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Autore Messaggio
 Oggetto del messaggio: Seeing, apertura e risoluzione.
MessaggioInviato: lunedì 23 febbraio 2015, 23:58 
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Iscritto il: lunedì 19 gennaio 2009, 21:32
Messaggi: 2887
Località: LV426/Acheron
Vista l'immagine di Tiziano, e dato che ho a disposizione immagini fatte dal 50 cm di Guidi, ho pensato di fare alcune considerazioni.

1) Spettri dei canali R, G, B di Tiziano, come sono stati pubblicati. Gli spettri sono QUASI uguali. Interpreto questo come il fatto che il limite in questa immagine era dato più dalla MTF del telescopio che dal seeing. Nel caso in cui il seeing sia il collo di bottiglia, il contrasto diminuisce da R a G a B. Se il limite fosse dato solo dalla apertura sarebbe l'opposto. Il fatto che gli spettri siano quasi sovrapposti significa che il telescopio stava lavorando in condizioni tali per cui seeing e apertura si equivalevano in termini di contrasto. Volendo.... nello spazio, questo telescopio farebbe un po' meglio. Notare cime il contrasto si mantenga elevato (sopra 0.1) fino a scale molto piccole (ben sotto 0.5"). Questo dà la nitidezza alla immagine.
Allegato:
spettri.jpg
spettri.jpg [ 17.02 KiB | Osservato 1251 volte ]


2) Confronto fra i canali R di Guidi e di Tiziano. Il blu è Tiziano, il giallo Guidi. Si vede che fino a circa 0.8 secondi d'arco gli spettri sono simili. Sotto gli 0.8" il contrasto di Tiziano resta più elevato. Il calo di contrasto è da attribuire al seeing. Il punto in cui le curve si seperano indica circa il seeing con cui ha oprato Marco (forse 0.8", mentre quello di Tiziano era dell'ordine di grandezza della risoluzione del telescopio).
A circa 0.4" il contrasto del 20" (nella pianura padana) è circa la metà di quello che ha avuto Tiziano a Bangkok. Il confronto delle due immagini visivamente mostra che effettivamente i dettagli più fini sono più netti e in maggior numero nella foto di Tiziano.
Allegato:
Confronto spettri.jpg
Confronto spettri.jpg [ 17.18 KiB | Osservato 1252 volte ]


Domani posto il confronto su altri canali.


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 Oggetto del messaggio: Re: Seeing, apertura e risoluzione.
MessaggioInviato: martedì 24 febbraio 2015, 0:22 
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Iscritto il: lunedì 19 gennaio 2009, 21:32
Messaggi: 2887
Località: LV426/Acheron
Aggiungo una considerazione.

Quando il telescopio opera in condizioni tali per cui è limitato dalla apertura, la risoluzione aumenta in maniera lineare con la lunghezza d'onda (che quasi raddoppia passando dal rosso al blu).
Se invece un telescopio è limitato dalla turbolenza, il parametro di Fried aumenta in proporzione alla potenza 6/5 della lunghezza d'onda e la risoluzione si comporta inversamente (quindi dal rosso al blu la risoluzione dimezza).


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 Oggetto del messaggio: Re: Seeing, apertura e risoluzione.
MessaggioInviato: martedì 24 febbraio 2015, 9:24 
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Iscritto il: giovedì 4 dicembre 2008, 14:10
Messaggi: 789
Eh si Mauro, queste considerazioni in passato le avevamo affrontate ma solo in teoria..... MAI avrei pensato di vederle confermate anche in pratica. Da noi purtroppo vince sempre il seeing....
Infatti gli appassionati di riprese Lunari riprendono sempre con filtro R o IR..... Ma se avessero il seeing perfetto converrebbe riprendere in G o in B..... evidentemente qui in Italia le condizioni perfette sono troppo rare, sia temporalmente sia geograficamente...... Forse le TRE cime, beh.... Già che uno si lasciasse sotto un paio di km di aria turbolenta male non sarebbe.....


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 Oggetto del messaggio: Re: Seeing, apertura e risoluzione.
MessaggioInviato: martedì 24 febbraio 2015, 11:04 
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Iscritto il: sabato 20 settembre 2008, 9:31
Messaggi: 13044
Località: San Romualdo - Ravenna
Tipo di Astrofilo: Fotografo
emadeg72 ha scritto:
Da noi purtroppo vince sempre il seeing....
Ma va?!?!?! Sono anni che lo dico.....

Cristina

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 Oggetto del messaggio: Re: Seeing, apertura e risoluzione.
MessaggioInviato: martedì 24 febbraio 2015, 11:05 
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Iscritto il: lunedì 19 gennaio 2009, 21:32
Messaggi: 2887
Località: LV426/Acheron
Il punto è: "dato un cero seeing (mica possiamo emigrare a Bangkok), quanto conta l'apertura?".

