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Autore Messaggio
MessaggioInviato: mercoledì 5 agosto 2015, 14:52 
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Iscritto il: martedì 10 luglio 2012, 10:05
Messaggi: 641
Località: Rimini
Tipo di Astrofilo: Visualista e Fotografo
Orsojogy ha scritto:
Io ho la 314L+ e mi trovo molto bene. L'unica pecca, secondo me, è che ha il sensore un po' piccolino.

Ale


Eh io l'ho cercata...ma usate non se ne trovano!!! :facepalm:

PS.: almeno al momento...

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OTA: GSO RC 8" & SW MC90 Black Diamond & TSAPO65Q
Obiettivi: Sigma 70-300 AF Macro, Canon EF-S 10-22mm f/3.5-4.5 USM, Canon EF-S 18-55mm
Mount: Orion Panda4x4 Robocop SKF Synscan,Star Adventurer
Camera: Canon EOS 1100D, Starlight LodestarM, Atik 16HR, SBIG 8300ST, Philips Toucam Pro II
Accessori: Ruota filtri Starlight 7pos, LRGB-HaS3O2 Baader, SELETEK Armadillo 2 Focuser, ArduinoFocus
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MessaggioInviato: mercoledì 5 agosto 2015, 15:21 
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Iscritto il: mercoledì 15 ottobre 2008, 17:01
Messaggi: 20265
Località: Firenze
Tipo di Astrofilo: Visualista e Fotografo
Il discorso sulla pasticca essiccante e gas è questo. Se una fotocamera ha un sistema di refrigerazione del sensore capace di andare diverse decine di gradi al di sotto della temperatura ambiente, inevitabilmente se il sensore fosse esposto all'aria dell'ambiente si formerebbe prima della condensa e poi del ghiaccio. Quindi il sensore deve stare dentro ad una camera stagna dove l'umidità deve essere molto bassa. Le fotocamere Atik (e molte altre) hanno due compartimenti, uno dove c'è l'elettronica ed un altro a tenuta stagna dove c'è il sensore. Per evitare che l'umidità si possa infiltrare all'interno di questa camera c'è una piccola bussola a vite sul corpo della macchina dove all'interno è presente una pastiglia di essiccante. L'efficacia dell'essiccante dura anche qualche anno, ma poi si può rendere necessario sostituire la pastiglia con una nuova, perchè un poco di umidità inevitabilmente può passare all'interno attraverso la porosità delle guarnizioni. La stessa cosa si può fare riempiendo la camera con Argon o Azoto. Il problema è che se la camera è in atmosfera di Argon e si forma condensa sul sensore che si fa? Si deve rimandare la macchina al costruttore. Se invece c'è l'essiccante si cambia la pastiglia e dopo un'ora la macchina è pronta.

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MessaggioInviato: mercoledì 5 agosto 2015, 18:54 
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Iscritto il: mercoledì 17 ottobre 2007, 11:38
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andreaconsole ha scritto:
considera anche che lavora a 750mm di focale: gli servono pixel piu' piccoli per avere un sufficiente campionamento.
A proposito, Carlo, hai idea del tuo seeing medio locale?
http://astronomiadigitale.blogspot.de/2 ... quist.html
Che intendi per sufficiente campionamento? Al limite teorico non ci arrivera mai con il seeing delle nostri parti e per arrivarci deve comunque avere pizel di 1 micron almeno! :mrgreen:
Inoltre cosi ha un campo piccolo, deve avere un campo ultracorretto per avere stelle cosi piccole da sfruttare i pixel cosi piccoli ed è anche poco sensibile avendo sempre pixel piccoli. Per non dire che la full capacity ha valori cosi bassi che si e no sarebbe una camera da 13/14 bit reali.

fabio_bocci ha scritto:
Col TSq65 i pixel da 4,4 micron vanno benissimo. Anche la 314L è ottima, ma un pò più vecchia. Personalmente preferisco il sistema Atik con la camera del sensore sigillata e con la pastiglia di essiccante all'interno. In caso di problemi si cambia la pastiglia e/o la si rigenera e siamo a posto. Le camere con gas inerte sono destinate nel tempo a scambiare il gas all'interno con l'aria, perchè nessuna guarnizione è mai perfetta a causa della sua intrinseca porosità.
Scherzi? Abbiamo na FLI in osservatorio arrivata a fine 2008. Mai toccato niente e tantomeno ricaricare il gas (sono quasi 7 anni!!!). Invece te ogni anno passi a combattere con i sali? :mrgreen:
Inoltre, con il gas inerte è un pò di vuoto che c'è all'interno si raggiungono temperature più basse il che non è male.

