stevedet ha scritto:
@Renato C: resta sempre il problema di stabilire quale sia quell'ipotetico confine all'elaborazione che non andrebbe superato e chi ritiene di potersi ergere a giudice supremo.
xenomorfo ha scritto:
Renato C ha scritto:
... intendevo dire porre dei limiti alle elaborazioni.
Fammi capire: ci sono dei metodi di elaborazione non ammissibili? Secondo questa logica Richardson e Lucy non avrebbero mai inventato la deconvoluzione che porta il loro nome.
La questione è accesa non per motivi personali come dici ma perché è in discussione un certo modo di operare
Ovvio che tutti quelli che stanno cercando di migliorare salgono sul palco. Ma c'è chi ti spiega come ha fatto e chi invece ti mostra solo quello che ha fatto.
Il limite secondo me è il buon senso. Da un lato cercare di riprodurre ciò che si vede all'oculare, dall'altro evitare di ergersi a divinità astrofotografiche o a novelli predicatori che intendono conculcare a forza nuovi dettami, tanto non ci si riesce.
Mauro tu sai che, oltre al riconoscimento per le tue conoscenze e per il tuo impegno, molto spesso io mi trovo d'accordo con le tue posizioni. Io stesso in altra discussione ho postato una immagine di Giove (e messo a disposizione il filmato originale sul quale tu stesso hai potuto lavorare) dal quale ho ricavato una immagine che tu stesso e anche Stevedet avete riconosciuto essere molto vicina per dettagli e per colori a quanto si vede all'oculare.
Dallo stesso filmato spingendo sulle elaborazioni avrei potuto trarre una immagine molto più dettagliata, ma anche molto più artificiosa e lontana dalla visione naturale.
Questo intendo per buonsenso e per limite elaborativo.
Secondo me dovremmo limitarci soltanto a sommare i frames, senza altre elaborazioni, filtri, deconvoluzioni, maschere, wavelets ecc.
Già solo così facendo l'immagine ottenuta è infinitamente superiore a quanto ci offre la nostra vista. Che bisogno c'è di andare oltre? Tanto tutti i vortici del pianeta cambiano di ora in ora e di giorno in giorno, anche risolvendone uno nuovo non aggiungeremmo nulla alla nostra conoscenza. In compenso aumenteremmo i confronti e le polemiche.