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Autore Messaggio
MessaggioInviato: venerdì 14 agosto 2015, 15:26 
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Iscritto il: lunedì 13 febbraio 2006, 23:46
Messaggi: 67
Località: Emilia-Romagna
fabio_bocci ha scritto:
Non credere che gli artigiani che sappiano fare queste cose e che abbiano gli strumenti adatti, tipo un banco ottico per test in autocollimazione, siano tanti. A Firenze c'era Mauro Meco, ma purtroppo dopo aver avuto una grave malattia ha chiuso l'attività. Di altri conosco solo Romano Zen a Venezia e Toscano a Matera. Una specie di banco ottico ce l'ha anche Tecnosky, ma lo usa principalmente per fare dei test sugli strumenti che riceve, prima di venderli.


Infatti sapevo di Mauro Meco (assistenza vecchia Meade) e speravo di portarlo da lui , mi dispiace per la sua malattia. Per Zen è facile portargli il secondario ma non il tele visto che a memoria si trova in una zona difficilmente raggiungibile con l'auto (vent'anni fa). Al limite ho letto in un altro forum che a Bergamo esiste un officina dove un utente ha portato un Meade acf per pesanti manutenzioni..... con ottimi risultati. Niente male neanche la 3A , ma sempre lontanucci.
Saluti. :)


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MessaggioInviato: venerdì 14 agosto 2015, 20:36 
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Iscritto il: martedì 5 dicembre 2006, 8:20
Messaggi: 2849
Cita:
e si ottiene appoggiando la lastra sullo strumento appositamente sagomato e creando in esso un vuoto spinto. In questo modo il vetro viene "aspirato" contro la superficie dello strumento e ne assume la stessa "deformazione" e viene lavorata (si tratta di millesimi di millimetro). Lo strumento di lavorazione così lavorerà secondo la forma voluta. Una volta tolto il vuoto perciò la lastra avrà assunto la sagoma voluta. Purtroppo non sempre il vuoto è uniforme su tutta la superficie e c'è probabilità che lo strumento.......


Renato, scusa se insisto ma non credo che la lastra venga lavorata in base al primario (ed è questo che mi sfugge); costruito il primario rigorosamente sferico, occorre poi procedere alla costruzione della lastra, che come giustamente hai asserito, viene montata su un tubo (recipiente) e quindi viene fatto il vuoto: la lastra (in quel momento ancora piana) assume una forma più o meno sferica perché deformata dal vuoto. Quindi si procede alla smerigliatura/lucidatura ed in seguito, ripristinando il vuoto iniziale nel recipiente la lastra assumerà la caratteristica forma che tutti conosciamo.

Ora spiegatemi una cosa: ho uno specchio (primario) sferico lavorato... che so a 1/4 lambda (che è il minimo sindacabile), quindi ho lavorato la mia correttrice: ma perché mai la lastra dovrebbe avere un senso (nella rotazione intendo) rispetto al primario???? I casi sono 2: o la lastra è fatta male oppure il primario è fatto male non credete? C'è qualche asimmetria in una delle due componenti ottiche.

Sennò da due lavorazioni pseudo-buone perché dovrebbe esserci solamente un punto in cui il sistema lavora bene? Attendo risposte da chi ha nozioni di ottica migliori delle mie.

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MessaggioInviato: venerdì 14 agosto 2015, 21:34 
http://www.pno-astronomy.com/Astro%20Li ... estron.pdf
(a pag. 88 e seguenti)

Tu pensa che la difficoltà di ottenere la necessaria precisione e la costanza nella lavorazione della lastra è tale da spingere un certo Maksutov a proporre una versione alternativa con la più semplice costruzione di un menisco. Appunto il telescopio Maksutov.


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MessaggioInviato: venerdì 14 agosto 2015, 22:35 
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Iscritto il: martedì 5 dicembre 2006, 8:20
Messaggi: 2849
Si d'accordo, il nostro Fulvio è molto ferrato in materia ma comunque non mi sembra di aver capito che lastra e primario debbano per forza avere un loro "montaggio" specifico, ossia con la lastra ruotata in un certo modo e quindi segnata dal costruttore/assemblatore in modo che chi la smonta possa riuscire a montarla in maniera corretta.

Se, come dicono tanti (e magari e anche vero) la lastra deve essere montata solamente con un certo angolo rispetto al primario, ciò vuol dire che la lastra è costruita insieme al primario e quindi "per forza" deve essere montata così. Ti faccio un esempio: rifrattore acromatico classico (doppietto fraunhofer) con due elementi (crown e flint)... ebbene? Occorre che i due vetri vengano montati in cella opportunamente ruotati? Non credo proprio sennò vuol dire che hanno subito la stessa lavorazione e che quindi alla fine si controlla solamente il doppietto come unica identità. Ma se sono due vetri lavorati bene singolarmente li puoi montare fregandotene della loro rotazione (basta che siano in asse), o sbaglio?

E ancora: il primario ed il secondario di un riflettore (rc, cass, ecc. - non importa) devono essere montati con un certo angolo? Prova in un cassegrain/rc a ruotare, che so di 40° il secondario rispetto al primario, ebbene che succede? Si scollima? Ma dai!!!!!!!!!!!!!

Premetto che questa discussione m'interessa perché sono ignorante in materia però vorrei spiegazioni chiare e se possibile capibili, ovvero scientifiche, e non frasi del tipo "dicono che bisogna rispettare l'angolo perché sennò sono guai..." mi piacerebbe capire, ecco tutto.

