADU. Un gain 2 sta quindi a significare che ogni 2 fotoni verrà contato 1 ADU.
Anche se e' vero che numericamente il gain individua il rapporto fra output numerico e fotoni conteggiati, e quindi il discorso e' sostanzialmente corretto, un'amplificatore di segnale esiste davvero. Non c'e' infatti nessun dispositivo che conta fisicamente gli elettroni, ma c'e' un amplificatore che amplifica la debole tensione generate dal fotodiodo prima di passarla al del convertitore A/D. E' questo tra l'altro una delle principali sorgenti del rumore di lettura.
Giovanni Paglioli ha scritto:
Semplice, di fatto non si cambiano affatto, si cambia il Gain ovvero, si dice quanta carica contare prima di generare un ADU. Da questo ne deduciamo (indipendentemente da qualsiasi altro tipo di errore) che il rumore minimo si ottiene al valore ISO della camera che ha un Gain pari a 1.
Stante quanto sopra sopra, questa deduzione non e' molto ovvia. Sicuramente un gain superiore a 1 non aggiunge l'informazione, ma sforza inutilmente l'amplificatore portandolo a generare piu' rumore dello stretto necessario, ma non e' detto che 1 sia il valore dove complessivamente il sistema lavora meglio, perche' le caratteristiche dell'amplificatore sono fondamentali per ricavare il gain migliore da usare (che e' poi figlio anche della formula che giustamente riporta davider).