Per il momento abbiamo un confronto di due aperture non molto diverse in seeing differente. Che il seeing della pianura non fosse stratosferico io l'ho sempre saputo, dato che osservo in visuale sia in pianura/aperta campagna si ani altri luoghi che ho menzionato. So benissimo (e lo sanno anche molti miei compagni di uscite) quanto grande sia la differenza fra il seeing "quando è buono" della pianura e il seeing "quasi sempre" di altri luoghi.

Per esempio Marte è stato osservato fotografico a 400x in un 40 cm dal Passo Coe, sempre al Coe io ho visto la figura di diffrazione della doppia doppia con un anello appena tremolante a 530x in 40 cm di apertura. Lo stesso telescopio sul monte Berico anche in condizioni eccelse non va oltre 270x su Marte, che sono anche un po' fumosi, e di verde gli anelli di diffrazione non se ne parla proprio.

Quindi punti con seeing molto buono ci sono (e per ben precisi motivi geografici).


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 Oggetto del messaggio: Re: Seeing, apertura e risoluzione.
MessaggioInviato: martedì 24 febbraio 2015, 11:21 
La scoperta dell'acqua calda.


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 Oggetto del messaggio: Re: Seeing, apertura e risoluzione.
MessaggioInviato: martedì 24 febbraio 2015, 11:54 
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Iscritto il: giovedì 4 dicembre 2008, 14:10
Messaggi: 789
Beh non prioprio dell'acqua calda. Ci sono voluti anni per far capire ( e qualcuno ancora resiste...) che in condizioni di seeing cattivo la piccola apertura NON è meglio della GRANDE apertura. Il seeing appiattisce le differenze ma non le elimina completamente. Quindi , se l'ottica è a posto, una apertura maggiore risolve più dettagliu di un'apertura minore anche in condizioni di cattivo seeing. (Chiaramente qualità ottica, seeing e altre condizioni al contorno devono essere le medesime per entrambe le aperture). Se cio' non accade allora vuol dire che le condizioni al contorno di cui sopra NON SONO le medesime....ma non è l'apertura il problema, anzi.


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 Oggetto del messaggio: Re: Seeing, apertura e risoluzione.
MessaggioInviato: martedì 24 febbraio 2015, 12:43 
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Iscritto il: lunedì 19 gennaio 2009, 21:32
Messaggi: 2887
Località: LV426/Acheron
Renato C ha scritto:
La scoperta dell'acqua calda.


Il problema è quantificare le differenze. Altrimenti uno potrebbe pensare che in pianura Padana (visto che il seeing comanda) noni serve una maggiore apertura. Il che è falso perché se si confrontano due aperture con lo stesso seeing, una ha più contrasto dell'altra.
Altrimenti è come dire che Olivetti potrebbe anche usare un telescopio di 20 cm perché tanto uno in orbita farebbe meglio.


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 Oggetto del messaggio: Re: Seeing, apertura e risoluzione.
MessaggioInviato: martedì 24 febbraio 2015, 14:03 
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Iscritto il: mercoledì 15 ottobre 2008, 17:01
Messaggi: 20265
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Tipo di Astrofilo: Visualista e Fotografo
xenomorfo ha scritto:
Quando il telescopio opera in condizioni tali per cui è limitato dalla apertura, la risoluzione aumenta in maniera lineare con la lunghezza d'onda (che quasi raddoppia passando dal rosso al blu).

Scusa Xenomorfo, ma mi sono perso l'oggetto "che quasi raddoppia passando dal rosso al blu", intendi la risoluzione suppongo.

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Ciò che non ha termine non ha figura alcunaLeonardo da Vinci


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 Oggetto del messaggio: Re: Seeing, apertura e risoluzione.
MessaggioInviato: martedì 24 febbraio 2015, 14:05 
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Iscritto il: lunedì 6 luglio 2009, 19:38
Messaggi: 3766
Località: via stella Anzio
fabio_bocci ha scritto:
xenomorfo ha scritto:
Quando il telescopio opera in condizioni tali per cui è limitato dalla apertura, la risoluzione aumenta in maniera lineare con la lunghezza d'onda (che quasi raddoppia passando dal rosso al blu).

Scusa Xenomorfo, ma mi sono perso l'oggetto "che quasi raddoppia passando dal rosso al blu", intendi la risoluzione suppongo.

la lunghezza d'onda? che poi dimezza passando dal rossi al blu

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e ho visto i raggi b balenare nel buio


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