MauroSky ha scritto:
Poi c'è un aspetto , che a dire il vero dovrei approfondire... tempo fà , in un video in bacheca del forum , Renzo D.R. spiegava che dieci pose da un minuto non sono come una da dieci per una questione di una radice di tre .E questa cosa mi è rimasta in mente..ma dovrei approfondirla..

Visto che mi hai citato "devo" risponderti.
Mi scuso per il ritardo ma la mia frequenza sul forum si è notevolmente affievolita, come forse qualcuno avrà notato (o magari no

).
Ogni singola posa, semplificando enormemente ovviamente, è composta da segnale+disturbi del cielo (I.L. in primo luogo ma anche air glow, per esempio), + rumore termico + rumore di lettura (questi due tipici del sensore)
Chiamiamo per simboli S il segnale, R1 il fondo cielo, R2 il rumore termico e R3 il rumore di lettura + bias.
I primi tre variano in funzione del tempo di esposizione (non proprio in modo lineare ma, semplificando, li riterremo lineari). L'ultimo è un valore pressoché fisso.
Se facciamo tre pose da 1 minuto avremo che la loro somma sarà 3*(S+R1+R2+R3)=3*S+3*R1+3*R2+3*R3
Se facciamo una singola posa di 3 minuti avremo invece 3*S+3*R1+3*R2+R3 in quanto R3 non è dipendente dal tempo di posa.
Abbiamo un po' di rumore in meno e già questo è un vantaggio.
Poi consideriamo un altro fattore. Gli oggetti deboli necessitano di tempi lunghi per superare il limite del rumore di lettura altrimenti restano al di sotto della soglia e non c'è verso di tirarli fuori, anche sommando infinite pose brevi.
Ora riduciamo un po' il campo della semplificazione e analizziamo R1 e R2
R1 è dovuto al fondo cielo ma questo rumore non è costante ed uniforme ma colpisce il sensore in modo quasi casuale. Perciò su una posa lunga avremo una distribuzione più uniforme mentre sulle singole pose potremo avere delle zone più rumorose e altre meno. Ma soprattutto il rumore termico, specie su sensori piùeconomici e poco raffreddati presenta un andamento che inzialmente tende a crescere velocemente arrivando poi a una certa linearità. Ovviamente quando siamo nella zona lineare di crescita gestiamo meglio il rumore, almeno sino a quando questo non si sovrappone al segnale. Inoltre questo rumore è randomizzato e perciò colpisce i pixel in modo casuale.
Questo fa sì che mediando questi rumori da ogni posa non avremo un incremento lineare del rumore ma più basso, soprattutto per R2.
Ciò fa pendere per l'utilizzo per tante singole pose in modo che il rumore si spalmi meglio.
E allora quale è la cosa giusta?
E' riprendere più pose possibili ma contemporaneamente più lunghe possibili.
Usare più pose infatti riduce il rumore di ogni singola posa in base alla radice quadrata del numero delle pose.
Il rapporto S/N che per una singola posa sarà di S/(R1+R2+R3) per N pose, semplificando, sarà pari a (S*N)/(R*(SQR(N)) e cioè migliore.
Con pose lunghe abbiamo S/N per posa elevato, con molte pose lo miglioriamo ancora di più.