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Autore Messaggio
MessaggioInviato: domenica 16 agosto 2015, 12:31 
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Mah, per la colatura del grasso c'è ancora qualcosa da capire. Perchè il lubrificante del primario è poco fluido e poco abbondante, invece quella colatura era abbastanza abbondante, e molto chiara, invece se fosse stato il grasso del paraluce sarebbe dovuto essere al massimo un paio di gocce. Non è che la copertura ha innescato un qualche fenomeno di evaporazione/condensazione sul telescopio e che l'acqua abbia trascinato del lubrificante? Poi quel telescopio era mai stato lubrificato? Oppure era del tutto originale e mai aperto?

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MessaggioInviato: domenica 16 agosto 2015, 15:30 
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Iscritto il: sabato 11 febbraio 2006, 12:43
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Renato C ha scritto:
Angelo Cutolo ha scritto:
...Quindi alla stato attuale la mia opinione è che questa sia piu una leggenda metropolitana...

Ognuno può avere le legittime opinioni che ritiene, ci mancherebbe. Ma mi sembra poco ragionevole essere più realisti del re. Oltre alle mie (e di altri) esperienze io vi ho riportato in un messaggio precedente la risposta ufficiale di Celestron alla domanda in materia. Ve la ho evidenziata in blu. Se lo stesso costruttore (e non è una risposta datata, dato che si parla anche degli EDGE HD) afferma essere questa la procedura corretta da adottare in caso di smontaggio e rimontaggio, mi pare che tutti i dubbi vengano fugati.
Potete sempre chiedere a Celestron e Meade ulteriori chiarimenti, invece di fare supposizioni forse poco fondate :roll: .

Ai tempi in cui pensavo alla scelta di uno SCT da 8" (prima dell'arrivo dell'Obice), scrissi in merito a tale leggenda sia a Meade che a Calestron che ai relativi distributori per l'Italia, mai ricevuto risposta.
Comunque Renato, ho letto la risposta "in blu" e personalmente la considero una riposta politica alla Renzi, in pratica metto bellamente in dubbio la veridicità di quanto scritto da celestron, perché in caso contrario cilestron/synta lavorerebbe le proprie ottiche in maniera ben piu scarsa di quelle che vanno a finire sugli strumenti tipo seben e che almeno vengono venduti a prezzi ben piu bassi dei loro.
Ma per quanto esposto nel mio precedente post, trovo la cosa molto illogica (che facciano ottiche oltre il limite della fetenzia, senza riuscire a mantenere una minima simmetria circolare e che quindi necessitano di un posizionamento "accordato" per lavorare decentemente) e dal punto di vista di produzione industriale altamente improbabile.

Il fatto è che negli anni ho smontato/rimontato (completamente, non solo lastra e primario, ma tutto) un lx50 e due C8 e li ho rimontati senza curarmi degli orientamenti, ma solo della loro collimazione reciproca (lastra, primario, secondario) senza notare scadimenti di alcun tipo, nemmeno a livello di star-test, visto che la lastra serve fondamentalmente ad eliminare la sferica degli specchi, se questa necessitasse di essere "accordata" al primario, una posizione errata dovrebbe subito far risaltare una sferica (anche solo zonale) residua a causa della mancata correzione, cosa che nella mia esperienza non ho mai notato con nessun SCT.

Naturalmente potrebbe essere tutto vero, in quel caso sconsiglierei caldamente l'acquisto a chiunque di un qualsiasi meade o celestron.

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Newton: Barile 400/1830 mm; Obice 200/1650 mm; Bidoncino 114/1300 mm solarizzato. •• Rifrattori: Nano apo 80/480 mm; Milo acro 76/1400 mm; 60ino acro 60/700 mm. •• Catadiottrici: C8 xlt. •• Binocoli: Docter Aspectem 40x80 ED, William Optics 22x70 ED, Vixen Ultima 8x56, Nikon Action EX 16x50, Canon 10x30 IS II, Vortex Vanquish 8x26, Ibis Horus 5x25, Pentax Papilio 6,5x21, Orion 2x54.


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MessaggioInviato: domenica 16 agosto 2015, 16:00 
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Iscritto il: mercoledì 15 ottobre 2008, 17:01
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Infatti è meglio acquistare strumenti dell'Officina Stellare oppure anche Intes Micro o Takahashi. :look: :lol:

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MessaggioInviato: domenica 16 agosto 2015, 16:31 
Angelo Cutolo ha scritto:
...Naturalmente potrebbe essere tutto vero, in quel caso sconsiglierei caldamente l'acquisto a chiunque di un qualsiasi meade o celestron.

Non so quanti seguirebbero il tuo consiglio: in questi 40 anni sono stati venduti milioni di SC Celestron e Meade ...e continuano a venderne :mrgreen:


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MessaggioInviato: domenica 16 agosto 2015, 20:28 
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hai trovato il termine giusto, Angelo.
è banalmente "illogico" (oltre che contrario a qualsiasi concetto di produzione in serie ;) )

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MessaggioInviato: domenica 16 agosto 2015, 21:26 
A me non sembra tanto difficile da comprendere. Sarebbe così se i tubi e le flange degli SC fossero torniti dal pieno con tolleranze strette. Invece i tubi sono costruiti con lamiere calandrate che per quanto ben realizzati possono essere disassati di qualche decimo di mm da un estremo all'altro. Le flange, cella e culatta, sono a loro volta realizzate per pressofusione, e anch'esse hanno una inevitabile tolleranza. Non è detto che una volta montato lo specchio e il paraluce siano in perfetto asse ottico con la lastra e con il secondario. Se sommiamo tutte queste tolleranze ottiche e meccaniche si comprende la ragione e l'utilità di ridurre al minimo ogni fattore che possa portare ad un disassamento del fascio ottico e alla possibile introduzione di aberrazioni di vario genere o comunque ad una più problematica collimazione.


