Ho avuto tutte e due (atik383 e ora qsi583) e per quanto riguarda il discorso umidità credo che si sia sempre fatta un poco di confusione.
Il problema umidità si cerca di risolverlo in due maniere, essiccante e gas.
L'essiccante funzione fino a che non si deve (o si vuole) procedere a rigenerarlo, cioè riscaldarlo per utilizzarlo nuovamente.
Il problema è che per render
anidro un sistema, le cose sono molto più complesse di quanto pensiamo. Quando apriamo la cella ovviamente entra aria, a meno che non la aprissimo sotto una cappa chimica in ambiente anidro...vi assicuro cosa un poco complicata:-).
Poi riscaldiamo la pasticca, quindi la raffreddiamo per evitare di metterla a 200 gradi (con delle pinzette immagino...) dentro la cella ( cosa non consigliabile...

). Possiamo pensare di metterla in qualcosa come carta argentata, da forno non so, perchè nel momento che si raffredda ovviamente si riprende l'umidità dell'aria. Se riuscissimo a chiuderla bene quando è bella rigenerata, poi la mettiamo dentro e chiaramente comincia a succhiare l'umidità dell'aria dentro la cella. Ho trovato più complicata questa cosa di quando facevo reazioni anidre (nucleofile) all'università, ma per il fatto che l'ideale sarebbe mantenere in ambiente anidro/inerte tutto il sistema. Questo perchè un conto sarebbe far lavorare l'essiccante in un ambiente che pian piano prende aria (sempre per la non perfetta tenuta) un conto farlo lavorare già in un ambiente con umidità atmosferica.
Se tutto va bene, meglio lasciare la pasticca lì fino a che funge eppoi si procede al riscalda-raffredda-metti dentro.
Il sistema di gas inerte (Argon un pò costoso, forse Azoto...) è inerte nel senso che evita i naturali processi ossidativi (l'ossigeno dell'aria reagisce...), ma che mettano gas anidro è un altro discorso. Il migliore che avevo era argon che passava in colonna di acido solforico...ma molto pericoloso....diciamo che il contenuto di umidità è ridotto ed essendo insufflato a pressione maggiore di quella atmosferica resiste un pò poi, per la non perfetta chiusura delle guarnizioni, tenderà ad andare in equilibrio con la pressione esterna ed alla fine si sostituirà con l'aria. Per adesso, dopo qualche anno di utilizzo, non ho mai avuto la necessità di fare nulla. Non ho nemmeno verificato da dove si mette, ma non credo sarà un problema insufflare inerte quando ce ne sarà bisogno senza spedirla da nessuna parte ( e tra l'altro non so nemmeno cosa ci sia dentro...).
Ciao,
Fabiomax
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