Anch'io concordo con alcune riserve di Xeno.
Premetto che di fotografia astronomica non capisco nulla, per cui mi limito a delle semplici considerazioni di carattere generale.
La pittura prima e la fotografia poi, sono nate come "riproduzione della realtà". Quando questa finalità è stata appagata, le due discipline si sono evolute più come forme d'arte che come fedele riproduzione della realtà.
Ora, è questo il punto che, a mio avviso, andrebbe chiarito a monte.
In abito astrofotografico siamo ancora all'iperealismo o siamo andati oltre?Confesso che prima del vivace

thread su astrofili che vi ha visti impegnati, quando mi imbattevo in alcune fotografie astronomiche restavo letteralmente a bocca aperta, crucciandomi del fatto che visivamente non si potessero ottenere tali dettagli.
Adesso la prima reazione è di diffidenza. Mi domando cosa ci sia di reale e cosa di artefatto. Dove finisca il vero e dove cominci
la vena artistica dell'astrofilo.
Raf ha scritto:
Grazie Cri, Andrea Vanoni ed Andreadg.
In effetti ci sarebbero decine e decine di modi diversi di elaborazione. Chi preferisce colori bilanciati diversamente, chi un'elaborazione più fine, chi immagine più tenue, chi più contrastata...insomma ognuno ovviamente ha i suoi personali gusti...
Raf
E' questa l'osservazione che proprio mi risulta ostica. La preferenza di elaborazione.
Se chi fotografa vuole ricercare vie alternative e metterci del suo, liberissimo di farlo. Ci mancherebbe. Ma tale modus operandi (artistico, lasciatemi passare il termine) andrebbe reso noto.
Altrimenti la via maestra deve restare il reale. Ciò che si vede all'oculare
si tenta di riprodurre il più fedelmente possibile. Al netto di discorsi filosofici su cosa sia il reale e se corrisponda a ciò che il nostro cervello elabora come realtà.
Ovviamente le mie sono semplici opinioni personali. Cerco di capire!
Buona continuazione a tutti voi e complimenti per la 'passione' che mettete in questo 'hobby' meraviglioso che è la contemplazione del cielo (visuale o fotografica che sia).
