Concordo, l''OIII sulle nebulose planetarie è semplicemente strepitoso, fantastico. Ma... dopo???
Il discorso che voglio fare è anche.... della serie.... si legge tanto in giro, e viene consigliato, anche, per le nostre postazioni che presentano condizioni simili (parlo di cielo sub-urbano/urbano), che il solo modo per avere risultati è la ripresa narrowband, e che è impossibile o non ha senso la fotografia in tricromia classica da cieli inquinati.
A parte il fatto che non sono d'accordo: il CCD monocromatico (almeno il mio, ho visto) a volte è miracoloso per quello che riesce a tirarte fuori e riesce a dare un senso anche all'RGB tramite filtri classici "wide"; proprio per questo io utilizzo RGB anche dal mio osservatorio cittadino; i risultati non sono certo da alta montagna, ovviamente, lo so benissimo e me ne rendo conto, è anch'esso un lavoro "sporco", è difficile, faccio molta fatica, il segnale è minimo, ma qualcosa esce, in RGB, sempre e riesco pure a trattarlo questo segnale; a parte questo, dicevo, se i risultati che si vedono con l'OIII nella generalità dei casi sono quasi nulli, o al massimo minimi (ossia pochissime o nessuna nebulosa emette qualcosa di significativo in OIII, a parte le planetarie), certe volte ben al di sotto persino del segnale che puoi ottenere con l'RGB....

mi chiedo come facciano molti a dire che il solo approccio per la foto RGB dalla città è l'utilizzo dei filtri narrow.
Se questi sono i risultati, dopo molte immagini narrow che ho fatto (non parlo dell'H-alpha, questo è sempre una bomba, molto gratificante), mi chiedo che senso abbiano questi "consigli" che si sentono e leggono in giro.
Se non c'è segnale con il filtro che ti fornisce il verde (e/o il blu) nella tricromia classica con cosa riesci a dare colore?
E quindi non oso pensare cosa venga fuori con l'SII....

dato che se non vado errato lo Zolfo è ancora meno abbondante, nel cosmo dell' Idrogeno e pure dell'Ossigeno.
E' una considerazione e un motivo di riflessione e discussione, se volete.