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MessaggioInviato: lunedì 17 agosto 2015, 9:14 
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Iscritto il: martedì 5 dicembre 2006, 8:20
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Cita:
A me non sembra tanto difficile da comprendere. Sarebbe così se i tubi e le flange degli SC fossero torniti dal pieno con tolleranze strette. Invece i tubi sono costruiti con lamiere calandrate che per quanto ben realizzati possono essere disassati di qualche decimo di mm da un estremo all'altro. Le flange, cella e culatta, sono a loro volta realizzate per pressofusione, e anch'esse hanno una inevitabile tolleranza. Non è detto che una volta montato lo specchio e il paraluce siano in perfetto asse ottico con la lastra e con il secondario. Se sommiamo tutte queste tolleranze ottiche e meccaniche si comprende la ragione e l'utilità di ridurre al minimo ogni fattore che possa portare ad un disassamento del fascio ottico e alla possibile introduzione di aberrazioni di vario genere o comunque ad una più problematica collimazione.


Sono d'accordo con questo ragionamento ed infatti posso capire lo spessore posto sotto un punto della lastra correttrice onde renderla coassiale con il primario considerato che primario e lastra non sono collimabili, però non capisco il fatto che lastra debba avere un suo angolo specifico di rotazione intorno al suo asse pena prestazioni più scadenti: una cosa del genere, otticamente parlando, può esistere soltanto se lastra e primario presentano qualche evidente difetto (asimmetrie) tali che, solo in un punto di rotazione reciproca trovano la loro "quadratura".

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MessaggioInviato: lunedì 17 agosto 2015, 10:08 
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Su questo sono d'accordo anche io, ma si tratta di collimazione dei vari elementi (primario, secondario, lastra), una eventuale leggera (ovvio che se son completamente "fuori" è un altro discorso) scollimazione di detti elementi porta solo ad'una scentratura del campo pienamente illuminato essendo il primario un elemento sferico, la lastra essendo una curva di 4° ordine, corregge coassialmente la sferica (aka, una leggera scollimazione non inficia tale correzione) non fa altro; qui si è parlato che nonostante elementi perfettamente collimati tra loro, se ruoto la lastra (ad esempio) di 60° rispetto alla posizione (ripeto mantenendo il tutto collimato) di fabbrica, escono fuori chissà quali aberrazioni che rovinano l'immagine, ora visto che l'ottica è ottica, se questo succede è solo per un motivo, una o piu ottiche NON hanno la simmetria sferica entro i parametri ottici di progetto, quindi vuol dire che sono lavorate fuori tolleranza minima, quindi di fatto lavorate male, poiché questo porta in pratica a considerare questo difetto un errore zonale piu o meno esteso.

Scommetto che se un rifrattore tripletto (tre elementi come lo SCT) lavorasse male a causa di una rotazione (sul proprio asse) di uno dei suoi elementi, lo rimandereste indietro, allora perché dovrei accettare uno SCT che lavora in maniera simile?
Infatti dai tre da me provati, questo problema non lo avevano.

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MessaggioInviato: lunedì 17 agosto 2015, 14:12 
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Angelo Cutolo ha scritto:
Ma per quanto esposto nel mio precedente post, trovo la cosa molto illogica (che facciano ottiche oltre il limite della fetenzia, senza riuscire a mantenere una minima simmetria circolare e che quindi necessitano di un posizionamento "accordato" per lavorare decentemente) e dal punto di vista di produzione industriale altamente improbabile.

Il fatto è che negli anni ho smontato/rimontato (completamente, non solo lastra e primario, ma tutto) un lx50 e due C8 e li ho rimontati senza curarmi degli orientamenti, ma solo della loro collimazione reciproca (lastra, primario, secondario) senza notare scadimenti di alcun tipo, nemmeno a livello di star-test, visto che la lastra serve fondamentalmente ad eliminare la sferica degli specchi, se questa necessitasse di essere "accordata" al primario, una posizione errata dovrebbe subito far risaltare una sferica (anche solo zonale) residua a causa della mancata correzione, cosa che nella mia esperienza non ho mai notato con nessun SCT.

Se posso dire la mia, per gli SC commerciali che hanno ottiche sferiche (cioè con i singoli elementi privi di una proprio asse ottico) l'intubazione industriale non è mai stata un problema se non magari per qualche esemplare sfigatissimo, come ad esempio alcune partite di Celestron risalenti all'era Tasco oppure alcuni Meade fine anni 80. L'importante è che la lastra sia centrata con lo specchio primario e il secondario occupi una posizione più centrale possibile.
Tali tolleranze potrebbero però risultare insufficienti per ottiche più curate come i Meade ACF (secondario non sferico) e i Celestron Edge (presenza correttore ottico) che mi auguro abbiano una intubazione adeguata, altrimenti la maggiore accuratezza di queste ottiche rischia di non sortire gli effetti sperati

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MessaggioInviato: lunedì 17 agosto 2015, 15:31 
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Concordo completamente da quanto detto da Angelo e da Photallica.

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