fabio_bocci ha scritto:
Il discorso sulla pasticca essiccante e gas è questo. Se una fotocamera ha un sistema di refrigerazione del sensore capace di andare diverse decine di gradi al di sotto della temperatura ambiente, inevitabilmente se il sensore fosse esposto all'aria dell'ambiente si formerebbe prima della condensa e poi del ghiaccio. Quindi il sensore deve stare dentro ad una camera stagna dove l'umidità deve essere molto bassa. Le fotocamere Atik (e molte altre) hanno due compartimenti, uno dove c'è l'elettronica ed un altro a tenuta stagna dove c'è il sensore. Per evitare che l'umidità si possa infiltrare all'interno di questa camera c'è una piccola bussola a vite sul corpo della macchina dove all'interno è presente una pastiglia di essiccante. L'efficacia dell'essiccante dura anche qualche anno, ma poi si può rendere necessario sostituire la pastiglia con una nuova, perchè un poco di umidità inevitabilmente può passare all'interno attraverso la porosità delle guarnizioni. La stessa cosa si può fare riempiendo la camera con Argon o Azoto. Il problema è che se la camera è in atmosfera di Argon e si forma condensa sul sensore che si fa? Si deve rimandare la macchina al costruttore. Se invece c'è l'essiccante si cambia la pastiglia e dopo un'ora la macchina è pronta.
La condensa, proprio perchè c'è quel tipo di gas, ed è quasi sotto vuoto (l'unica cosa presente è SOLO il gas) non si formerà mai!! Mai successo da noi e abbiamo lavorato anche a -50 e con forte umidità esterna.

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Ultima modifica di Angelo Cutolo il giovedì 6 agosto 2015, 10:19, modificato 1 volta in totale.
Uniti post consecutivi.


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MessaggioInviato: giovedì 6 agosto 2015, 10:42 
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Eh, mi fa piacere che vi siate trovati bene. Però a volte capita che le cose non vadano sempre come dovrebbero. Comunque non è il metodo di mantenere asciutto il sensore (se c'è ovviamente) la discriminante per scegliere un modello oppure un altro di fotocamera.

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MessaggioInviato: giovedì 6 agosto 2015, 13:44 
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Iscritto il: lunedì 9 marzo 2009, 13:44
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Ciao Carlo
io andrei di sensore icx285 a occhi chiusi, non potendo arrivare al 694... quindi una Atik 314 o una SX H9, strano ma vero, concordo con Ras :ook:

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MessaggioInviato: venerdì 7 agosto 2015, 14:50 
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Iscritto il: mercoledì 17 ottobre 2007, 11:38
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fabio_bocci ha scritto:
Eh, mi fa piacere che vi siate trovati bene. Però a volte capita che le cose non vadano sempre come dovrebbero. Comunque non è il metodo di mantenere asciutto il sensore (se c'è ovviamente) la discriminante per scegliere un modello oppure un altro di fotocamera.


Anche quello conta se consideri che con quel metodo non solo hai meno scocciature ma essendo con un pò di vuoto e gas inerte non hai umidità e eprmetti alla camera di scendere di più come temperatura che è sempre un bel vantaggio.

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MessaggioInviato: venerdì 7 agosto 2015, 18:09 
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ras-algehu ha scritto:
... con un pò di vuoto e gas inerte ...


aspettati un intervento di FabioMassimo, su queste cose non si scherza... :rotfl: :rotfl: :rotfl:

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MessaggioInviato: venerdì 7 agosto 2015, 20:38 
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Ho avuto tutte e due (atik383 e ora qsi583) e per quanto riguarda il discorso umidità credo che si sia sempre fatta un poco di confusione.
Il problema umidità si cerca di risolverlo in due maniere, essiccante e gas.
L'essiccante funzione fino a che non si deve (o si vuole) procedere a rigenerarlo, cioè riscaldarlo per utilizzarlo nuovamente.
Il problema è che per render anidro un sistema, le cose sono molto più complesse di quanto pensiamo. Quando apriamo la cella ovviamente entra aria, a meno che non la aprissimo sotto una cappa chimica in ambiente anidro...vi assicuro cosa un poco complicata:-).
Poi riscaldiamo la pasticca, quindi la raffreddiamo per evitare di metterla a 200 gradi (con delle pinzette immagino...) dentro la cella ( cosa non consigliabile... :D ). Possiamo pensare di metterla in qualcosa come carta argentata, da forno non so, perchè nel momento che si raffredda ovviamente si riprende l'umidità dell'aria. Se riuscissimo a chiuderla bene quando è bella rigenerata, poi la mettiamo dentro e chiaramente comincia a succhiare l'umidità dell'aria dentro la cella. Ho trovato più complicata questa cosa di quando facevo reazioni anidre (nucleofile) all'università, ma per il fatto che l'ideale sarebbe mantenere in ambiente anidro/inerte tutto il sistema. Questo perchè un conto sarebbe far lavorare l'essiccante in un ambiente che pian piano prende aria (sempre per la non perfetta tenuta) un conto farlo lavorare già in un ambiente con umidità atmosferica.
Se tutto va bene, meglio lasciare la pasticca lì fino a che funge eppoi si procede al riscalda-raffredda-metti dentro.

Il sistema di gas inerte (Argon un pò costoso, forse Azoto...) è inerte nel senso che evita i naturali processi ossidativi (l'ossigeno dell'aria reagisce...), ma che mettano gas anidro è un altro discorso. Il migliore che avevo era argon che passava in colonna di acido solforico...ma molto pericoloso....diciamo che il contenuto di umidità è ridotto ed essendo insufflato a pressione maggiore di quella atmosferica resiste un pò poi, per la non perfetta chiusura delle guarnizioni, tenderà ad andare in equilibrio con la pressione esterna ed alla fine si sostituirà con l'aria. Per adesso, dopo qualche anno di utilizzo, non ho mai avuto la necessità di fare nulla. Non ho nemmeno verificato da dove si mette, ma non credo sarà un problema insufflare inerte quando ce ne sarà bisogno senza spedirla da nessuna parte ( e tra l'altro non so nemmeno cosa ci sia dentro...).

Ciao,

Fabiomax

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