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MessaggioInviato: sabato 15 agosto 2015, 9:28 
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Iscritto il: lunedì 23 aprile 2007, 23:13
Messaggi: 3274
Tipo di Astrofilo: Fotografo
Mi sono sempre chiesto se l'accordatura degli elementi ottici di uno Schmidt-Cassegrain Meade o Celestron fosse una leggenda metropolitana o meno, e mi sa che il mio dubbio rimarrà per sempre tale. Mi sembra improbabile che ogni telescopio che esce dagli stabilimenti venga sottoposto ad accurati test mirati a minimizzare le aberrazioni residue, con tutti i costi aggiuntivi che questo comporterebbe (ma se a molti piace pensare così, non è peccato, ci mancherebbe). Io sono d'accordo con Valegran, e probabilmente l'elemento critico di questi strumenti è il disassamento degli elementi ottici che potrebbe essere valutato ed aggiustato da chi ha un banco ottico e molta, molta esperienza e capacità.

In Europa, che io sappia,l'unico professionista attrezzato che fornisce test e servizi è Volfgang Rohr: http://rohr.aiax.de/hp_new/

Ma temo che inviargli lo strumento e farlo mettere a punto sia davvero molto costoso..

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MessaggioInviato: sabato 15 agosto 2015, 10:18 
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Iscritto il: sabato 11 febbraio 2006, 12:43
Messaggi: 16149
Località: Milano
Tipo di Astrofilo: Visualista
Io la vedo come tuvok, primario, secondario e lastra di uno SCT sono lavorati a simmetria circolare, se hanno una lavorazione minima sindacale, DEVONO mantenere tale simmetria con un errore (dal punto di vista ottico) sufficientemente basso da garantire le prestazioni di progetto, posso convenire che ci siano posizioni relative dei tre elementi piu prestanti ed altre meno, ma sempre entro le tolleranze minime di progetto, se ciò non dovesse rispondere al vero vuol dire che detti elementi (uno, due o tutti) soffrono di un errore zonale non trascurabile, e questi ritengo non passerebbero il controllo qualità.
Considerati i numeri di produzione di uno SCT, penso che costino di piu le ore/operaio per allineare gli elementi "difettosi" che non scartare direttamente questi.

Quindi alla stato attuale la mia opinione è che questa sia piu una leggenda metropolitana sopravvissuta ad'una pratica che veniva (sempre secondo me) effettivamente fatta inizialmente negli anni '70 agli albori della produzione di questi strumenti (quando di fatto venivano costruiti pressoché a mano), cosa diventata poi superflua nel tempo con l'affinamento tecnologico della produzione e con l'avvento dei grandi numeri e le economie di scala.

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Newton: Barile 400/1830 mm; Obice 200/1650 mm; Bidoncino 114/1300 mm solarizzato. •• Rifrattori: Nano apo 80/480 mm; Milo acro 76/1400 mm; 60ino acro 60/700 mm. •• Catadiottrici: C8 xlt. •• Binocoli: Docter Aspectem 40x80 ED, William Optics 22x70 ED, Vixen Ultima 8x56, Nikon Action EX 16x50, Canon 10x30 IS II, Vortex Vanquish 8x26, Ibis Horus 5x25, Pentax Papilio 6,5x21, Orion 2x54.


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MessaggioInviato: sabato 15 agosto 2015, 11:32 
Angelo Cutolo ha scritto:
...Quindi alla stato attuale la mia opinione è che questa sia piu una leggenda metropolitana...

Ognuno può avere le legittime opinioni che ritiene, ci mancherebbe. Ma mi sembra poco ragionevole essere più realisti del re. Oltre alle mie (e di altri) esperienze io vi ho riportato in un messaggio precedente la risposta ufficiale di Celestron alla domanda in materia. Ve la ho evidenziata in blu. Se lo stesso costruttore (e non è una risposta datata, dato che si parla anche degli EDGE HD) afferma essere questa la procedura corretta da adottare in caso di smontaggio e rimontaggio, mi pare che tutti i dubbi vengano fugati.
Potete sempre chiedere a Celestron e Meade ulteriori chiarimenti, invece di fare supposizioni forse poco fondate :roll: .


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MessaggioInviato: sabato 15 agosto 2015, 12:26 
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Iscritto il: lunedì 13 febbraio 2006, 23:46
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Località: Emilia-Romagna
Ottima idea Renato, mi sa proprio che invierò una bella email alla Meade, per avere informazioni in merito. :D
Dubitando però di una risposta esaustiva, sperando che non mi rimandino alla assistenza in italia, che suppongo nn siano al corrente di certe problematiche , e che certe informazioni nn vengano divulgate. :roll:
Maurizio. :wave:


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MessaggioInviato: domenica 16 agosto 2015, 9:49 
E si che avevo appena parlato di supposizioni infondate! :facepalm:


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MessaggioInviato: domenica 16 agosto 2015, 11:55 
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Iscritto il: lunedì 13 febbraio 2006, 23:46
Messaggi: 67
Località: Emilia-Romagna
Ehm..., volevo dire che voglio anche spiegazioni dalla Meade perchè a 35° in ombra (con copertura Telegizmos 365 plus) mi si scioglie il grasso e cola dal supporto del primario sul secondario incroccandolo bene (nn vorrei che fosse stato l'olio del microfiss 3A ma nn credo), e se può succedere ancora.
Poi una risposta ufficiale nn fa mai male. :wave:


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