emadeg72 ha scritto:
PS
Mi sono accorto che spessissimo viene riportato questo link:
https://pds.jpl.nasa.gov/planets/captio ... ufalse.htmOra, io lo interpreto in maniera diversa . Il link riporta come titolo "Jupiter in True and False color"
Quindi tradotto in italiano Giove in colori veri e falsi. Si potrebbe intendere quindi che l'immagine a destra sia con colori falsati, e quindi meno "vera" dell'altra. Se invece andiamo a leggere bene si capisce che l'articolo vuole mettere in evidenza il contrario: l'uso di particolari filtri a banda più stretta può evidenziare delle strutture che ad occhio nudo non vengono percepite. Questo è astroimaging ragazzi: se posso mettere in evidenza delle strutture che ad occhio nudo non percepisco ben venga ! La tricromia , in un immagine, è una sorta di "grafico" che riassume le differenti morfologie chimico-fisiche di un oggetto al variare della lunghezza d'onda della luce. Non aggiunge nulla rispetto alla visione dei tre canali separati, anzi magari toglie qualcosa. Se un autore preferisce quindi evidenziare delle strutture che all'oculare non si vedono , non è vero che quelle strutture non ci sono nella realtà, è vero piuttosto che la visione ad occhio non è sufficiente a metterle in evidenza. Chi fa deep sky infatti lo sa bene e Fabio Massimo può confermare: spesso si utilizzano dei filtri a banda stretta centrati nel Halpha , nell'OIII e nel SII, per evidenziare al massimo alcune caratteristiche chimico-fisiche delle strutture nebulari ad emissione. Queste particolari nebulose emettono infatti in particolari bande di frequenza , molto limitate, centrate intorno alle lunghezze d'onda relative di cui sopra. Per intendersi H alpha e SII sono nel rosso, mentre l'OIII è fra verde e blu. Ebbene se osserviamo queste nebulose all'oculare sono comunque grigie, se le riprendiamo con filtri RGB classici appaiono rosse (perchè la componente OIII è molto più debole rispetto all'Halpha, e contribuisce soltanto ad un lieve viraggio verso il magenta), se le riprendiamo con filtri a banda stretta appaiono di colori diversissimi anche in base a quale "palette" si sceglie: ad esempio l'hubble palette assegna il canale Rosso al SII, il verde all'Halpha e il blu all'OIII.
Insomma astrofotografia e rappresentazione di quello che vedo all'oculare non sono affatto la stessa cosa.....
Hai riassunto egregiamente ciò che noi astroimagers facciamo. E qui includo anche quelli del DeepSky.
Astroimaging è molto diverso da visuale non a caso sono due settori ben distinti anche nell'astronomia amatoriale. In poche parole hai scritto ciò che facciamo naturalmente...ma sei riuscito a metterlo nero su bianco e questo perchè purtroppo con certi utenti (spesso tra l'altro visualisti e neanche astroimagers) occorre arrivarci con i dati e non con semplice occhio esperto.
emadeg72 ha scritto:
Raffaele ad esempio ha specificato subito che ha trovato un equilibrio cromatico più improntato sulla risoluzione dei dettagli presenti nell'unico canale buono che aveva, cioè il R.
Parole corrette Ema...io lo avevo scritto ma sembra che molte cose che dico...passino inosservate.
Per concludere sul fatto che astroimaging è molto differente al visuale cito proprio la frase scritta da Guidi ad Alessandro:
Marco.Guidi ha scritto:
sulcis2000 ha scritto:
Marco.Guidi ha scritto:
Peccato che barzacchi abbia scritto che ha prestato attenzione a quello che vedeva all oculare per il bilanciamento del colore
Marco perdonami ma allora il Saturno verde che vedo nel tuo avatar è frutto di un'attenta osservazione e quindi replica di ciò che vedi/hai visto all'oculare? No perchè io personalmente Saturno non l'ho mai visto all'oculare con questa colorazione "marziana"

http://www.jpl.nasa.gov/news/news.php?feature=3495mettile fianco a fianco
A parte che il Saturno di Guidi è già diverso dal link che lui ha postato(molto più scuro, verde scuro!), sfido ogni visualista del globo, ma basta anche di questa discussione, a dirmi se vede Saturno all'oculare di colore VERDE!!!!!!!!
Già a occhio si nota il puntino giallastro/arancione...poi all'oculare ovviamente si vede molto giallo, molto brillante con le varie sfumature....e non serve l'esperienza di Da Lio per rendere i gialli di colore verde!
Quindi se quello su nel cielo fosse davvero verde...ma qui di cosa stiamo parlando?
Bisognerebbe dire a Tiziano di bilanciare i colori al verde, così ad Alessandro, il mio stesso del 2012, Damian, ecc ecc ecc!!!
Il problema è che se iniziamo a discutere anche fra sezioni differenti...non si fa più vita.
Chi fa esclusivamente visuale ha le sue ragioni ed interessi. Il visualista ha un approccio molto "intimo" con ciò che osserva. Non a caso la memoria visiva di ciò che ha visto rimane dentro di se...
Io, e gli altri astroimagers, preferiamo condividere l'esperienza mediante immagini digitali di ciò che riprendiamo. Ma questa è solo squisitamente questione di gusti personali magari anche legati a momenti...Quante volte mi sono soffermato ad osservare da cieli stupendi...è senza dubbio un'esperienza straordinaria. Ciò nonostante io prediligo l'astro-fotografia. Vedere ciò che riprendo riprodotto a monitor, vedere uscire dettagli con le maschere di contrasto, vedere in altissima risoluzione oggetti a monitor...per me è impagabile. E' emozionante!
Non solo...ma aggiungo che vedere un pianeta o la luna a forti ingrandimenti immobile nel monitor, ti permette di guardar dentro ancora di più. Permette di vedere dettagli anche non percepibili, lievissime sfumature inosservabili anche ad altri ingrandimenti e questo perchè la brillantezza del pianeta spesso rende difficile la visione di dettagli più deboli. Penso anche alla luna: micro craterini che è assolutamente impossibile vedere in visuale!!! Ed allora? Vuol dire che le mie immagini lunari sono false perchè riproduco più dettagli? Meno male che ci sono le immagini satellitari a dimostrare la veridicità di ogni dettaglio ripreso.
Ecco questa è un'altra differenza fra visuale ed astroimaging ad alta risoluzione: evidenziare ciò che con gli occhi non riusciamo a vedere. E la Luna è l'esempio maestro, almeno per me!Raf